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Derek Dougan. L’amico di George Best ossessionato dal rock psichedelico

Derek Dougan

L’arguto baffetto di Derek Dougan, amabile ribelle di un calcio di periferia, ci ricorda le origini operaie e sociali del football. Anni andati, di uno sport che si divideva tra passione e voglia di evadere. Derek, bomber, stile irlandese e amico di un genio assoluto come Best, fu girovago del calcio, ma talvolta a fregarlo fu la sua immensa ossessione per il psychedelic-rock. A ricordarlo, i lupi gialli delle “Wolves” e soprattutto il misterioso singolo “A Goal for Dougie”.

Jürgen Sparwasser. Quando la Germania Est scrisse la sua storia

Jürgen Sparwasser

Estate 1974. Un altro mondo, sicuramente un altro calcio. La Germania Ovest ospita la Coppa del Mondo e il 22 giugno, ad Amburgo, in campo si parla solo tedesco. La Germania Est non ha una grande storia calcistica, ma la sua storia la scrive proprio quel giorno. Protagonista assoluto Jürgen Sparwasser.

Gordon Cowans. L’ultimo tra i campioni

Gordon Cowans

Gordon Cowans, una vita spesa tra l’Aston Villa e il Bari, non è tra i miei dieci migliori giocatori di tutti i tempi. Forse neanche tra i vostri. Non so voi, ma io lo metto all’undicesimo posto. Il fatto è che per me Gordon Cowans è indimenticabile.

Zamora. Il portiere divino

Zamora

Campione, artista, figura politica enigmatica, sex symbol, poderoso bevitore di cognac e fumatore compulsivo. Con un nome da film, la vita di Zamora sembra veramente uscita da una sceneggiatura. Invece no. È tutto vero e lui è stato solo un portiere. Uno dei più grandi di sempre.

Gigi Riva, Zagor e Tex Willer

Gigi Riva

Giocavamo con le Superga in tela blu, i mocassini e persino gli improbabili sandali estivi, ma chi di noi non ha urlato mentre smarcava e spintonava per arrivare a rete “…Rivaaa, Rivaaa, ecco Riva…tiro…goaaaallll!!!” e poi via, braccia al cielo proprio come fossimo lui. Proprio lui che nessuno di noi era, ma che tutti noi sognavamo di essere.

Piotr Zieliński. Calcio e cuore

Piotr Zieliński

In una stagione segnata dall’irruzione sul mercato dei dollari arabi che attirano campioni in piena attività in un campionato meno che mediocre, Piotr Zieliński, in totale controtendenza, preferisce decurtarsi lo stipendio e rinnovare il contratto con il suo Napoli. Ma Piotr è prima di tutto un grande uomo, dai valori importanti, cristallini. Il suo impegno nel sociale, sebbene mai esibito, è encomiabile e ci fa capire perché in Patria, al di là delle sue indiscusse qualità tecniche, tutti lo amino.

Il dottor Socrates. La revoluciòn, il tacco proletario e Toquinho

Dottor Socrates

Il dottore che giocava al pallone come pochi. Il dottore che era un filosofo prima ancora di essere un calciatore. Il dottore che sognava e accarezzava la rivoluzione. Già a scrivere così, il nome viene da solo: Socrates, campione a casa sua, meteora a casa nostra, indimenticabile per tutti.

Megan Rapinoe. Quando il calcio sa usare la voce

Megan Rapinoe

Tra le atlete di maggior talento del calcio femminile a stelle e strisce, per Megan Rapinoe è arrivato il momento di togliere gli scarpini. 127 goal in carriera, ma soprattutto un impegno da protagonista contro le discriminazioni. Una voce che continuerà ad alzare a vantaggio di tutti.

Bobby Charlton. Signore del calcio

Bobby Charlon

Una bandiera, un simbolo. Questo è stato Bobby Charlton per il Manchester United, l’Inghilterra e per chiunque ami il calcio. Una vita di campi, goal, applausi e successi. Una vita che ha saputo vivere anche fuori dal campo, impegnandosi in attività di assistenza e beneficienza. Una vita con tre anni di silenzio, gli ultimi, quelli della demenza senile. Mi piace pensare che anche quelli siano stati anni di gioia in cui, semplicemente, ha parlato una lingua che potevano capire solo i suoi fratelli, i Busby Babes andati avanti prima di lui.

Crazy Gang. La pazza squadra di Wimbledon

Crazy Gang

Il 14 maggio 1988 il Wimbledon, vero underdog del campionato inglese, conquistò la FA Cup battendo i molto più quotati rivali del Liverpool. Ma la squadra allenata da Bobby Gould aveva una particolarità: era formata da veri bad boys, ragazzi che nulla avevano da invidiare ai teppisti della periferia londinese. Per questo li chiamarono la Crazy Gang.

Nord Corea ’66

Nord Corea '66

Non sono marziani, eppure non sanno chi sono i Beatles. Non sono marziani, eppure occhi spalancati li accolgono a Lime Station nel cuore di Liverpool. Sono coreani del nord. Sono qui per giocarsi un posto tra le prime quattro del Mondo.

Subbuteo. Il calcio fantastico

Subbuteo

Il trionfo italiano ai Campionati Europei di Subbuteo è notizia che si è fatta largo tra tante. Non è un caso. Il Subbuteo non è un gioco e basta. Il Subbuteo è calcio fantastico, il suo posto supera la cronaca e appartiene all’immaginario senza tempo.



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