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Ed Sheeran is a Tractor Boys. Un inno pop nella contea di Suffolk

I Tractor Boys, storia di calcio che ha radici profonde. Pub, tradizione, sacrificio, ma anche miracoli che hanno lasciato il segno. Ed Sheeran, stella inglese della musica mondiale, è con loro. Anzi, Ed Sheeran è uno di loro.
Ed Sheeran

La contea secolare di Suffolk soffia nel punto più stretto del Mare del Nord dove le galee romane viaggiavano dinanzi alla Gallia, tra guerrieri e leggende di lontane battaglie. Nel regno del calcio più antico al mondo, Ipswich è la regina più originaria, quella tinta di profumi terrieri e contadini. I Tractor Boys, difesi dallo scudo e trainati dal loro cavallo bianco, interpretavano uno spirito di lotte e contrasti, orgogliosamente fiero ed estremamente romantico che tra cadute e risalite, amori e suoni,  oggi rinasce grazie ad un protagonista del pop mondiale: Ed Sheeran.

Tudor, Conrad e George Orwell

È nei paesaggi che ritrovi la vera letteratura, nei pub, nelle piccole case, nei boschi e nei suoi piccoli villaggi. Ipswich è tutto un mondo antico, rimasto meravigliosamente intatto per secoli. È come se l’ispirazione fosse atavica, naturale, immortale. In quella bellezza intoccabile, che si fonde alla vita, e che regalerà anche nella narrazione, i suoi personaggi indimenticabili. È qui che è nato E. A. Blair, meglio come conosciuto come George Orwell. L’uomo distopico, anticonformista, visionario oltremodo, che prevede totalitarismi e le dinamiche futuristiche del controllo, inteso come predominio del potere sulla società. Capitano di ventura, esploratore, la contea, erano i sogni e le avventure di J.Conrad, fiero e battagliero scrittore, cavaliere degli oceani, armato di penna e spada. È arte perduta della storia, dove le scogliere del mare del nord, in inverno, diventano mementi della battaglia tra la flotta olandese e i leoni di Inghilterra, nel 1672. Ipswich è stata sempre custode secolare, nelle sue architetture stile tudor, di una fierezza medievale, con simboli ed elmi, cavalli e cavalieri. Ed è nelle sue icone che si tramandano i racconti e le gesta degli uomini.

Suffolk Punch a difesa dei Tractor Boys

L’erba è la terra, ciò che lega uomo e cavalli. Una simbiosi antica, popolare, agraria ed agreste. Nelle foreste, nei campi, nasce il Suffolck Punch, una razza autoctona, punto di incontro tra il popolo inglese della contea e l’amore per il territorio. Quella fatica, quel lavoro, che era già leggenda presente nel XVI secolo. Un animale elegante, ma tenace, attualissimo, modernamente “di lotta e di governo”, che simboleggiava non una razza, ma lo stile di una società antica. Nel suo sangue scorre una purezza risalente a un Inghilterra reale, ma viscerale. Un sauro che copre quasi con il suo mantello, a protezione e a difesa di un popolo. Nel suo andare, energico e fluido, incarna la conformità tipica di un animo docile ma di difesa, ciò che sboccia nelle origini della storia della contea di Suffolk. È qualcosa di unito, compatto, che unifica, città, abitanti e squadra. In quella immagine del Suffolk prende vita la coralità e la storia dei Tractor Boys, che dalla piccola madre patria terrena diventa fiero simbolismo e inno al calcio antico.

Tractor Boys

Portman Road e l’Ipswich Town

Le strade, le mura e le gesta, rimangano sempre solide nella storia di un club, che passino giorni, anni o secoli. Il profumo di un ricordo, sarà sempre vivo in quello che vedi nel presente. Dal 1884 la casa dei Tractor Boys è Portman Road. È lì che si segna il destino e la storia di un piccolo, ma importante fulcro dell’Inghilterra. Tifare Ipswich Town significa esclusivamente passione. Un sentimento che alimenta da sempre le piccole mura di Portman Road, casa che ha avuto due padroni assoluti, rimasti nella leggenda: Bobby Robson e l’indimenticabile Alf Ramsey. Un uomo entrato nell’immaginario sportivo di ogni tifoso dell’Ispich come un eroe, un padre, forse, il più grande allenatore di sempre.

Età dell’oro

L’epoca d’oro dei Tractor Boys inizia nel lontano 1955, dalla terza serie, e si concluderà in maniera incredibile sino alla First Division. Una cavalcata storica che non ha raggiunto ancora però il suo apice leggendario. Arrivati nella massima serie tra il 1961-1962, nelle ultime dieci giornate i Tractor Boys, compiono un incredibile miracolo sportivo. Si piazzano davanti alle temibili Burley, Tottenham ed Everton e si laureano campioni d’Inghilterra. Ramsey poi nel 1966, in un Inghilterra che si è trasformata in un autentico melting pot di cultura, musica e stili e in cui i Fab Four sono i padroni de mondo, porterà la nazionale dei leoni inglesi al trionfo nel mondiale casalingo. Se l’epopea dell’era targata Ramsey si concluderà nel 1966, quel seme trionfale, iniziato ben quattordici anni prima, germoglierà nelle vittorie del 1969, targate Bobby Robson. Due annate simbolo, quella della vittoria della F.A Cup del 1977-78 e il trionfo internazionale, della Coppa Uefa del 1980-81. Due uomini arrivati dal nulla, legati dallo stesso destino, quello di partire dal basso ed entrare per sempre nella leggenda del popolo del Suffolk.

Ed Sheeran, il menestrello di Halifax

Il calcio, i pub, e i suoni di una chitarra. Non c’è nulla di più romantico per descrivere il clima che si vive nel saturday night dei locali inglesi. È tutto un connubio di stili, passione e fratellanza. È la magia un vicolo, una stradina che termina in una luce soffusa di un bistrot, colorato e affollato, di tifo, anime e speranza. In quei passi, nei piccoli villaggi e paesi, nascono star mondiali. È lì che Ed Sheeran coltiva il suo sogno. Un piccolo e talentuoso folletto dalla chioma rossa che sa parlare di amore, sia nei versi che nelle note. Un po’ come la Liverpool dei giovanissimi John e Paul, dove i sogni si rincorrevano sugli autobus a due piani o alle prime feste musicali in cui si facevano chiamare Quarrymen. Immaginate questi due universi paralleli che proseguono nel loro tragitto senza mai fermarsi e arrivano ad essere star globali. Ed Sheeran inizia il suo cammino tra una pinta di birra e le esibizioni in un piccolo pub fino all’incontro magico con Jamie Foox, nel 2010, quando gli propone di scrivere dei brani a casa sua. Da quel momento, produce ben sette album. Il suo ermetismo nella scelta dei titoli, lo premia , chiamandoli esclusivamente con nomi di operazioni algebriche: – , + ,=, x.

Una star mondiale

A soli ventidue anni conquista ogni premio della musica mondiale diventando un artista che vanta collaborazioni con Taylor Swift e One Direction. I suoi poemi sonori, sono versi di un tempo, d’amore, che si rifanno alle antiche ballate di Dylan o a quelli di Joan Baez. Nell’immaginario moderno degli ultimi dieci anni brani come Shape of You o Perfect sono diventati autentici inni d’amore, già incredibilmente trasformati in qualcosa di multigenerazionale. Perché Ed Sheeran, nonostante i suoi 33 anni, è già un’autentica star della musica inglese. Quegli stessi sogni che da giovanissimo adolescente accompagnava al suo amore per l’Ipswich Town. Un legame atavico, fatto come il suo percorso anche di sofferenze e sconfitte. Ma senza il dolore, non si raggiungono i successi.

Ed Sheeran Tractor Boys

La Premier dei Tractor Boys

Lo scorso maggio, dopo ventidue anni di inferno in Championship, i Tractor Boys sono tornati in Premier League. Ed Sheeran, da sempre al loro fianco, ha investito nel vecchio e antico club del Suffolk offrendo dapprima il suo logo sulle maglie ufficiali (X Touur), poi entrando come socio. Una storia degna di un film di Nick Hornby, una febbre a 90 celebrata negli spogliatoi di Portman Road con grandi festeggiamenti sublimati con i giocatori festanti che inneggiavano a Perfect.
Degno finale di una storia di musica e pallone ancora tutta da scrivere.

Sergio Cimmino Nasce a Napoli nel 1982. Collabora in ambito comunicativo, radiofonico, musicale e culturale. Da freelance lavora per testate nazionali, web tv e ha contribuito alla realizzazione di musical ed eventi.

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