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Tamberi. Love over gold

Gianmarco Tamberi e Chiara Bontempi

Gianmarco Tamberi è oro mondiale a Budapest ed entra nella storia dello sport. C’è anche altro, però. C’è un salto verso la tribuna, c’è un bacio e una medaglia che cambia collo. Il bacio di Gianmarco alla moglie Chiara è l’esempio che squarcia la cronaca buia di questi giorni, cronaca di sopraffazione, di violenza e miseria culturale. Il bacio di Gianmarco e Chiara ci ricorda come possiamo essere.

Belotti. Il canto del Gallo

Andrea Belotti

Il campionato della Roma inizia così, con Andrea Belotti che finisce l’anno sabatico e ritrova la strada del goal. Una strada che un giocatore onesto e di sacrificio come lui merita. È una buona notizia, per lui e per la Roma. Poi c’è la partita e prima ancora l’attesa della partita. Conferme, sorprese, amarezze. È il Gioco. È il bello del Gioco.

Carlo Mazzone. Cuore nostro

Carlo Mazzone

Carlo Mazzone ha cambiato campo. Lontano da ogni divismo, per tutti noi che gli abbiamo voluto bene e che continueremo a volergliene, Carletto è un esempio. L’esempio del calcio che ci piace. L’esempio di un calcio che con ostinazione continuiamo a pensare che non possa sparire. Il viaggio inizia adesso, per lui e per noi senza di lui.

Steve McQueen. Una vita e 22 secondi

Steve McQueen

Una sera d’agosto, Steve McQueen ed io. Un tempo sospeso per raccontare i 22 secondi della 12 Ore di Sebring 1970, quando Steve con Peter Revson su Porsche 908 arrivano secondi dietro alla Ferrari 512S di Mario Andretti. 22 secondi che sono la storia della sua vita. Un’intervista impossibile, ma nulla è più reale di un amico immaginario.

AS Roma. La fondazione come destino

AS Roma

L’anno è certo, il 1927. Le date si alternano tra quelle ufficiali e quelle del cuore. Il 2 maggio nelle intenzioni, il 7 giugno dal notaio, il 22 luglio il primo atto organizzativo. Cercare una data esatta per la nascita di un mito, più che difficile è quasi sempre superfluo. Vale per la fondazione di Roma e vale anche per la narrazione fondativa dell’AS Roma. Per questi colori e questo nome il tempo è poco più che un dettaglio.

Edoardo Bianchi. Il signore della bicicletta

EDOARDO BIANCHI

Il 17 luglio 1865 nasce a Varese Edoardo Bianchi. Orfano, a quattro anni va in orfanotrofio da dove esce quando ne ha otto per andare a fare il garzone da un fabbro ferraio. Edoardo guarda, osserva, ruba con gli occhi e mette da parte. Abbastanza per cambiare vita e destino a sé, ma anche a buona parte degli italiani.

Alberto Braglia. Il ginnasta perfetto

Alberto Braglia

Olimpiadi di Londra, 15 luglio 1908. Alberto Braglia vince l’oro nel concorso individuale. È il ginnasta più forte del mondo e lo sarà per diversi anni. Di ori olimpici ne vincerà quattro, tre da atleta e uno da allenatore. Sembra una vita di successo, invece è una storia triste. In un tempo in cui lo sport sembra volersi riaffacciare nelle scuole troppo a lungo abbandonate, la cultura sportiva dovrebbe essere materia d’insegnamento civico e uomini come Alberto Braglia raccontati e studiati. Forse non è ancora troppo tardi.

Mauro Grimaldi. Quanto sei bella Roma

Mauro Grimaldi

Il 22 giugno a Palazzo Brancaccio, Mauro Grimaldi ha presentato ai Cavalieri della Roma il suo libro dedicato agli anni d’oro dello scudetto e della rincorsa alla finale di Coppa dei Campioni. Con lui Ubaldo Righetti, protagonista in campo dell’indimenticabile epopea giallorossa.

Giovanni Borghi. La grande storia sportiva della Ignis

Giuseppe Borghi Ignis Poblet

Giovanni Borghi con la sua Ignis accompagna l’Italia verso la modernità. Lo fa da industriale illuminato e migliora la vita degli italiani, ad iniziare da quella dei suoi operai. Innamorato dello sport, non lo pratica, ne capisce però per primo il valore per l’impresa. Pugilato, ciclismo, calcio, basket, canottaggio: investe di suo, non fa finanza, e i suoi atleti scrivono pagine di grande sport. Non dovremmo mai smettere di ringraziarlo. Possibilmente, dovremmo anche ricordarlo qualche volta di più.

Vincenzo D’Amico. Il calcio come dovrebbe essere

Vincenzo D'Amico

Un signore del calcio con quegli occhi da ragazzino che non l’hanno mai abbandonato, né nei quindici anni di maglia laziale e né nelle trasmissioni dove si dedicava a commentare il calcio. Occhi da ragazzino che ci ricordano il calcio come dovrebbe essere.

Alberto Sordi e lo sport immaginario

Alberto Sordi

103 anni oggi, maschera iconica del cinema italiano e di uno dei suoi linguaggi originali, nella commedia Alberto Sordi ci porta tutti in scena con vizi e virtù. Anche con lo sport, spesso solo sognato e immaginato. Impossibile però dimenticare anche l’altra versione, quella del Sordi, sullo schermo e nella vita, tifoso di grande passione giallorossa.

Vittorio Pozzo. Il giorno del primo Mondiale

Vittorio pozzo

Vittorio Pozzo è un uomo perbene. Ufficiale degli alpini nella Grande Guerra, uno degli inventori del calcio pensato e giocato, il 10 giugno 1934, davanti a 55.000 spettatori assiepati sugli spalti dello Stadio Nazionale di Roma, il tenente Pozzo guida i suoi ragazzi contro la Cecoslovacchia. Orsi e Schiavio ci fanno diventare campioni del Mondo. Siamo ancora in tempo per ricordarlo.



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