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Orazione funebre per il gol fantasma

gol fantasma

Shakespeare, Cesare, Marco Antonio. L’Orazione funebre è poesia altissima, vetta da cui guardare oltre il mondo conosciuto, ma anche verso un campo dove 22 uomini si affannano dietro un pallone. Dicono sia un gioco e può anche darsi che sia solo questo. Di certo è un gioco che noi romanticamente amiamo proprio per quegli errori che lo fanno essere come noi. Umano.

Félicien Vervaecke. Il Tour del ’38 come romanzo

Félicien Vervaecke

Una famiglia di ciclisti i Vervaecke, figli di un Belgio che al ciclismo ha dato campioni infiniti. Félicien Vervaecke ha avuto qualcosa in più però; buon ciclista, ottimo scalatore , ma l’unico a diventare idolo ed esempio di un ragazzino nel bel romanzo di Hugo Claus “La sofferenza del Belgio”

La Cavalcata dei Monti Pallidi. Una favola del Giro

Taccone Cavalcata dei Monti Pallidi

Una favola delle Dolomiti, il genio di patron Torriani, gambe e scorza di gente come Taccone, Meco, Baldini e Balmamion. Altri Giri, altro mondo. La Belluno-Moena non è una tappa, è una leggenda o, forse, una favola dimenticata.

Masini, il “dutur” e il miracolo dell’acqua. Atto unico.

Maso Masini

Angelo Cattaneo, massaggiatore storico dell’Olimpia, era Simmenthal, aveva un borsone dei miracoli. Dentro c’era il rimedio per tutto. Ne sa qualcosa Massimo Masini detto “Maso”, al tempo uno dei migliori lunghi in circolazione. Forte il Masini, ma anche lui con qualche fragilità che ogni tanto veniva a galla. Come quel giorno, quando ci pensò il “dutur” a fargliele passare. Facile come bere un bicchier d’acqua.

Jacques Anquetil. Vita scandalosa di un campione

Jacques Anquetille

Un campione, ma non uno qualunque. In 15 anni di professionismo, Anquetil si aggiudica 205 vittorie, cinque volte vince il Tour, due il Giro e una la Vuelta. Non uno qualunque, anche perché una vita scandalosa come la sua non è proprio da tutti.

Carlo Clerici. Il gregario con un Giro da campione

Clerici

Tre Tour de France, cinque Milano-Sanremo, un campionato del Mondo e tante corse in Svizzera. Per cinque volte Carlo Clerici è anche al Giro, sempre da gregario ovviamente. Il fatto è che, da gregario, un Giro d’Italia lo lui vince. Siamo nel 1954 e questa è una delle più incredibili storie del Giro.

Merlene Ottey. La regina della velocità

Merlene Ottey

Sette Olimpiadi, nessun oro olimpico, ma un Palmares ineguagliabile di successi e di longevità atletica per la “giamaicana di Roma”, regina della velocità tra le più grandi di ogni tempo.

Gastone Nencini e il treno galeotto

Gastone Nencini

Una piccola storia, un aneddoto che fotografa il tempo. È il 1960 quando Gastone Nencini vince il Tour de France, un trionfo per il ciclista intrepido delle discese. Il rientro in Italia è in treno ed un trionfo è quello che lo attende alla stazione di Firenze. A Bologna qualcuno sale sul treno e lo raggiunge. Qualcuno che, in un’Italia ancora ferma su sé stessa, a Firenze si dovrà nascondere

Non si ammazzano così i campionati!

Manchester City 2012

Premier League, ultima giornata 2012. In testa e in coda può accadere di tutto, poi accade quello che tutti si aspettavano che accadesse. Forse. Vediamola da vicino però quella giornata. Manchester City vs Queen Park Ranger da una parte, Bolton Wanderers vs Stoke City dall’altra. “Tutto molto bello” per dirla alla Bruno Pizzul. Forse.

Luciano Bianciardi. Il ritiro

Luciano Bianciardi

Le vie insondabili della letteratura che, in un mondo senza pregiudizio, ha trovato spesso la via della pubblicazione sulle riviste “per soli uomini”, genere fiorente tra gli anni sessanta e settanta. Accade così anche per “Il ritiro”, racconto di Luciano Bianciardi che nel 1969, su “Kent”, pone l’irrisolta questione. In ritiro, si può o non si può fare?

José Beyaert. L’uomo che rubò la maglia gialla

José Beyaert

Un ciclista. Un campione con il suo oro alle Olimpiadi di Londra del 1948. Anche ex pugile, però. E anche avventuriero in America Latina, sempre con un piede al di là e uno al di qua della legge. José Beyaert è uno di quegli uomini per i quali ogni definizione non può che calzare stretta. Era simpatico, però. Gli piaceva scherzare e fare burle, proprio come quel giorno al Tour de France.

C’era una volta il pallone

Pallone

Campi, spalti, regole vecchie e nuove. Tutto pensato per lui. E poi arbitri, pubblico e calciatori. Tutti intorno a lui, ambito, rincorso, calciato e rilanciato. Lui, l’indiscusso protagonista: il pallone. Ma cosa è accaduto al caro e vecchio pallone di cuoio? Come siamo caduti così in basso?



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