Ambientazione
Una domenica degli Anni Sessanta, Palalido di Milano, storico tempio del basket milanese oggi abbattuto e sostituito da un impianto più moderno che, nonostante le ripetute promesse, non è stato intitolato a Cesare Rubini. Vergogna!
Personaggi
Massimo Masini: detto “Maso”, toscano di Montecatini, uno dei migliori “lunghi” in Italia e in Europa della sua epoca. Nonostante la statura, 2.06, non ama le battaglie fisiche sotto canestro e preferisce sfruttare le sue indubbie qualità tecniche. Il suo punto debole, una certa fragilità psicologica; gli bastava poco per demoralizzarsi.
Angelo Cattaneo: milanesissimo, storico massaggiatore dell’Olimpia per 28 anni. Considerato un fratello maggiore da tutti i giocatori, italiani e americani, che sono passati nelle file delle scarpette rosse in quel periodo.
Nel suo leggendario borsone c’erano rimedi per qualsiasi problema. Anche per questo soprannominato il “dutùr”, il “dottore”.
Cronaca
Siamo in piena “era Simmenthal”. Durante una partita Masini sta giocando veramente male e viene sostituito. Come detto in fase di presentazione, era un ottimo giocatore, ma un po’ fragile psicologicamente. Nei momenti di difficoltà era facile preda dello sconforto e infatti anche quel giorno quando esce dal campo e va a sedersi in panchina è quasi in lacrime.
A quel punto il “dutur” Cattaneo, che lo conosce bene, si alza e va negli spogliatoi. Dopo qualche minuto torna con in mano un bicchierino di carta. Con fare circospetto lo passa a Masini e gli dice: «Bevi».
Maso colto di sorpresa gli fa: «Che cos’è?».
«Tu non ci pensare. Bevi e vedrai» insiste il “dutùr”.
Masini, anche se un po’ perplesso, lo manda giù tutto di un fiato. Dopo qualche minuto Rubini decide di rimandarlo in campo e lui, completamente trasformato, fa un partitone e trascina il Simmenthal alla vittoria.
A fine gara, mentre stanno rientrando negli spogliatoi, Maso si avvicina a Cattaneo e a voce bassa gli domanda: «Ma cos’era quella roba che mi hai dato?».
E Cattaneo: «Acqua del rubinetto».