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Napoli. L’ombelico della passione

Napoli

Napoli è una tribù pasoliniana contro le omologazioni del mondo, un parallelo di ansie, paure e rivoluzioni fuori dall’asse terrestre. Un pianeta, un mondo a latere dove tutto, cultura, arte e culto calcistico, appare per lo più inspiegabile.

Justin Fashanu. Il calcio mancato alla discriminazione

Justin Fashanu

Justin è stato il primo calciatore professionista a dichiarare la propria omosessualità. Ma nel 1990 il calcio inglese non era pronto ad accoglierlo. Cori razzisti e omofobi da parti dei tifosi, discriminazione da parte di allenatori e compagni, perfino il fratello John prese le distanze da lui. Un uomo tormentato dai propri conflitti interiori che lo condussero a un drammatico suicidio.

Kaiser Raposo. L’anticalciatore

Kaiser Raposo

Per oltre due decenni, Carlos Raposo ha ingannato numerosi club di calcio fingendosi calciatore, pur non sapendo giocare. Tra finzione e realtà, questa è la folle storia di “Kaiser”

Tifosi in esilio. Il caso Romazzurra

Romazzurra

Come vivono la loro passione calcistica i tifosi di una squadra diversa da quella della città in cui vivono? È esperienza più comune di quanto si pensi, in realtà, sia per la vocazione migratoria del nostro Paese, soprattutto nel Meridione, sia perché il blasone delle strisciate spesso esercita un potente richiamo anche per sostenitori abitanti in zone in cui ci sarebbe un ventaglio di scelta maggiore, come nel caso di Roma.

Osvaldo Bagnoli. Zona Bovisa

Osvaldo Bagnoli

Una piccola storia personale. Un incontro casuale, una fortuna. Fortuna è un parolone, però io non riesco a chiamare diversamente l’incontro casuale con Osvaldo Bagnoli. Galeotta una cena di famiglia dalla zia milanese alla Bovisa. Una piccola storia, ma un grande incontro con un Mister che merita tanta stima e tanto rispetto.

Vincenzo D’Amico. Il calcio come dovrebbe essere

Vincenzo D'Amico

Un signore del calcio con quegli occhi da ragazzino che non l’hanno mai abbandonato, né nei quindici anni di maglia laziale e né nelle trasmissioni dove si dedicava a commentare il calcio. Occhi da ragazzino che ci ricordano il calcio come dovrebbe essere.

Alberto Sordi e lo sport immaginario

Alberto Sordi

103 anni oggi, maschera iconica del cinema italiano e di uno dei suoi linguaggi originali, nella commedia Alberto Sordi ci porta tutti in scena con vizi e virtù. Anche con lo sport, spesso solo sognato e immaginato. Impossibile però dimenticare anche l’altra versione, quella del Sordi, sullo schermo e nella vita, tifoso di grande passione giallorossa.

Vittorio Pozzo. Il giorno del primo Mondiale

Vittorio pozzo

Vittorio Pozzo è un uomo perbene. Ufficiale degli alpini nella Grande Guerra, uno degli inventori del calcio pensato e giocato, il 10 giugno 1934, davanti a 55.000 spettatori assiepati sugli spalti dello Stadio Nazionale di Roma, il tenente Pozzo guida i suoi ragazzi contro la Cecoslovacchia. Orsi e Schiavio ci fanno diventare campioni del Mondo. Siamo ancora in tempo per ricordarlo.

Il Genoa ritornA

Genoa serie A

La serie A ritrova il Genoa. Hai presente il figliol prodigo? La festa più grande che ci sia. La festa per chi non è mai andato via. La festa per chi vuoi vedere e lo rivedrai. Siamo tutti figli tuoi, Genoa Football & Cricket Club 1893. Bentornato!

Enzo Francescoli. El Principe

Enzo Francescoli

A casa sua ha portato tre coppe America. In Argentina è una leggenda del River Plate. In Italia è nella Hall of Fame del Cagliari. A Parigi e Marsiglia giocate come le sue non le hanno più viste. Non c’è classifica che non lo veda tra i primi cento di tutti i tempi e tra i primi venticinque sudamericani. Si chiama Enzo Francescoli. El Principe. La sua palla non ha mai fatto rumore.

Stefan Schwoch. Benvenuto al Sud!

Stefan Schwoch

Dura solo una stagione e mezza l’avventura in azzurro di Stefan Schwoch, altoatesino dal cuore partenopeo, che fu il leader carismatico di un Napoli in grande disarmo. La storia del forte centravanti, per sua stessa ammissione, ricorda molto da vicino il fortunato film “Benvenuti al Sud” diretto da Luca Miniero nel 2010 e interpretato da Alessandro Siani e Claudio Bisio.

Jacob Miller. Il cerchio della vita, tra reggae, calcio e fatalità

Sport, cuore, fratellanza. Jacob Miller e Bob Marley. Jamaica, perla del caribe, reggae, ruggiti dell’anima e calci a un pallone di cuoio duro. Occhi chiusi per sognare, sorrisi che si allargano, rabbia che non cede il passo, libertà a cui non si rinuncia. Mai. Lo sapevano loro. Lo sanno i tifosi che ancora oggi dalle curve cantano al cielo Three Little Birds & Tenement Yard. E la vita gira e tutto, prima o poi, torna al suo posto.



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