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Jacob Miller. Il cerchio della vita, tra reggae, calcio e fatalità

Sport, cuore, fratellanza. Jacob Miller e Bob Marley. Jamaica, perla del caribe, reggae, ruggiti dell'anima e calci a un pallone di cuoio duro. Occhi chiusi per sognare, sorrisi che si allargano, rabbia che non cede il passo, libertà a cui non si rinuncia. Mai. Lo sapevano loro. Lo sanno i tifosi che ancora oggi dalle curve cantano al cielo Three Little Birds & Tenement Yard. E la vita gira e tutto, prima o poi, torna al suo posto.
(Bob Marley in Brasile con Paulo Cesar, Jacob Miller and Junior Marvin)

La vita è un cerchio, una ruota, o semplicemente un vortice del destino. Proprio come una sfera di cuoio. In esso c’è la vita, la passione, la fine dei sogni. La musica vive della stessa energia, nel suo moto rotatorio, sempre in movimento. Le forze si propagano grazie agli uomini, e alle loro vibrazioni, sia musicali che artistiche. Terra di fuoco la Jamaica, Kingston, Trenchtown. La patria del profeta del reggae, del misticismo, della religione sciamanica.
Jacob Miller è lì nel suo cerchio magico. Gli Inner Circle, sport, cuore, fratellanza.

Mandville, l’infanzia difficile e il mito di Marley

La Jamaica è un’isola controversa. Del Caribe è la perla faunistica, in essa risiede un’anima divisoria, che erige bellezza, ma anche povertà, sopravvivenza e fascino. È un contrasto, un’idiosincrasia della normalità, ma da questo melting-pop, crocevia di culture, religioni e spiriti musicali, ha saputo conquistare il suo mondo. Uscita dalle righe del conformismo ha saputo elaborare una sua religione, una sua sacralità, un senso sciamanico, di ritmo, musica, dove il corpo si fonde al ritmo.
Gli occhi dei vari profeti del reggae, che ne ha caratterizzato la sua visione, fatta di rabbia, diritti, ed emancipazione, portano i nomi di Bob Marley, Peter Tosh, ed anche Jacob Miller. I Leoni, i ruggiti, hanno scritto la storia di una popolazione che ha saputo ribellarsi, attraverso un linguaggio. Dai bassifondi, da Kingston a Mandville, o Trenchtown, sono cresciuti coloro che hanno saputo dar voce ai loro fratelli. Ed hanno insegnato a non sottomettersi a qualsiasi forma di potere.

(Jacob Miller Bob Marley)

Esempio Miller

Jacob Miller è un esempio di come le famiglie del reggae jamaicano siano compatte, unite, e non siano state oscurate dal profeta Marley. L’infanzia difficile, il riscatto, la voglia di emergere, sono il cibo quotidiano per le sue lotte. Ideali, artistiche, ma decise a combattere, realizzate nel suo percorso insieme agli Inner Circle e nei due album decisivi Reggae Thing del 1976 e Ready For The World del 1977. La lotta per un’eguaglianza finché il colore della pelle non sia più importante di quello degli occhi.

Brasil 80′, il reggae sfida Toquinho e Chico Buarque

Lì a Trenchtown, Jacob e Nesta avevano cucito i primi rapporti. Due ragazzi, i primi gruppi, The Wailers e gli Inner Circle. Jacob vedeva Bob come un mito, uno fratello maggiore. I primi successi, le cover, qualcosa più grande da costruirsi, come in un sogno. Il destino si sa è l’incrocio stradale degli incroci della vita. E la musica ne è limpida dimostrazione. Una fermata ferroviaria per Keith Richards e Mick Jagger, una festa scolastica per Lennon-McCartney o un telescopio per Yoko Ono e Lennon.
I gruppi reggae più celebri della Jamaica, ebbero la stessa evoluzione. Ammiccavano al sound europeo, ma rimasero fedeli al loro credo musicale. E il cammino fu parallelo, uguale, anche nel loro spirito di aggregazione, di fratellanza. Lo sport e il calcio furono quei fantastici mondi colorati di passione sullo sfondo di una carriera artistica entusiasmante.  E molto più a sud della Giamaica, la passion sportiva faceva rima con la bossanova.

La djimba contro il caribe. A calcio

Due popoli, uniti, dall’energia, dalle ribellioni. Con il samba e il reggae, cosi vicini e cosi lontani e come in un verso di Paolo Conte stelle latinoamericane, terra di sogni, amore e di cuoio furono le terre scelte per volare in terra carioca. Le date del viaggio furono scelte tra il 18 e 20 Marzo 1980. La mission e il motivo ufficioso della trasferta furono quello di promuovere la filiale brasiliana della prestigiosa etichetta jamaicana Islands Records. Ma dietro quella promozione musicale si nascondeva tutta la voglia, la sana follia di Marley di realizzare un incontro di calcio benefico. Come un bambino sorridente che dopo i compiti a scuola va in cortile e organizza la partita della vita.
Il giorno successivo, scelti i protagonisti del match, a scopo benefico a Rio De Janeiro si sfidavano artisti locali e provenienti dalla Jamaica. La formazione brasileira schierò tra i suoi assi Toquinho e Chico Buarque. La djimba contro il caribe. Le perle negre contro il rastafarismo, la devozione, il misticismo. La partita si concluse con un altisonante 3 a 0 per Marley e soci. Il calcio è pura e libera ispirazione, quel campetto di Rio ne fu memoria storica.

Jacob Miller Bob Marley

Il Kissusenti sound e gli arcieri dell’Ajax, Bob e Jacob, lo stesso triste finale

Le leggende si sa, si spengono sempre troppo in fretta. Come le stelle, hanno vita e luce intensa, ma breve.
Bob e Jacob, amici, musicisti per passione e figli della religione “rastafari”, videro nel calcio la loro passione di vita. Stessa intenso amore per quel pallone di cuoio che sin da bambini cullava i loro sogni. E poi il calcio, non c’è più alta espressione di libertà. E’ come un quadro, dove il prato è la cornice e all’interno puoi immaginarti il finale. Non è sempre quello che sembra, ma l’importante è che tu creda ciò che ti fa star bene.

Erano due cuori di fratellanza, e lo stesso destino crudele li ha portati via per sempre.

Jacob Miller morì in seguito a un incidente automobilistico il 23 marzo 1980 quando a Kingston, precisamente a Hope Road, calò il buio della morte e della disperazione. Ad un anno esatto di distanza, Bob Marley, si spense nella clinica a Miami. Un melanoma al dito dei piedi, notato solo dopo una partita di calcio, si diffuse precocemente in tutto il corpo, creando metastasi agli organi vitali. La vita, ci soprende anche dopo la morte.
È il mistero di sempre, l’ignota strada del destino. Due artisti senza tempo, che nascono, lottano e decidono di morire, con il calcio.

Bob Marley
(23 marzo 1980. Bob Marley e i suoi amici giocano una partita di calcio nel cortile del Tuff Gong pochi minuti prima di ricevere la notizia che Jacob Miller e uno dei suoi figli sono morti in un incidente stradale)

Three Little Birds & Tenement Yard

Ma tutto si trasforma si rigenera e vive attraverso gli altri. Dalla terra dei tulipani, si leva il coro di Three Little Birds, scelto dai tifosi dell’Ajax come inno ufficiale degli arcieri.


E incredibilmente anche Jacob Miller, ha diffuso il suo messaggio ultraterreno.  Nella città di Catanzaro, alcuni tifosi hanno creato un vero e proprio soundsystem, il Kissusenti Sounds. E il coro scelto è la famosa Tenement Yard
È l’esempio che oltre la vita terrena, quotidiana, rimane sempre una linfa vitale sulla terra. Un seme, un lascito, che serve a far sbocciare nuovi fiori. Quel bocciolo era rinchiuso, negli occhi e nel sorriso di Bob Marley e Jacob Miller. Anche perché questa vita, e questa canzone, vale la pena di esser vissuta solo in libertà.

 

 

Sergio Cimmino Nasce a Napoli nel 1982. Collabora in ambito comunicativo, radiofonico, musicale e culturale. Da freelance lavora per testate nazionali, web tv e ha contribuito alla realizzazione di musical ed eventi.

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