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Orgoglio Romano. Una vita di Curva Sud

Curva Sud Orgoglio Romano

La seconda parte della storia di Orgoglio Romano, gruppo di tifosi, amici e fratelli per anni in Curva Sud, nelle parole e nel ricordo di chi lo ha voluto e vissuto in prima persona. Un tributo alla storia di un gruppo di cuori giallorossi nella ricorrenza del loro battesimo, il 26 gennaio 1996.

Ode al terzino

terzino

Il terzino, questo sconosciuto. Nel calcio che ha cambiato regole, ruoli e nomi, questo è un ricordo accorato, estremo, sentimentale. Un ricordo che può essere una testimonianza d’amore, ma anche un grido di dolore per un calcio che facciamo sempre più fatica a riconoscere.

Ken Aston. L’uomo nero che inventò il rosso

Ken Aston

Cinquant’anni dal primo rosso. Più di sessanta dalla battaglia di Santiago del Cile. Il calcio è fatto di aneddoti che non invecchiano. Ken Aston lega il suo nome a due momenti distanti e distinti, ma fino ad un certo punto. L’introduzione dei cartellini per segnalare i provvedimenti disciplinari ed una delle partite più controverse della storia dei mondiali. 

1934. La partita senza ritorno

1934 Giuseppe Meazza

Il 25 marzo 1934 è una data da matita blu per il nostro calcio. Un po’ come il primo amore anche la prima partita della Coppa del Mondo non si dovrebbe scordare. Non si dovrebbe, ma a volte accade. Proprio come Italia-Grecia di quel giorno.

Torino, gli inglesi e la Coppa del Mondo dimenticata

Torino 1909

Il calciatore carica il destro per quello che sembra più un rinvio che un tiro, il minatore è sdraiato a terra a tirar colpi di piccozza. È la statua in bronzo che da qualche anno, nei giardini della cittadina di West Auckland, Inghilterra ricorda la prima Coppa del Mondo di calcio. Una forzatura certo, solo quattro nazioni partecipanti, ma è per il primo torneo internazionale realmente tale. Siamo nel 1909, siamo a Torino.

Nella pancia dell’Arena

Arena

Ormai vicino al ritiro, un campione gioca la sua ultima partita. Con il peso delle aspettative e dei ricordi di una carriera gloriosa, darà tutto sé stesso, cercando di compiere un’ultima eroica impresa. Non un articolo, ma un racconto perché questo è il minimo che si può fare per quel campione. Un campione il cui nome, ancora oggi, si pronuncia con il fragore di un boato, un nome da maneggiare con cura e persino da non scrivere, lasciando al lettore l’abilità di scoprirlo.

Il terapista

Terapista

Figura di campo,di bordo campo o di spogliatoio. Difficile dare al terapista una posizione univoca nel panorama calcistico. Certo è che dal terapista tutti si aspettavano miracoli, anche quando nei campi di periferia come era il Moscarelli, il terapista aveva a disposizione solo mani, spugna e un secchio di ferro. La cosa straordinaria è che spesso, i miracoli, il terapista li faceva veramente.

Orgoglio Romano. Tifo, amore e passione

Orgoglio Romano

Questa è la storia di un gruppo di tifosi, amici e fratelli. La storia di un amore e di una passione infinita che ci ha fatto dedicare tempo, testa e cuore alla nostra Roma. Una storia che inizia il 26 gennaio 1996, il giorno del battesimo di Orgoglio Romano.

Stoppala Nello! Ferma ‘sta palla…

Nello Panzini

Una vita di campo, una vita intera con emozioni, volti e ricordi che si affastellano, si sovrappongono e a volte si confondono l’uno con l’altro. Una vita che ad un certo punto ti dice sottovoce che sarebbe ora di lasciarlo in pace quel campo. Ci pensi, poi prendi il borsone, esci di casa e ti ritrovi in strada ad affrettare il passo. Potresti farla a occhi chiusi la strada verso il Moscarelli. Il campo è lì da una vita. La tua.

Statuto Football Club. Un inno al vero calcio

Statuto Football Club

L’old football, la nostalgia del calcio popolare, di una passione incontaminata e del rito domenicale tra stadio e radioline. Gli Statuto, storico gruppo torinese, con “Football Club” cantano il calcio delle emozioni riproponendo nel proprio stile otto canzoni iconiche che, di quel calcio, sono state e sono ancora colonna sonora. Il motivo ce lo racconta la voce del gruppo, Oscar “oSKAr” Giammarinaro

Quella domenica a San Siro. La prima

Milan Rivera goal Mantova 1962

Una domenica del ’62, un primo aprile, la prima volta che non è mai uno scherzo. Poi la domenica successiva, sempre a San Siro, due partite in casa, due vittorie e uno scudetto annunciato. Il mio Milan e la mia passione.

Roma-Inter. Una partita e le sue tante storie

Roma CUCS

Roma-Inter in una domenica di ottobre. Mentre scorrono le immagini, la memoria mi riporta alla stessa partita, ma di altri tempi, di altre domeniche, di altri volti e altri episodi. Come quello dell’invasione di campo del 17 dicembre ’72 o a quello di Francesco Totti espulso dopo il calcione a Mario Balotelli e ancora a quello, per me doloroso, dello striscione CUCS buttato nel fossato. Altri tempi, altre partite.

Rebibbia story

Rebibbia

Ci ricorda Madre Teresa: “Ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse all’oceano mancherebbe qualcosa”. A Roma, nel carcere romano di Rebibbia sez. femminile, ragazze e ragazzi si sono incontrati per giocare a calcio. Correndo e sudando. Sudando gocce. 

Ultima Giornata. Il docufilm

Ultima Giornata

Montespaccato Calcio, stagione 2022/2023, squadra Under 19. La grande attesa, il momento del punto a capo e del tirare le somme di una stagione. L’ultima giornata di campionato non ha i due tempi classici del calcio, ma ne ha uno tutto suo, simbolico, archetipo di una vita intera. Un tempo unico che diventa una pagina emotiva da leggere e rileggere. Il segreto svelato, però, è che le ultime giornate non finiscono mai.

Bartoletti forever

Bartoletti

Colto, elegante nei tempi e nei modi, mai una parola fuori luogo, esempio di signorilità umana e giornalistica, Marino Bartoletti è simbolo di un calcio raccontato e di una televisione che non ci rassegniamo a veder sparire sotto l’onda lunga e invadente della trash-tv quotidiana.

Quando la Roma non gioca…

AS Roma

Giorni strani quelli senza le partite di campionato. Certo, gioca la Nazionale, ma a me non basta. Sono quelli i giorni in cui più di altri mi ritrovo a sfogliare vecchie riviste e giornali custoditi con cura, a rivedere foto e a rileggere articoli. Un tuffo nel tempo, un assalto alla memoria di quello che sembrava tutto finito, ma che invece è vivo e adrenalico più che mai.

Quando Cané era meglio di Didì, Vavà e Pelè…

Cané

In un calcio mitico, lontano anni luce da quello di oggi, si consumò l’epopea di Cané, ala brasiliana che infiammò la tifoseria napoletana fino a meritarsi un coro geniale in cui una sua parte anatomica era considerata meglio dei più grandi giocatori verdeoro dell’epoca.

Giovanni Raboni. Quando il calcio diventa poesia

Giovanni Raboni

Tifo, passione, vita di campo, di spalti e gradinate, paradigna universale, il calcio può essere anche poesia. Di più, anche l’immaginifica zona Cesarini può diventare poesia. Giovanni Raboni, poeta, innamorato del calcio e dell’Inter, lo sapeva bene

Il Tredici perduto

Tredici Totocalcio

L’Italia del Totocalcio, quella del Tredici sognato per cambiare vita, quella delle serate con gli amici, stretti in cucina o affollati intorno a un tavolino del bar a tirare giù numeri e previsioni. Cinquanta anni di vita italiana, caciarona e anche un po’ sbruffona, ma capace ancora di inseguire un sogno.

Felice Levratto. Lo sfondareti

Felice Levratto

Uno dei più grandi attaccanti del calcio italiano. Sinistro micidiale tra storia e leggenda. Felice Levratto, campione diviso tra chi ne ha raccontato le gesta e chi pagherebbe per vederlo in azione. Era davvero così forte? Probabilmente, anzi sicuramente, di più. Era il centrattacco. 

Luciano Bianciardi. Il fuorigioco mi sta antipatico

Luciano Bianciardi

Luciano Bianciardi, con il suo sguardo profondo sulla società e sul costume, non poteva fare a meno di guardare anche al calcio. Naturalmente non poteva fare neanche a meno di guardarlo come metafora assoluta. Nel 1970 la sua rubrica su Il Guerin Sportivo buca con uno squarcio il conformismo e, parlando di calcio, parla del mondo. Faceva bene leggerla al tempo, fa bene leggerne anche adesso.

L’infortunio che non c’era

infortunio campetto

Altri tempi, altri campi. Quelli di periferia con il fango incrostato, ma anche quelli verdi dei campioni. Ti facevi male? Se ce la facevi andavi all’ala a passeggiare, altrimenti uscivi e non ti sostituiva nessuno. L’infortunio non esisteva, o meglio, ne esisteva solo uno, temuto e terribile: l’autogoal.

Andrea Mingardi. Ràgaz rossoblù

Andreea Mingardi

Andrea Mingardi contiene moltitudini, è un romanzo in continuo movimento e come la sua musica ha la capacità di passare dal jazz al rock sino alla musica d’autore, passando per il blues e nel mezzo scrivere per i più grandi artisti della musica italiana, Andrea ha cuore vivo e radicato nella sua Bologna, nella sfera di cuoio e nella maglia rossoblù.

Durante. Il portiere pittore

Durante

L’arte della manutenzione della porta. Guardiani di una fede fatta di pali quadrati. Zamora, Yashin, Albertosi, Preud’Homme, el Dibu Martinez. Artisti. A mani nude poi con i guanti, pomate e spray. Ed infine ci sono una manciata di artisti veri, portieri pittori. Domenico Maria, qualcuno dice Luigi, Durante: la sua storia di calcioni e pennello (Murazzano, 17 dicembre 1879 – Canale, 21 ottobre 1944)

Orazione funebre per il gol fantasma

gol fantasma

Shakespeare, Cesare, Marco Antonio. L’Orazione funebre è poesia altissima, vetta da cui guardare oltre il mondo conosciuto, ma anche verso un campo dove 22 uomini si affannano dietro un pallone. Dicono sia un gioco e può anche darsi che sia solo questo. Di certo è un gioco che noi romanticamente amiamo proprio per quegli errori che lo fanno essere come noi. Umano.

Bruno Pace. Un Gian Burrasca prestato al calcio

Bruno Pace

Calciatore e allenatore, Bruno Pace è stato un eterno emergente, ma anche un eterno ragazzo. Pallone, cuore e scherzi, così l’ho conosciuto io e così lo ricordiamo in tanti. Con affetto, perché nessuno lascia segni profondi come gli eterni emergenti

Conti, Giannini, Di Bartolomei. Il saluto dell’Olimpico

AS Roma stadio

Altre partite, altre serate. L’Olimpico fasciato di giallorosso per salutare i campioni che abbiamo e che ci hanno amato. Bruno Conti prima, Capitan Giannini dopo e poi la vita di Ago messa in scena per farci battere ancora il cuore. E ancora una volta quei biglietti conservati con cura, mi raccontano tutto.

Naranjito. L’indimenticabile mascotte di España ‘82

Naranjito

Indimenticabile icona del Mundial spagnolo, come i goal di Pablito e la pipa di Bearzot, Naranjito è ancora oggi una delle più amate tra le mascotte di manifestazioni sportive. Anzi, diventata un riconoscibile simbolo dei tanto agognati anni ’80, il calciatore a forma d’arancia ha trovato ultimamente nuova vita come fenomeno di merchandising.

Don Paolo Rossi e il calcio a Cecafumo

Cecafumo Don Paolo Rossi

Cecafumo. Di questa zona incastonata nell’asse tuscolano di quella che era una volta periferia romana ho già scritto, ma non ho detto tutto. Non ho detto di Don Paolo Rossi e di come iniziò a farci giocare a pallone. Questa è la sua – e la nostra – storia.

Maradona. “La prossima volta lo faccio…”

Maradona

Nel 1980, a Wembley, Inghilterra e Argentina si sfidarono in amichevole. Al 20’ il diciannovenne Diego Maradona tentò una giocata pazzesca, che tuttavia terminò di un soffio a lato. Furono le prove generali per il gol del secolo di Mexico ’86.

Il botteghino. L’altare smarrito del calcio

Roma

Sole, pioggia, freddo, le file di prima mattina e quelle dell’ultimo minuto, la frenesia, la paura di arrivare e non trovare più nulla. Il botteghino è un altare smarrito del tifo e del calcio, proprio come quei biglietti che al tempo trattavamo come fossero un’ostia consacrata e che dopo molti di noi hanno conservato con la cura di una reliquia.

Vìctor Hugo Morales. Il poeta del calcio

Vìctor Hugo Morales

“Il gol del secolo è la celebrazione del Dio del calcio”. Parole che rimangono sospese nel tempo, che segnano un prima e un dopo quel 22 giugno 1986 e che hanno consegnato all’epica Maradona e il suo gol del secolo. Parole che solo un poeta del calcio come Vìctor Hugo Morales poteva dire.

Georgi Asparuhov. Gundi per tutti e per sempre

Georgi Asparuhov

All’inizio del terzo millennio, addetti ai lavori e tifosi si trovarono concordi. In Bulgaria il più grande giocatore di tutti i tempi è Georgi Asparuhov. Con il fuoriclasse Hristo Stoichvov, carisma e trofei a non finire, solo al secondo posto. Chi ricorda Asparuhov ed il suo grande amico, Nikola Kotkov, sa perché questo verdetto non ha niente, ma proprio niente, di sorprendente.

Giovanni Improta, il Baronetto tra calcio e musica

Giovanni Improta

Uomo raffinato come il suo talento, centrocampista d’altri tempi, esteta e fine conoscitore di calcio, Baronetto per investitura di Posillipo e di un signore del calcio raccontato come Antonio Ghirelli, Giovanni Improta, con quel sangue azzurro che gli scorre nelle vene, di Napoli è figlio prediletto.