Umberto Saba.Il poeta del calcio

Un amore tardivo – scopre il calcio quasi casualmente quando ha già 50 anni -, ma un amore di quelli che cambiano la vita che rimane. Un amore dinanzi al quale Umberto Saba risponde con l’animo da poeta, intenso, passionale, profondo. Un amore che si salda con l’altro grande amore della sua vita, Trieste. Una storia di calcio e di grande letteratura sulla quale il velo calato dagli anni è un peccato da redimere.
George Blake. Il calcio da Genova a Palermo

Un pioniere del calcio, ovviamente inglese, George Blake è prima tra i fondatori del Genoa Cricket & Athletic Club e poi dell’Anglo Palermitan Athletic and Football Club. Abbastanza per dire che tutti gli dobbiamo qualcosa e anche qualcosa in più. La Coppa Lipton, ad esempio, il trofeo assegnato definitivamente al Palermo nel 1915 e poi scomparso.
Napoli. Lo scudetto tra anema, core e musica

Uno scudetto, il quarto, sofferto fino all’ultimo minuto. Una città, anzi un popolo, unito e in festa grande, grandissima, viscerale e come a ogni festa che si rispetti non poteva mancare la musica, colonna sonora di una passione infinita, capace di muoversi tra identità e sberleffo
Il calcio di una volta

Una partita di bambini con le maglie dei nonni, una mostra con le fotografie in bianco e nero sfuggite al tempo. Il campo di una Parrocchia, San Policarpo al Tuscolano, per un giorno ha fatto vivere il calcio che ci piace. Non un tuffo nel passato che non dimentichiamo, ma un viaggio nel futuro al quale non vogliamo rinunciare
Storie di campo. Er sor Zuliàn…

Incardinato in quelli che una volta si chiamavano “palazzoni”, il Campo Patti al Tuscolano è molto di più del campo di quello che una volta era un periferico quartiere romano. Così come “er sor Zuliàn” è stato molto di più del guardiano del campo
Livorno. Fino all’ultimo minuto

Mare e porto, fatica, cuore e muscoli. Calcio dal basso, di lotta e di partecipazione, i miti di Igor Protti e Cristiano Lucarelli. E poi la musica con la struggente disillusione di Piero Ciampi e l’anima combattiva della Banda Bassotti. Livorno come insieme di anime e destini. Livorno colorata solo di amaranto.
Umberto Meazza. Il pioniere

C’è stato un tempo in cui si poteva essere tutto: avvocato, alpinista, ginnasta, calciatore, arbitro e primo CT della Nazionale. Di quel tempo, Umberto Meazza è stato protagonista assoluto
Paolo Rossi. Ancora e sempre

I tre gol al Brasile nell’infinito pomeriggio dell’82 sono una pietra miliare del calcio nazionale. Paolo Rossi è stato anche tanto altro, però. E stato un uomo capace di lasciare un segno profondo in ogni squadra di cui ha vestito la maglia, segno che ha lasciato anche in quei 3.500 che, nei mesi della squalifica, lo videro indossare per una volta i colori dei Buffalo Stallions.
Peter McParland. I mondiali del 1958

Attaccante nordirlandese con una carriera costellata di momenti memorabili, la sua scomparsa segna la fine di un’epoca per il calcio nordirlandese e per quanti ne ricordano le gesta atletiche e il significativo contributo all’intero panorama calcistico britannico.
Storie di campo. L’allenatore de ‘na vorta…

Quando? Una volta. Una volta è un tempo indefinito. Può essere lontano, vicino o persino immaginario come nelle migliori favole. Questa però è una storia vera, un tuffo nel vissuto di un campo da calcio della periferia romana, un campo del Tuscolano, ma è anche una storia che racconta un vissuto comune a tutti i campi di quel confine impreciso che è stata la periferia romana. Una storia di quando? …de ‘na vorta, ovviamente.
Federico Ferrari Orsi. Il generale e il pallone

Nella notte stellata del deserto africano Federico torna ragazzo per sognare un altro goal al derby, proprio come in quel primo Torino-Juventus del 13 gennaio 1907
Enrique Martegani. Il calciatore ereditato

Nell’Italia degli anni cinquanta poteva accadere di tutto, anche che un calciatore fosse ereditato. Proprio come accadde all’argentino Enrique Martegani
Anonima Organizada. Il bello del calcio

Piacere, mi chiamo Francesco, proprio come “Er capitano Totti”, anche se provengo da un piccolo paese vicino a Torino. Oggi non vi racconterò la mia storia, ma la nostra: le cronache della A.S.D. Anonima Organizada.
Campo Patti. Sembra ieri…

Siamo nel 1970, il giorno un mercoledì 3 giugno e al Campo Patti al Tuscolano è festa grande per l’accensione del primo impianto di illuminazione.
Roma-Juventus. Non sarà mai una partita come le altre

Funziona così. Funziona che ci sono partite che aspetti perché già sai che ogni volta sono partite uniche. Proprio come quando giochiamo contro la Juventus. Proprio come quel 6 maggio del 2001.
Villaggio Caterina. Il calcio degli esuli

Un villaggio che accoglie dei profughi dalle martoriate terre, oramai al di là del confine orientale. Il calcio che fa quello che sa fare meglio. Giocare, divertire, crescere. Generazioni di ragazzi diventano uomini tra inaccettabili difficoltà e sfide alle stelle.
De Falchi. Semplicemente Antonio…

Non c’è un motivo, non c’è una data o una ricorrenza. C’è un murales che mi parla e mi porta indietro, in un tempo mai dimenticato. Soprattutto, mi porta in un dolore che non è mai passato
L’esordio dell’arbitro

Un’altra storia di campo, un’altra storia dal Moscarelli di Roma, l’ex INA-Casa, campo simbolo della storia di un quartiere. Qualcuno la potrebbe chiamare storia di calcio minore, noi no. Per noi l’esordio di un arbitro, anche se ad honorem, a quasi 80 anni, è una grande storia del calcio che ci piace.
Bruno Pizzul. Tutto molto bello

Un signore della televisione, un signore del calcio. Garbato, elegante, mai una parola fuori posto e fuori luogo, Bruno Pizzul è stato la voce che ha raccontato con gentilezza la passione di tanti italiani, un gigante mai piegato alla dannata moda del calcio urlato. Lontano ormai da tempo dalle telecronache, la sua voce e i suoi modi mancheranno a tutti.
Pelé 1968. La partita al Moccagatta

Il Santos di Pelé, calcio e immaginario, calcio e fantasia, spettacolo mai visto. Sicuramente mai visto al Moccagatta dove il Santos accetta di esibirsi in amichevole contro l’Alessandria, storia profonda del nostro calcio. Nel 1968, quando tutto sembrava possibile e il calcio giocava solo di domenica, quel mercoledì 12 giugno non lo avrebbe più dimenticato nessuno
Roma. Quelli dell’altro calcio

Altro calcio, stessi colori. Un viaggio emozionale dove tutto è possibile, dove il calcio va oltre lo spettacolo e insegna a tutti noi qualcosa in più. ASD Roma Calcio Amputati e ASD Disabili Roma 2000, storie di vita e di calcio di cui essere orgogliosi.
Francesco Repice. Le voci eterne degli eroi indimenticabili

Francesco Repice, voce narrante dello sport e delle sue emozioni, è in scena con “La voce degli eroi”. Uno spettacolo dal vivo, in teatro perché se c’è un luogo dove le emozioni si possono ancora raccontare senza filtri è proprio il teatro. E allora via, pronti per un viaggio appassionato e appassionante dove sport, storia e vita diventano l’unicum che il “relator” plasma e maneggia e, soprattutto, regala a chi lo ascolta
Giuseppe Meazza. Peppin per sempre

Dobbiamo recuperare le immagini dell’istituto Luce? Gli articoli dei giornali sportivi? Ascoltare i racconti dei bauscia al bar sport? No, nessuno meglio del protagonista ci può dire del suo lavoro. Buttarla dentro.
Ferenc Puskas. Quel giorno in gialloblù

Immenso. Ferenc Puskas questo è stato in una traiettoria che gli ha fatto fare grande la nazionale ungherese ed essere galattico nel Real Madrid di Santiago Bernabeu decenni prima dei galattici di Florentino Peréz. Una traiettoria con una tappa in gialloblù per giocare l’amichevole di un derby stratoscano. Il 28 gennaio del ’58, a Signa, occhi e applausi sono solo per lui.
Orgoglio Romano. Una vita di Curva Sud

La seconda parte della storia di Orgoglio Romano, gruppo di tifosi, amici e fratelli per anni in Curva Sud, nelle parole e nel ricordo di chi lo ha voluto e vissuto in prima persona. Un tributo alla storia di un gruppo di cuori giallorossi nella ricorrenza del loro battesimo, il 26 gennaio 1996.
Ode al terzino

Il terzino, questo sconosciuto. Nel calcio che ha cambiato regole, ruoli e nomi, questo è un ricordo accorato, estremo, sentimentale. Un ricordo che può essere una testimonianza d’amore, ma anche un grido di dolore per un calcio che facciamo sempre più fatica a riconoscere.
Carlo Sartori. L’italiano del Manchester United

“Vorrei saper ballare come te” gli disse una sera George Best. L’altro rispose con un goal a porta vuota: “E io vorrei saper giocare a calcio come te, George”.
Ken Aston. L’uomo nero che inventò il rosso

Cinquant’anni dal primo rosso. Più di sessanta dalla battaglia di Santiago del Cile. Il calcio è fatto di aneddoti che non invecchiano. Ken Aston lega il suo nome a due momenti distanti e distinti, ma fino ad un certo punto. L’introduzione dei cartellini per segnalare i provvedimenti disciplinari ed una delle partite più controverse della storia dei mondiali.
1934. La partita senza ritorno

Il 25 marzo 1934 è una data da matita blu per il nostro calcio. Un po’ come il primo amore anche la prima partita della Coppa del Mondo non si dovrebbe scordare. Non si dovrebbe, ma a volte accade. Proprio come Italia-Grecia di quel giorno.
Torino, gli inglesi e la Coppa del Mondo dimenticata

Il calciatore carica il destro per quello che sembra più un rinvio che un tiro, il minatore è sdraiato a terra a tirar colpi di piccozza. È la statua in bronzo che da qualche anno, nei giardini della cittadina di West Auckland, Inghilterra ricorda la prima Coppa del Mondo di calcio. Una forzatura certo, solo quattro nazioni partecipanti, ma è per il primo torneo internazionale realmente tale. Siamo nel 1909, siamo a Torino.
Nella pancia dell’Arena

Ormai vicino al ritiro, un campione gioca la sua ultima partita. Con il peso delle aspettative e dei ricordi di una carriera gloriosa, darà tutto sé stesso, cercando di compiere un’ultima eroica impresa. Non un articolo, ma un racconto perché questo è il minimo che si può fare per quel campione. Un campione il cui nome, ancora oggi, si pronuncia con il fragore di un boato, un nome da maneggiare con cura e persino da non scrivere, lasciando al lettore l’abilità di scoprirlo.
Il terapista

Figura di campo,di bordo campo o di spogliatoio. Difficile dare al terapista una posizione univoca nel panorama calcistico. Certo è che dal terapista tutti si aspettavano miracoli, anche quando nei campi di periferia come era il Moscarelli, il terapista aveva a disposizione solo mani, spugna e un secchio di ferro. La cosa straordinaria è che spesso, i miracoli, il terapista li faceva veramente.
Quando Martín Palermo sbagliò tre rigori in una partita

Nel 1999, durante un Argentina-Colombia della Copa America svoltasi in Paraguay, il centravanti albiceleste Martín Palermo sbagliò ben tre calci di rigore. È un record negativo ancora imbattuto.
Orgoglio Romano. Tifo, amore e passione

Questa è la storia di un gruppo di tifosi, amici e fratelli. La storia di un amore e di una passione infinita che ci ha fatto dedicare tempo, testa e cuore alla nostra Roma. Una storia che inizia il 26 gennaio 1996, il giorno del battesimo di Orgoglio Romano.
Stoppala Nello! Ferma ‘sta palla…

Una vita di campo, una vita intera con emozioni, volti e ricordi che si affastellano, si sovrappongono e a volte si confondono l’uno con l’altro. Una vita che ad un certo punto ti dice sottovoce che sarebbe ora di lasciarlo in pace quel campo. Ci pensi, poi prendi il borsone, esci di casa e ti ritrovi in strada ad affrettare il passo. Potresti farla a occhi chiusi la strada verso il Moscarelli. Il campo è lì da una vita. La tua.
Statuto Football Club. Un inno al vero calcio

L’old football, la nostalgia del calcio popolare, di una passione incontaminata e del rito domenicale tra stadio e radioline. Gli Statuto, storico gruppo torinese, con “Football Club” cantano il calcio delle emozioni riproponendo nel proprio stile otto canzoni iconiche che, di quel calcio, sono state e sono ancora colonna sonora. Il motivo ce lo racconta la voce del gruppo, Oscar “oSKAr” Giammarinaro