Running. Da soli o in compagnia?

Meglio soli che (male) accompagnati? Per il runner non vale. Almeno non sempre. Correre da soli o in compagnia sono due modi diversi di vivere la corsa. Non uno migliore o peggiore dell’altro, ma ad ognuno il suo con la possibilità – e anche la felicità – di cambiare a piacere perché correre significa macinare chilometri, ma soprattutto scoprire sé stessi.
Eric Liddell. Il velocista di Dio

Una vita di sport. Il college, il rugby, l’atletica con l’oro olimpico e il record del mondo sui 400 a Parigi ’24. Anche una vita di fede, però. Incrollabile. Una fede che a Parigi lo portò a scegliere di non gareggare nel gorno del Signore, la domenica. Una fede che gli fece correre l’ultima gara in un campo di prigionia giapponese.
Il running come stile di vita: la storia di una PR tra sfilate e maratone

Bilanciare la frenesia del lavoro con la passione per la corsa. Nel mondo frenetico delle PR, dove gli eventi si susseguono senza sosta e le presentazioni dominano l’agenda, c’è chi riesce a trovare un equilibrio perfetto tra la carriera e una passione che sembra lontana anni luce da passerelle e uscite redazionali: il running.
Monaco ’72. Lo strano caso di Eddie Heart e “Rey”Robinson

Monaco ’72. Grande attesa per i 100 metri. Grande attesa per vedere in pista gli statunitensi primatisti del mondo Eddie Hart e “Rey”Robinson competere con il russo Borzov. Grande attesa, talmente grande da non essere mai finita. Questa è la storia della più clamorosa disattenzione olimpica.
Paavo Nurmi. Il finlandese volante

Nato alla fine dell’800, Paavo Nurmi entra nella storia dell’atletica alle Olimpiadi di Parigi 1924 quando, in solo sei giorni, stabilisce tre record mondiali e guadagna cinque medaglie d’oro. Famoso per i suoi particolari metodi d’allenamento, sarà uno dei famosi Finlandesi Volanti degli anni ’20.
Adolfo Consolini. L’esempio di un campione

1955. Adolfo Consolini, discobolo, atleta tra i nostri più grandi, è in una scuola. Lo vediamo in palestra, una di quelle di una volta, con pertica e quadro svedese. Adolfo Consolini non è lì per insegnare, ma per essere esempio e affascinare. Quei bambini non avranno più dimenticato. Noi, invece, abbiamo dimenticato le palestre a scuola e, spesso, anche di essere esempio.
Wyndham Halswelle. L’oro solitario di Londra 1908

Si può gareggiare in una finale olimpica da soli? Siamo ai Giochi Olimpici di Londra, nel 1908, e al White City Stadium di Wembley accade proprio questo. Una vittoria scontata? Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, Wyndham Halswelle il suo oro l’ha meritato tutto.
Tigist Assefa. Berlino come destino

26 anni, tre maratone, un record del mondo: sono questi i numeri da fantascienza di Tigist Assefa che ha vinto la Maratona di Berlino migliorando di oltre 2 minuti il record del mondo. Viene il dubbio che non abbia corso, ma volato proprio come promettono a tutti le sue nuove scarpe.
Tamberi. Love over gold

Gianmarco Tamberi è oro mondiale a Budapest ed entra nella storia dello sport. C’è anche altro, però. C’è un salto verso la tribuna, c’è un bacio e una medaglia che cambia collo. Il bacio di Gianmarco alla moglie Chiara è l’esempio che squarcia la cronaca buia di questi giorni, cronaca di sopraffazione, di violenza e miseria culturale. Il bacio di Gianmarco e Chiara ci ricorda come possiamo essere.
Armin Hary. I 100 metri di Roma ’60

Armin Hary, forte di essere stato il primo a fissare il tempo sui 10 netti, arriva alle Olimpiadi di Roma da favorito. La gara regina dei Giochi Olimpici sarà serrata, ma Hary non deluderà le aspettative e sarà il più veloce. Veloce quanto la sua brevissima carriera.
Fanny Blankers-Koen. La mamma volante

Fanny Blankers-Koen non è stata solo la più grande atleta olandese ma, con 4 ori olimpici, 5 ori europei e 59 titoli nazionali in 7 specialità atletiche diverse, è stata la più grande atleta femminile del XX secolo come gli ha riconosciuto nel 1999 la World Athletics. Soprattutto, i suoi 4 ori di Londra ’48 dimostrano che nulla è precluso a una mamma che scende in pista.
Wings for life. Correre per una buona causa

Organizzata ogni anno, la Wings for Life dona il 100% dei suoi proventi alla ricerca per le lesioni al midollo spinale. La più grande gara del mondo che coinvolge migliaia di atleti da ogni parte del mondo, ha una linea di partenza ma non una di arrivo.
Iván Fernández Anaya. Nobiltà di corsa

Dicembre 2012. Il mezzofondista spagnolo Ivan Fernández Anaya è protagonista di un clamoroso gesto sportivo. Non un record o un’impresa, ma un gesto di rispetto profondo per il valore di un suo avversario di corsa. Un gesto che lo fa entrare nella storia e che nel 2013 gli farà assegnare il Fair Play Award.
Volodja Yashenko. L’elicottero

Un campione. Uno dei più grandi di tutti i tempi. Volodja Yashenko quando saltava in alto sembrava voler salire fino al cielo. Per questo lo chiamavano l’Elicottero. Un campione di cui si impossessa la ragion di Stato che prima lo usa e poi lo abbandona a sé stesso. Poi arrivano le bottiglie e quelle il campione non riesce a saltarle. E loro, maledette, lo divorano.
Pietro Mennea. L’epopea di Mexico City

Universiadi di Mexico City, settembre 1979. Pietro Mennea entra nella storia dello sport. Tutti lo ricordano per il primato mondiale nei 200 metri, ma in quei giorni Mennea fa molto di più. Questa è la cronaca dettagliata della settimana epica di uno degli atleti italiani più forte di sempre.
Arturo Maffei. La vita in un salto

Campione come pochi, Arturo Maffei attraversa il novecento e da par suo lo fa in un salto. Una vita intensa quella del “grande vecchio” dell’atletica italiana, protagonista e testimone dei grandi momenti sportivi del secolo. Una vita a cui spetta il tributo di continuare a essere raccontata.
Zatopek e Prefontaine. Di corsa nella leggenda.

Emil Zatopek e Steve Prefontaine. Diversi e veloci. Diversi e tenaci. Anni di distanza tra i due, ma forse sarebbe meglio dire mondi. Campione olimpico Zatopek. Campione olimpico mancato Prefontaine. Una vita da campione Zatopek. Una vita troppo breve Prefontaine.Tutti e due, però, nella leggenda.
Parigi. La corsa delle midinettes

26 ottobre 1903. Le donne bussano alla porta dell’atletica. Lo fanno le sartine di Parigi, le midinettes, ragazze che tagliavano, cucivano e mangiavano una sola volta al giorno. La prima corsa femminile è la loro. Ci vorrà del tempo e non sarà facile vincere pregiudizi e diffidenze, ma le donne non si fermeranno più.
Gabre Gabric. Leggende e primati

Unica. Di Gabre Gabric si può dire solo questo e anche questo quasi non basta a renderle merito. Atleta come poche, attraversa un secolo di sport, gareggia, vince titoli e sfida il tempo stesso quando, a oltre 90 anni, si va a prendere titoli Master fissandoli in record mondiali.
Massimo Stano. L’Italia che ci piace

È fatica e sacrificio. È gambe, fiato e volontà. Sono i 35 km della marcia. È l’oro di Massimo Stano, caparbiamente cercato da un atleta che dopo l’oro di Tokyo non è diventato un divo da copertina. Ha continuato non a fare, ma a essere atleta. L’Italia che ci piace ha le gambe, il fiato e il cuore di Massimo Stano di Grumo Appula, Puglia, Bel Paese.
1897. L’Italia inizia a correre con l’Unione Pedestre Torinese

Il 1897 è l’anno del Primo Campionato Pedestre Italiano. Un avvio non senza difficoltà, tenacemente voluto da una serie di società sportive, in particolare del torinese. Un percorso che, da allora, non ha mai conosciuto sosta.
Golden Gala. L’atletica ritrovata

Dal 1980 il Golden Gala, dedicato a Pietro Mennea nel 2013, è un grande appuntamento internazionale, ma anche una grande festa dello sport dove le migliaia di persone sugli spalti e le centinaia di atleti diventano un’unica comunità emotiva testimone e protagonista dei grandi valori dello sport.
Margherita Hack. Salti verso le stelle.

Margherita Hack, astronoma, vegetariana, atea sposatasi in Chiesa per amore del marito e una vita dedicata a studiare stelle e Spazio profondo, ma che avrebbe potuto prendere una direzione diversa. Quella di una pista di atletica, ad esempio.
Roger Bannister. Il miglio del secolo

Il miglio, gara di grande fascino tra le competizioni atletiche, e la storia di Roger Bannister, l’atleta che il 6 maggio 1954 scende per primo sotto il limite del 4 minuti.
Cecilia Frielingsdorf. Sci, atletica e poi La Corsa di Miguel

Il racconto di Cecilia Frielingsdorf che ha subito il panico da competizione. Perché si può passare da una disciplina ad un’altra quando l’obiettivo non è più vincere, ma impegnarsi per trasmettere i valori sani che ogni attività sportiva riunisce in sé.
Paul Nash. Il velocista senza Olimpiadi

Paul Nash, sudafricano, uno dei velocisti più forti di tutti i tempi, sfortunato quanto basta per non andare alle Olimpiadi di Città del Messico. Ma era il 1968, in Sud Africa c’era l’apartheid, il mondo stava cambiando e il sogno olimpico di Paul rimase nei suoi 10 netti senza medaglia olimpica.
Piacere, Giornarunner®. Una vita passata di corsa

Sintesi inaspettate, passioni che si sommano a passioni e che fanno la differenza nella vita. È così che Claudia Solaro racconta il territorio che la circonda, quello quasi commovente di bellezza delle Langhe, seguendo la sua vocazione alla corsa e alla scrittura. È così che è diventata la Giornarunner®.
Annalisa Minetti. Non si vive una volta sola

Annalisa Minetti, cantante e atleta, lo dice con grande serenità: non si vive una volta sola nella stessa vita. Lei, la sua, l’ha inventata molte volte. Una storia di resilienza, di entusiamo e di passione. Una storia di sport che insegna a vivere.
Ondina anomala (I)

Trebisonda Valla, per tutti Ondina. Primo oro olimpico femminile italiano a Berlino nel 1936 e per quindici anni protagonista dell’atletica italiana e internazionale. Una grande storia italiana da ricordare a tutti.
Di maratona in maratona (III)

Le maratone nella vita sportiva, poliedrica e inaspettata, di Armando Spataro, già magistrato della Repubblica che ha condiviso vita e lavoro con calcio, pallanuoto e corsa.
New York. La maratona di Giovanni Bartocci.

Giovanni Bartocci, ristoratore romano trapiantato nella Grande Mela, ci racconta della sua prima Maratona di New York e dell’anima e del cuore che ci ha messo per finirla. Per l’occasione ha anche indossato il suo abito migliore: maglietta della Lazio e pantaloncini autografati di Milinkovic-Savic. Un’altra grande storia nella storia.
Julia “Hurricane” Hawkins. La super nonna dei record

Julia “Hurricane” Hawkins è una nonna, anzi una super nonna e ha un segreto. Un segreto che le fa battere ogni record e che svela a tutti.
Louis Zamperini. Una vita Unbroken

“If I can take it, I can make it”. L’incredibile vita di Louis Zamperini, uomo di sport, religione, veterano di guerra e protagonista di un biopic firmato da Angelina Jolie.
Harold Abrahams. Il velocista con la faccia da pugile.

Harold Abrahams, il velocista con una faccia da pugile e una vita da film. Inglese di origine ebreo-lituana, studierà nei migliori college, sfiorerà la Prima Guerra Mondiale e nel 1924 si andrà a prendere l’oro olimpico a Parigi.
Piano 14.25. La storia maledetta del doping di Stato

Il Piano 14.25 è una storia maledetta. Una storia di doping di Stato, una storia di quando il mondo era diverso e gli atleti erano solo pedine da muovere sullo scacchiere dei primati politici nazionali e internazionali. Una storia in gran parte al femminile. Il Piano 14.25 è un crimine che non ha diritto all’oblio.
Ottavio Missoni. Il cuore oltre l’ostacolo

I 100 anni di Ottavio Missoni, italiano di Dalmazia, nato a Ragusa e cresciuto a Zara, atleta per vocazione, capace di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. 100 anni attraversati con stile. In pista, nella sua prima vita da atleta, e nella moda, nella seconda vita che lo farà conoscere al mondo.