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Baseball. Una storia di Milano

Baseball

Quando americano fa rima con Milano, allora si parla di baseball. Lo sport americano che più americano non si può, arrivato a Milano sull’onda lunga della guerra e, con stagioni alterne ma passione immune ai rovesci delle fortune di gioco e di pubblico, mai più andato via

Quella domenica a San Siro. La prima

Milan Rivera goal Mantova 1962

Una domenica del ’62, un primo aprile, la prima volta che non è mai uno scherzo. Poi la domenica successiva, sempre a San Siro, due partite in casa, due vittorie e uno scudetto annunciato. Il mio Milan e la mia passione.

Giovanni Raboni. Quando il calcio diventa poesia

Giovanni Raboni

Tifo, passione, vita di campo, di spalti e gradinate, paradigna universale, il calcio può essere anche poesia. Di più, anche l’immaginifica zona Cesarini può diventare poesia. Giovanni Raboni, poeta, innamorato del calcio e dell’Inter, lo sapeva bene

Luciano Bianciardi. Il fuorigioco mi sta antipatico

Luciano Bianciardi

Luciano Bianciardi, con il suo sguardo profondo sulla società e sul costume, non poteva fare a meno di guardare anche al calcio. Naturalmente non poteva fare neanche a meno di guardarlo come metafora assoluta. Nel 1970 la sua rubrica su Il Guerin Sportivo buca con uno squarcio il conformismo e, parlando di calcio, parla del mondo. Faceva bene leggerla al tempo, fa bene leggerne anche adesso.

Orazione funebre per il gol fantasma

gol fantasma

Shakespeare, Cesare, Marco Antonio. L’Orazione funebre è poesia altissima, vetta da cui guardare oltre il mondo conosciuto, ma anche verso un campo dove 22 uomini si affannano dietro un pallone. Dicono sia un gioco e può anche darsi che sia solo questo. Di certo è un gioco che noi romanticamente amiamo proprio per quegli errori che lo fanno essere come noi. Umano.

Félicien Vervaecke. Il Tour del ’38 come romanzo

Félicien Vervaecke

Una famiglia di ciclisti i Vervaecke, figli di un Belgio che al ciclismo ha dato campioni infiniti. Félicien Vervaecke ha avuto qualcosa in più però; buon ciclista, ottimo scalatore , ma l’unico a diventare idolo ed esempio di un ragazzino nel bel romanzo di Hugo Claus “La sofferenza del Belgio”

La Cavalcata dei Monti Pallidi. Una favola del Giro

Taccone Cavalcata dei Monti Pallidi

Una favola delle Dolomiti, il genio di patron Torriani, gambe e scorza di gente come Taccone, Meco, Baldini e Balmamion. Altri Giri, altro mondo. La Belluno-Moena non è una tappa, è una leggenda o, forse, una favola dimenticata.

Masini, il “dutur” e il miracolo dell’acqua. Atto unico.

Maso Masini

Angelo Cattaneo, massaggiatore storico dell’Olimpia, era Simmenthal, aveva un borsone dei miracoli. Dentro c’era il rimedio per tutto. Ne sa qualcosa Massimo Masini detto “Maso”, al tempo uno dei migliori lunghi in circolazione. Forte il Masini, ma anche lui con qualche fragilità che ogni tanto veniva a galla. Come quel giorno, quando ci pensò il “dutur” a fargliele passare. Facile come bere un bicchier d’acqua.

Jacques Anquetil. Vita scandalosa di un campione

Jacques Anquetille

Un campione, ma non uno qualunque. In 15 anni di professionismo, Anquetil si aggiudica 205 vittorie, cinque volte vince il Tour, due il Giro e una la Vuelta. Non uno qualunque, anche perché una vita scandalosa come la sua non è proprio da tutti.

Carlo Clerici. Il gregario con un Giro da campione

Clerici

Tre Tour de France, cinque Milano-Sanremo, un campionato del Mondo e tante corse in Svizzera. Per cinque volte Carlo Clerici è anche al Giro, sempre da gregario ovviamente. Il fatto è che, da gregario, un Giro d’Italia lo lui vince. Siamo nel 1954 e questa è una delle più incredibili storie del Giro.

Merlene Ottey. La regina della velocità

Merlene Ottey

Sette Olimpiadi, nessun oro olimpico, ma un Palmares ineguagliabile di successi e di longevità atletica per la “giamaicana di Roma”, regina della velocità tra le più grandi di ogni tempo.

Gastone Nencini e il treno galeotto

Gastone Nencini

Una piccola storia, un aneddoto che fotografa il tempo. È il 1960 quando Gastone Nencini vince il Tour de France, un trionfo per il ciclista intrepido delle discese. Il rientro in Italia è in treno ed un trionfo è quello che lo attende alla stazione di Firenze. A Bologna qualcuno sale sul treno e lo raggiunge. Qualcuno che, in un’Italia ancora ferma su sé stessa, a Firenze si dovrà nascondere

Non si ammazzano così i campionati!

Manchester City 2012

Premier League, ultima giornata 2012. In testa e in coda può accadere di tutto, poi accade quello che tutti si aspettavano che accadesse. Forse. Vediamola da vicino però quella giornata. Manchester City vs Queen Park Ranger da una parte, Bolton Wanderers vs Stoke City dall’altra. “Tutto molto bello” per dirla alla Bruno Pizzul. Forse.

Luciano Bianciardi. Il ritiro

Luciano Bianciardi

Le vie insondabili della letteratura che, in un mondo senza pregiudizio, ha trovato spesso la via della pubblicazione sulle riviste “per soli uomini”, genere fiorente tra gli anni sessanta e settanta. Accade così anche per “Il ritiro”, racconto di Luciano Bianciardi che nel 1969, su “Kent”, pone l’irrisolta questione. In ritiro, si può o non si può fare?

José Beyaert. L’uomo che rubò la maglia gialla

José Beyaert

Un ciclista. Un campione con il suo oro alle Olimpiadi di Londra del 1948. Anche ex pugile, però. E anche avventuriero in America Latina, sempre con un piede al di là e uno al di qua della legge. José Beyaert è uno di quegli uomini per i quali ogni definizione non può che calzare stretta. Era simpatico, però. Gli piaceva scherzare e fare burle, proprio come quel giorno al Tour de France.

Alessandro Gamba. Un americano a Milano

Alessandro Gamba

Con i suoi dieci scudetti Alessandro Gamba è stato un ottimo giocatore, un grande allenatore, ma soprattutto un uomo che sapeva guardare avanti. La vita straordinaria dell’uomo che, ispirato dal modello americano, in Italia ha saputo far diventare basket la pallacanestro.

C’era una volta il pallone

Pallone

Campi, spalti, regole vecchie e nuove. Tutto pensato per lui. E poi arbitri, pubblico e calciatori. Tutti intorno a lui, ambito, rincorso, calciato e rilanciato. Lui, l’indiscusso protagonista: il pallone. Ma cosa è accaduto al caro e vecchio pallone di cuoio? Come siamo caduti così in basso?

Lo spareggio dei poveri

Salvi

1964. Il boom economico inizia a dare segni di raffreddamento, mentre il campionato di serie A è caldissimo. Il Bologna è tornato grande, spareggia con l’Inter e vince lo scudetto. In coda stessa situazione: a giocarsi l’ultimo posto di permanenza in A il Modena e la Sampdoria. È lo “spareggio dei poveri”, così lo chiamano, ma sarà bel calcio anche quello

Italo Zilioli. L’Amleto del ciclismo

Italo Zilioli

Un campione nonostante tutto. Più che altro un campione nonostante i suoi dubbi e le sue insicurezze. Una persona perbene Italo Zilioli, fisico e tecnica, gambe e polmoni che potevano fare tutto se solo la testa gli avesse dato spago. Tanti piazzamenti importanti, 58 vittorie ma nessuna di queste il grande successo che avrebbe meritato. È andata così e forse proprio per questo di Italo Zilioli ci piace raccontare ancora.

Laurent Fignon, le Professeur

Laurent Fignon

Laurent Fignon, coraggioso, schietto, consapevole che la carriera di uno sportivo è fatta di vittorie, ma anche di sconfitte brucianti che fanno male. Un campione fino all’ultimo, con la bicicletta e con la vita.

Jimmy Greaves. What else?

Jimmy Greaves

Un campione. Tanti goal come lui, nessuno in Premier League. Un Mondiale, quello del 1966, sfortunato per lui, ma non per la sua nazionale. Una parentesi al Milan. Una seconda vita reinventata da commentatore televisivo, esperto come pochi. Passa oltre a 81 anni, il 19 settembre 2021, accompagnato da una quasi generale indifferenza. Cosa deve fare di più un calciatore per essere ricordato?

Volodja Yashenko. L’elicottero

Volodja Yashenko

Un campione. Uno dei più grandi di tutti i tempi. Volodja Yashenko quando saltava in alto sembrava voler salire fino al cielo. Per questo lo chiamavano l’Elicottero. Un campione di cui si impossessa la ragion di Stato che prima lo usa e poi lo abbandona a sé stesso. Poi arrivano le bottiglie e quelle il campione non riesce a saltarle. E loro, maledette, lo divorano.

Pelota. Lo sferisterio di via Palermo

pelota milano

Milano negli anni incredibili. La ricostruzione, lo sviluppo, il boom. Anni veloci, forse anche troppo perchè gli anni ’80 del crepuscolo arrivano poi presto. E allora il tempo sembra un tempo sparito, capace di portarsi via anche i luoghi. Proprio come lo sferisterio di via Palermo, tempio milanese della pelota, universo multiplo ben prima del multiverso. Eppure, nonostante tutto, qualcosa è rimasto. Basta passare davanti al civico 10 e tendere orecchie e un pizzico di cuore.

Gabre Gabric. Leggende e primati

Gabre Gabric

Unica. Di Gabre Gabric si può dire solo questo e anche questo quasi non basta a renderle merito. Atleta come poche, attraversa un secolo di sport, gareggia, vince titoli e sfida il tempo stesso quando, a oltre 90 anni, si va a prendere titoli Master fissandoli in record mondiali.

Ezio Pascutti, il talento del goal

Ezio Pascutti

Attaccante di grande coraggio e dal carattere polemico, Ezio Pascutti non era bello da vedere, giocava sui nervi e questo lo portava a sbagliare reti già fatte. Ma aveva un talento straordinario per segnare quelle che sembravano impossibili. E ne segnerà veramente tante

Cesare Rubini, il Principe.

Cesare Rubini

Cesare Rubini, il Principe, campione come pochi, più che un allenatore un condottiero. Trieste, Napoli, Camogli, Milano, ovunque abbia giocato ha lasciato il segno. Oro olimpico per la pallanuoto a Londra ’48, colleziona scudetti da giocatore e da allenatore di pallacanestro. Unico e raro, meriterebbe un ricordo in più che lo sport italiano non gli ha ancora concesso.

Edmondo Fabbri e “la Corea”. Una sconfitta definitiva

Edmondo Fabbri

Edmondo Fabbri, uomo perbene, allenatore della squadra italiana eliminata dalla Corea del Nord al primo turno dei Mondiali del 1966. Una ferita mai rimarginata che si è portato dentro per tutta la vita. Ma erano altri tempi e, anche nella sconfitta, altra pasta di uomini

1956. Ervin Zador e la battaglia di Melbourne

Ervin Zador

Ungheria-Unione Sovietica: un grande classico della pallanuoto. Quel 6 dicembre 1956 però, a Melbourne in acqua per l’Ungheria non c’è una squadra, ma un popolo e quella non sarà una partita; sarà una battaglia.

Stalin. Quel giorno sulla Piazza Rossa

Calcio in piazza Rossa

Quel giorno in una piazza Rossa trasformata in campo sintetico, Stalin assiste a una partitella e si diverte. È 6 luglio del 1936: il calcio sovietico nasce quel giorno.

Gino Sansoni, l’inventore di Forza Milan!

Gino Sansoni e Angela Giussani

Gino Sansoni, eclettico, geniale, visionario, scaltro, furbo, navigatore del tempo che gli è stato concesso vivere e che ha voluto vivere fino in fondo. Un uomo che si divide tra la vita che vuole divorare, la passione per l’editoria e quella per il calcio. A lui si deve l’invenzione di Forza Milan!, innovazione editoriale che precorre i tempi e traccia una strada che sarà di esempio per tutti.

Oscar Massei. Fuoriclasse di nicchia

Oscar Massei

Oscar Massei era, mi correggo è, un fuoriclasse di nicchia al quadrato perché giocava nella SPAL che era, mi correggo è, a sua volta una grande squadra di nicchia. Anzi grandissima, anche se non ha mai vinto niente.

Teofilo Stevenson vs. Muhammad Alì. Il gran rifiuto.

teofilo stevenson

I più grandi. Muhammad Alì contro George Foreman, ma ancora di più Muhammad Alì e la sfida interminabile con Joe Frazier. Storia del pugilato senza alcun dubbio. Non sapremo mai però come sarebbe cambiata la storia se ci fosse stato l’incontro tra Teofilo Stevenson e Muhammad Alì. Ci siamo persi tanto. Veramente tanto.