Masini, il “dutur” e il miracolo dell’acqua. Atto unico.
Angelo Cattaneo, massaggiatore storico dell’Olimpia, era Simmenthal, aveva un borsone dei miracoli. Dentro c’era il rimedio per tutto. Ne sa qualcosa Massimo Masini detto “Maso”, al tempo uno dei migliori lunghi in circolazione. Forte il Masini, ma anche lui con qualche fragilità che ogni tanto veniva a galla. Come quel giorno, quando ci pensò il “dutur” a fargliele passare. Facile come bere un bicchier d’acqua.
Jacques Anquetil. Vita scandalosa di un campione
Un campione, ma non uno qualunque. In 15 anni di professionismo, Anquetil si aggiudica 205 vittorie, cinque volte vince il Tour, due il Giro e una la Vuelta. Non uno qualunque, anche perché una vita scandalosa come la sua non è proprio da tutti.
Carlo Clerici. Il gregario con un Giro da campione
Tre Tour de France, cinque Milano-Sanremo, un campionato del Mondo e tante corse in Svizzera. Per cinque volte Carlo Clerici è anche al Giro, sempre da gregario ovviamente. Il fatto è che, da gregario, un Giro d’Italia lo lui vince. Siamo nel 1954 e questa è una delle più incredibili storie del Giro.
Merlene Ottey. La regina della velocità
Sette Olimpiadi, nessun oro olimpico, ma un Palmares ineguagliabile di successi e di longevità atletica per la “giamaicana di Roma”, regina della velocità tra le più grandi di ogni tempo.
Gastone Nencini e il treno galeotto
Una piccola storia, un aneddoto che fotografa il tempo. È il 1960 quando Gastone Nencini vince il Tour de France, un trionfo per il ciclista intrepido delle discese. Il rientro in Italia è in treno ed un trionfo è quello che lo attende alla stazione di Firenze. A Bologna qualcuno sale sul treno e lo raggiunge. Qualcuno che, in un’Italia ancora ferma su sé stessa, a Firenze si dovrà nascondere
Non si ammazzano così i campionati!
Premier League, ultima giornata 2012. In testa e in coda può accadere di tutto, poi accade quello che tutti si aspettavano che accadesse. Forse. Vediamola da vicino però quella giornata. Manchester City vs Queen Park Ranger da una parte, Bolton Wanderers vs Stoke City dall’altra. “Tutto molto bello” per dirla alla Bruno Pizzul. Forse.
Luciano Bianciardi. Il ritiro
Le vie insondabili della letteratura che, in un mondo senza pregiudizio, ha trovato spesso la via della pubblicazione sulle riviste “per soli uomini”, genere fiorente tra gli anni sessanta e settanta. Accade così anche per “Il ritiro”, racconto di Luciano Bianciardi che nel 1969, su “Kent”, pone l’irrisolta questione. In ritiro, si può o non si può fare?
José Beyaert. L’uomo che rubò la maglia gialla
Un ciclista. Un campione con il suo oro alle Olimpiadi di Londra del 1948. Anche ex pugile, però. E anche avventuriero in America Latina, sempre con un piede al di là e uno al di qua della legge. José Beyaert è uno di quegli uomini per i quali ogni definizione non può che calzare stretta. Era simpatico, però. Gli piaceva scherzare e fare burle, proprio come quel giorno al Tour de France.
Alessandro Gamba. Un americano a Milano
Con i suoi dieci scudetti Alessandro Gamba è stato un ottimo giocatore, un grande allenatore, ma soprattutto un uomo che sapeva guardare avanti. La vita straordinaria dell’uomo che, ispirato dal modello americano, in Italia ha saputo far diventare basket la pallacanestro.
C’era una volta il pallone
Campi, spalti, regole vecchie e nuove. Tutto pensato per lui. E poi arbitri, pubblico e calciatori. Tutti intorno a lui, ambito, rincorso, calciato e rilanciato. Lui, l’indiscusso protagonista: il pallone. Ma cosa è accaduto al caro e vecchio pallone di cuoio? Come siamo caduti così in basso?
Lo spareggio dei poveri
1964. Il boom economico inizia a dare segni di raffreddamento, mentre il campionato di serie A è caldissimo. Il Bologna è tornato grande, spareggia con l’Inter e vince lo scudetto. In coda stessa situazione: a giocarsi l’ultimo posto di permanenza in A il Modena e la Sampdoria. È lo “spareggio dei poveri”, così lo chiamano, ma sarà bel calcio anche quello
Italo Zilioli. L’Amleto del ciclismo
Un campione nonostante tutto. Più che altro un campione nonostante i suoi dubbi e le sue insicurezze. Una persona perbene Italo Zilioli, fisico e tecnica, gambe e polmoni che potevano fare tutto se solo la testa gli avesse dato spago. Tanti piazzamenti importanti, 58 vittorie ma nessuna di queste il grande successo che avrebbe meritato. È andata così e forse proprio per questo di Italo Zilioli ci piace raccontare ancora.