Roma. Il sabato dei Cavalieri
Nominati sabato 16 novembre quattordici nuovi Cavalieri della Roma, appuntamento annuale della prestigiosa Associazione che raccoglie e unisce grandi tifosi romanisti con storie di successo manageriale, imprenditoriale e professionale
Eric Liddell. Il velocista di Dio
Una vita di sport. Il college, il rugby, l’atletica con l’oro olimpico e il record del mondo sui 400 a Parigi ’24. Anche una vita di fede, però. Incrollabile. Una fede che a Parigi lo portò a scegliere di non gareggare nel gorno del Signore, la domenica. Una fede che gli fece correre l’ultima gara in un campo di prigionia giapponese.
Chicago. La Maratona perfetta
L’allenamento, la fatica, l’attesa, la partenza, la gente che ti incita, il mitico Bobby’s Corner, il panorama che scorre, la testa che corre di suo, il muro dei 30 km e la voglia di sfondarlo, il traguardo e l’emozione che se non ci hanno già pensato i 42.195 metri è lei che alla fine di taglia le gambe dopo averti stretto il nodo in gola. Questa è stata la mia Maratona di Chicago, la mia più bella, anche se forse la maratona più bella è sempre la prossima.
Stoppala Nello! Ferma ‘sta palla…
Una vita di campo, una vita intera con emozioni, volti e ricordi che si affastellano, si sovrappongono e a volte si confondono l’uno con l’altro. Una vita che ad un certo punto ti dice sottovoce che sarebbe ora di lasciarlo in pace quel campo. Ci pensi, poi prendi il borsone, esci di casa e ti ritrovi in strada ad affrettare il passo. Potresti farla a occhi chiusi la strada verso il Moscarelli. Il campo è lì da una vita. La tua.
Bruce Lee e l’urlo di Chen
Il mitico attore hongkonghese/americano girò nel 1972 a Roma il suo penultimo film, prima della prematura scomparsa. Riconosciuto grande esponente delle arti marziali orientali, in particolare del kung fu, Lee non si interessò mai alla competizione sportiva, dedicandosi piuttosto alla cosiddetta difesa personale e facendo sorgere il dubbio nei fan: il piccolo dragone era veramente un campione nelle arti marziali?
Quando Keanu Reeves faceva la riserva
Girato nel 2000 da Howard Deutch, il film “Le riserve” è una riuscita commedia sportiva con Keanu Reeves e Gene Hackman, liberamente ispirato a uno sciopero di giocatori professionisti che nel 1987 sconvolse il mondo del football americano.
Statuto Football Club. Un inno al vero calcio
L’old football, la nostalgia del calcio popolare, di una passione incontaminata e del rito domenicale tra stadio e radioline. Gli Statuto, storico gruppo torinese, con “Football Club” cantano il calcio delle emozioni riproponendo nel proprio stile otto canzoni iconiche che, di quel calcio, sono state e sono ancora colonna sonora. Il motivo ce lo racconta la voce del gruppo, Oscar “oSKAr” Giammarinaro
Alexander McQueen e Aimee Mullins. Il genio e la musa
Una vita di creatività geniale quella di Alexander McQueen. Una vita che colpisce duro da subito quella di Aimee Mullins, ma che lei si riprende in pieno diventando campionessa olimpica alle Paralimpiadi di Atlanta. Si dice che quando uno stilista ami le donne si noti. Nel caso di Alexander McQueen il suo amore era particolarmente evidente, in particolare per Aimee Mullins, l’atleta paralimpica che trasformò in musa.
Il Pamir. Storia e tragedia di un grande veliero
Il 21 settembre 1957 una delle ultime grandi vele, il Pamir, incappa in un uragano al largo delle Azzorre. A bordo, tra equipaggio e allievi, ci sono 86 uomini, se ne salveranno solo 5. È l’epilogo tragico di un veliero con tante vite, nessuna particolarmente fortunata, e una sosta di oltre quattro anni a Castellammare di Stabia.
La Coppa Bellano
Un articolo del settembre 1938 racconta come è nata una delle coppe veliche più antiche d’Italia, la Coppa Bellano, inizialmente organizzata dal Regio Regate Club Lariano poi diventato Circolo Vela Como, oggi Yacht Club Como
Quella domenica a San Siro. La prima
Una domenica del ’62, un primo aprile, la prima volta che non è mai uno scherzo. Poi la domenica successiva, sempre a San Siro, due partite in casa, due vittorie e uno scudetto annunciato. Il mio Milan e la mia passione.
Roma-Inter. Una partita e le sue tante storie
Roma-Inter in una domenica di ottobre. Mentre scorrono le immagini, la memoria mi riporta alla stessa partita, ma di altri tempi, di altre domeniche, di altri volti e altri episodi. Come quello dell’invasione di campo del 17 dicembre ’72 o a quello di Francesco Totti espulso dopo il calcione a Mario Balotelli e ancora a quello, per me doloroso, dello striscione CUCS buttato nel fossato. Altri tempi, altre partite.
Rebibbia story
Ci ricorda Madre Teresa: “Ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse all’oceano mancherebbe qualcosa”. A Roma, nel carcere romano di Rebibbia sez. femminile, ragazze e ragazzi si sono incontrati per giocare a calcio. Correndo e sudando. Sudando gocce.
Jamor. Le tre partite memorabili dello stadio dimenticato
30 aprile 1949. 4 settembre 1955. 25 maggio 1967. Chi lega queste date a una partita di calcio è uno di noi. Chi c’era o almeno ricorda è livello “top di difficoltà”. Chi ci legge e si emoziona può ricevere la tessera del club. Tre partite così diverse, definitive come l’Alpha e l’Omega, avvolte nella leggenda dei “se” e dei “ma” come i novanta minuti di cui è costellata la nostra vita terrena.
Ultima Giornata. Il docufilm
Montespaccato Calcio, stagione 2022/2023, squadra Under 19. La grande attesa, il momento del punto a capo e del tirare le somme di una stagione. L’ultima giornata di campionato non ha i due tempi classici del calcio, ma ne ha uno tutto suo, simbolico, archetipo di una vita intera. Un tempo unico che diventa una pagina emotiva da leggere e rileggere. Il segreto svelato, però, è che le ultime giornate non finiscono mai.
I Cavalieri della Roma a Percile
Percile, borgo incastonato su una collina circondata dai monti Lucretili, ha accolto una delegazione di Cavalieri della Roma in una giornata all’insegna della passione giallorossa che diventa cultura. La prima di un programma di visite che vuole testimoniare il fortissimo legame giallorosso tra la città storica e il territorio che la circonda
Jochen Rindt. Fine corsa mai
Ci sono corse che non finiscono mai. Proprio come quella di Jochen Rindt, andato avanti per sempre alla parabolica di Monza il 5 settembre del 1970, unico Campione del Mondo postumo della Formula 1. Postumo, già. La definizione è corretta, ma asettica. È più bello pensare che Jochen non abbia mai smesso di correre e che nessuno sia mai più riuscito a superarlo.
Il running come stile di vita: la storia di una PR tra sfilate e maratone
Bilanciare la frenesia del lavoro con la passione per la corsa. Nel mondo frenetico delle PR, dove gli eventi si susseguono senza sosta e le presentazioni dominano l’agenda, c’è chi riesce a trovare un equilibrio perfetto tra la carriera e una passione che sembra lontana anni luce da passerelle e uscite redazionali: il running.
Bartoletti forever
Colto, elegante nei tempi e nei modi, mai una parola fuori luogo, esempio di signorilità umana e giornalistica, Marino Bartoletti è simbolo di un calcio raccontato e di una televisione che non ci rassegniamo a veder sparire sotto l’onda lunga e invadente della trash-tv quotidiana.
Quando la Roma non gioca…
Giorni strani quelli senza le partite di campionato. Certo, gioca la Nazionale, ma a me non basta. Sono quelli i giorni in cui più di altri mi ritrovo a sfogliare vecchie riviste e giornali custoditi con cura, a rivedere foto e a rileggere articoli. Un tuffo nel tempo, un assalto alla memoria di quello che sembrava tutto finito, ma che invece è vivo e adrenalico più che mai.
Raffaele Lauro. Il comandante dell’Elettra
Raffaele Lauro, a lungo comandante dell’Elettra di Guglielmo Marconi, uomo di altri tempi, capace di tenere il mare e di dare ordini anche a un uomo straordinario. Il suo ritratto e la sua storia in un articolo recuperato dal Notiziario del Centro Studi e Tradizioni Nautiche della Lega Navale.
Erik Weinhemayer. L’Everest senza limiti
“Sono in alto. Riesco a sentire il vento e il freddo che mi sferzano il volto. Tocco la roccia, la sento viva sotto le mie mani perché dove non arrivano gli occhi è la terra che mi restituisce sensazioni”. Erik perde la vista da bambino, ma nel 2001, a 33 anni, è il primo alpinista non vedente a conquistare l’Everest.
Quando Cané era meglio di Didì, Vavà e Pelè…
In un calcio mitico, lontano anni luce da quello di oggi, si consumò l’epopea di Cané, ala brasiliana che infiammò la tifoseria napoletana fino a meritarsi un coro geniale in cui una sua parte anatomica era considerata meglio dei più grandi giocatori verdeoro dell’epoca.
Giovanni Raboni. Quando il calcio diventa poesia
Tifo, passione, vita di campo, di spalti e gradinate, paradigna universale, il calcio può essere anche poesia. Di più, anche l’immaginifica zona Cesarini può diventare poesia. Giovanni Raboni, poeta, innamorato del calcio e dell’Inter, lo sapeva bene
Mateo Flores. Il maratoneta con i mocassini
Nel 1952 lo sconosciuto atleta guatemalteco Mateo Flores, analfabeta e poverissimo, vinse la prestigiosa Maratona di Boston. La sua particolarità? Non potendosi permettere delle scarpe da ginnastica, corse con i mocassini con cui era arrivato negli USA.
Mario Benigni. Il campione che non ha avuto tempo
Sappiamo poco di Mario Benigni. Sappiamo che aveva appena 22 anni quando, nel 1937, un incidente gli stronca vita e futuro. Una vita veloce la sua. Su strada e in pista. Sì, perché Mario correva in moto ed era tra i più forti di quegli anni. Solo il destino poteva fermarlo.
Il Tredici perduto
L’Italia del Totocalcio, quella del Tredici sognato per cambiare vita, quella delle serate con gli amici, stretti in cucina o affollati intorno a un tavolino del bar a tirare giù numeri e previsioni. Cinquanta anni di vita italiana, caciarona e anche un po’ sbruffona, ma capace ancora di inseguire un sogno.
Isaac Sycamore. Lo skipper più grande
Più di mezzo secolo fa, a Napoli un noto marinaio di un circolo nautico quando voleva sottolineare un comportamento arrogante e borioso di un suo collega, era solito dire “ma questo chi si crede di essere, Sycamore!”. Questa battuta rende idea della fama del capitano inglese Edward Isaac Sycanore, uno degli skipper di yachts da regata più noto al mondo tra il 1890 e il 1929, tra l’altro, con due partecipazioni all’America’s Cup
Sardegna Endurance Festival. Bronzo mondiale ed europeo per l’Italia
Grande soddisfazione per il bronzo mondiale e per quello europeo guadagnati dal team Italia al Sardegna Endurance Festival di Arborea, con giovani cavalli e cavalieri che seguono in classifica le nazioni storicamente forti dell’endurance
Felice Levratto. Lo sfondareti
Uno dei più grandi attaccanti del calcio italiano. Sinistro micidiale tra storia e leggenda. Felice Levratto, campione diviso tra chi ne ha raccontato le gesta e chi pagherebbe per vederlo in azione. Era davvero così forte? Probabilmente, anzi sicuramente, di più. Era il centrattacco.
Édith Piaf e Marcel Cerdan. L’amore infinito
Lei, Édith, l’usignolo che incantava dal palcoscenico. Lui, Marcel, le bombardier marocain, dio del ring come pochi, tra i più grandi, forse il più grande dei francesi. Édith e Marcel due giganti. Édith e Marcel, un amore che sembrava impossibile, ma capace di diventare infinito.
Julio Velasco. Ritratto d’autore
La meravigliosa pallavolo. 5.000 società affiliate FIPAV, quasi 18.000 squadre, oltre 4 milioni di atlete ed atleti. Da anni numeri da primi della classe, mancava la famosa ciliegina sulla torta. Ci ha pensato la pallavolo femminile, meraviglia tra le meraviglie. Ci ha pensato il pasticciere magico, Julio Velasco.
Sardegna Endurance Festival 2024. Cavalli e cavalieri da tutto il mondo ad Arborea
Inizia l’attesa per il grande evento riservato a cavalli sotto gli 8 anni e a cavalieri under 21 che si svolgerà dal 26 al 29 settembre. Scenario d’eccezione, 120 chilometri di bellezza mediterranea tra Arborea e Terralba
Luciano Bianciardi. Il fuorigioco mi sta antipatico
Luciano Bianciardi, con il suo sguardo profondo sulla società e sul costume, non poteva fare a meno di guardare anche al calcio. Naturalmente non poteva fare neanche a meno di guardarlo come metafora assoluta. Nel 1970 la sua rubrica su Il Guerin Sportivo buca con uno squarcio il conformismo e, parlando di calcio, parla del mondo. Faceva bene leggerla al tempo, fa bene leggerne anche adesso.
L’infortunio che non c’era
Altri tempi, altri campi. Quelli di periferia con il fango incrostato, ma anche quelli verdi dei campioni. Ti facevi male? Se ce la facevi andavi all’ala a passeggiare, altrimenti uscivi e non ti sostituiva nessuno. L’infortunio non esisteva, o meglio, ne esisteva solo uno, temuto e terribile: l’autogoal.
Roma. La prima di campionato 42 anni dopo
La prima di campionato è l’inizio di un’attesa, una filosofia di gioco e di tifo. La prima di campionato può andare bene o male, ma è sempre la prima di un grande amore che per la stagione nuova si veste a festa. Io la ricordo la prima del campionato 82/83. Io lo ricordo l’inizio di quel sogno. Io, a quel sogno, non ho mai smesso di credere.