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Eric Liddell. Il velocista di Dio

Eric Liddell

Una vita di sport. Il college, il rugby, l’atletica con l’oro olimpico e il record del mondo sui 400 a Parigi ’24. Anche una vita di fede, però. Incrollabile. Una fede che a Parigi lo portò a scegliere di non gareggare nel gorno del Signore, la domenica. Una fede che gli fece correre l’ultima gara in un campo di prigionia giapponese.

Chicago. La Maratona perfetta

Maratona di Chicago

L’allenamento, la fatica, l’attesa, la partenza, la gente che ti incita, il mitico Bobby’s Corner, il panorama che scorre, la testa che corre di suo, il muro dei 30 km e la voglia di sfondarlo, il traguardo e l’emozione che se non ci hanno già pensato i 42.195 metri è lei che alla fine di taglia le gambe dopo averti stretto il nodo in gola. Questa è stata la mia Maratona di Chicago, la mia più bella, anche se forse la maratona più bella è sempre la prossima.

Mateo Flores. Il maratoneta con i mocassini

Mateo Flores

Nel 1952 lo sconosciuto atleta guatemalteco Mateo Flores, analfabeta e poverissimo, vinse la prestigiosa Maratona di Boston. La sua particolarità? Non potendosi permettere delle scarpe da ginnastica, corse con i mocassini con cui era arrivato negli USA.

Merlene Ottey. La regina della velocità

Merlene Ottey

Sette Olimpiadi, nessun oro olimpico, ma un Palmares ineguagliabile di successi e di longevità atletica per la “giamaicana di Roma”, regina della velocità tra le più grandi di ogni tempo.

Abebe Bikila. Il maratoneta scalzo

Abebe Bikila

Tutti lo ricordano come il vincitore scalzo della maratona dell’Olimpiade di Roma 1960. Ma Abebe Bikila non era solo un atleta straordinario, iconico e inarrivabile. La sua vita, spentasi a solo 41 anni, sembra uscita dalla fervida fantasia di uno sceneggiatore di Hollywood.

Abdon Pamich. 90 anni da campione

Abdon Pamich

Abdon Pamich, una leggenda in marcia. Da sempre. Da quando aveva 13 anni costretto a marciare per lasciare Fiume, lasciata di gambe, mai di cuore. Una vita sportiva ineguagliata, una vita da testimone che si porta dentro. Novanta anni lo scorso 3 ottobre. Auguri e tanta strada, Abdon. 

Giusy Leone. Una medaglia da non dimenticare

Giusy Leone

Roma 1960. Le chiamarono le Olimpiadi più belle di sempre. Forse lo furono veramente. Sicuramente lo sono state per Guseppina “Giusy” Leone, prima azzura a salire sul podio olimpico nella specialità della velocità. Con l’agile penna di Gustavo Pallicca, ora un libro edito da Assital, ne ripercorre vita, gare e successi.

Alberto Juantorena. El caballo de la revolución

Juantorena

Alberto Juantorena entra nella storia a Montreal 1976, dove vince i 400 e gli 800 metri. Prima e dopo di lui nessuno nella stessa Olimpiade. È così che Juantorena fa la sua rivoluzione. Per lui non solo ori olimpici e record del mondo, ma l’Olimpo dell’atletica leggera.

Dorando Pietri. L’altra storia

Dorando Pietri

Dorando Pietri non è stato un perdente di successo, ma un atleta di successo. Lo dice la sua storia sportiva, quasi sempre schiacciata dall’iconografia della maratona olimpica del 1908. Una storia che sorprende e che bisogna continuare a raccontare.

Roma 1960. Wilma, Livio e l’amore impossibile

Wilma Rudolph e Livio Berruti

25 agosto 1960. In una Roma bella e ingenua come forse mai più, si aprono i Giochi della XVII Olimpiade. Dal Settebello ai ciclisti d’oro, da Cassius Clay a Nino Benvenuti, da Abebe Bikila a Livio Berruti e Wilma Rudolph, tante sono le storie dei giorni olimpici. Tra queste quella dell’amore impossibile, forse immaginario e solo da copertina di Livio e Wilma, ma anche quella di una Roma impossibile da non amare.

Giglio Rosso. 100 anni di Assi

Giglio Rosso Assi

Giglio Rosso. Nel 1922, a Firenze, i ragazzi di San Nicolò trasformano una discarica di inerti in campo e spogliatoi e fondano Arno Società Sportiva Italiana (A.S.S.I). Da allora una storia di passione sportiva, di campioni e, naturalmente, di Assi e che ,al traguardo dei 100 anni, corre dritta verso il futuro

Di maratona in maratona (III)

Spataro maratona Boston

Le maratone nella vita sportiva, poliedrica e inaspettata, di Armando Spataro, già magistrato della Repubblica che ha condiviso vita e lavoro con calcio, pallanuoto e corsa.

New York. La maratona di Giovanni Bartocci.

MARATONA DI NEW YORK

Giovanni Bartocci, ristoratore romano trapiantato nella Grande Mela, ci racconta della sua prima Maratona di New York e dell’anima e del cuore che ci ha messo per finirla. Per l’occasione ha anche indossato il suo abito migliore: maglietta della Lazio e pantaloncini autografati di Milinkovic-Savic. Un’altra grande storia nella storia.

Il filo di lana. Dal mito alla storia sportiva

Berruti sul filo di lana

Il filo di lana racconta storie di gare e traguardi, di vittorie e delusioni. Strumento semplice e ingegnoso da tempo sostituito dalla tecnologia, ha però lasciato in pista un vuoto romantico difficile da colmare.

Salvatore Antibo. La corsa, gli ori e l’epilessia

salvatore antibo

Spalato 1990, Campionati Europei, 5.000 metri. Salvatore Antibo è strattonato poco dopo la partenza, cade, si rialza, è a lungo ultimo, poi recupera, lotta, si difende, attacca e negli ultimi 100 si guadagna l’oro staccando tutti. Poi la malattia, l’epilessia, oggi subdola compagna di vita. Ma Salvatore Antibo è sempre in corsa e, anche se non più in pista, corre per prendersi i suoi sogni. E anche questa volta sarà oro.

Ottavio Missoni. Il cuore oltre l’ostacolo

Ottavio Missoni

I 100 anni di Ottavio Missoni, italiano di Dalmazia, nato a Ragusa e cresciuto a Zara, atleta per vocazione, capace di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. 100 anni attraversati con stile. In pista, nella sua prima vita da atleta, e nella moda, nella seconda vita che lo farà conoscere al mondo.

Atletica Leggera. Ode alla Regina

atletica leggera

Tokyo 2020 è storia dello sport italiano e segna il grande ritorno dell’atletica leggera, regina olimpica lontana dai riflettori e spesso trascurata dai media. L’atletica leggera è disciplina madre, pop, basica, può essere praticata con poco ed è la naturale via di accesso a una vita sportiva di lunga durata. Questa è una riflessione sul futuro dello sport come patrimonio nazionale. Un futuro che inizia con un’ode alla Regina.

Ho fatto saltare tutti

Sara Simeoni

Sara Simeoni. Un’atleta straordinaria, una persona straordinaria. Il suo racconto è sul filo del ricordo e dell’emozione ed è vero che ha fatto saltare tutti, noi che la guardavamo in televisione, ma soprattutto i suoi ragazzi ai quali ha insegnato a saltare senza paura. Soprattutto quell’asticella da alzare sempre un po’ di più che si chiama vita