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Quando Cané era meglio di Didì, Vavà e Pelè…

Cané

In un calcio mitico, lontano anni luce da quello di oggi, si consumò l’epopea di Cané, ala brasiliana che infiammò la tifoseria napoletana fino a meritarsi un coro geniale in cui una sua parte anatomica era considerata meglio dei più grandi giocatori verdeoro dell’epoca.

Giovanni Improta, il Baronetto tra calcio e musica

Giovanni Improta

Uomo raffinato come il suo talento, centrocampista d’altri tempi, esteta e fine conoscitore di calcio, Baronetto per investitura di Posillipo e di un signore del calcio raccontato come Antonio Ghirelli, Giovanni Improta, con quel sangue azzurro che gli scorre nelle vene, di Napoli è figlio prediletto.

Agostino Straulino. L’ultima veleggiata

Agostino Straulino

Una vita di mare e di vela ineguagliabile, carriera militare e successi sportivi. Dal Notiziario del Centro Studi Tradizioni Nautiche, il racconto in prima persona dell’ultima veleggiata di Agostino Straulino nel Golfo di Napoli

Totonno Juliano. Nunn’ ‘e penzà!

Totonno Juliano

Lo scorso 13 dicembre, pochi giorni prima del suo 81esimo compleanno, ci ha lasciato Antonio Juliano, per tutti semplicemente “Totonno”. Fu bandiera del Napoli prima da calciatore e poi da dirigente. La sua è la figura carismatica di un calcio mitico che ormai non esiste più.

Piotr Zieliński. Calcio e cuore

Piotr Zieliński

In una stagione segnata dall’irruzione sul mercato dei dollari arabi che attirano campioni in piena attività in un campionato meno che mediocre, Piotr Zieliński, in totale controtendenza, preferisce decurtarsi lo stipendio e rinnovare il contratto con il suo Napoli. Ma Piotr è prima di tutto un grande uomo, dai valori importanti, cristallini. Il suo impegno nel sociale, sebbene mai esibito, è encomiabile e ci fa capire perché in Patria, al di là delle sue indiscusse qualità tecniche, tutti lo amino.

Napoli. L’ombelico della passione

Napoli

Napoli è una tribù pasoliniana contro le omologazioni del mondo, un parallelo di ansie, paure e rivoluzioni fuori dall’asse terrestre. Un pianeta, un mondo a latere dove tutto, cultura, arte e culto calcistico, appare per lo più inspiegabile.

Tifosi in esilio. Il caso Romazzurra

Romazzurra

Come vivono la loro passione calcistica i tifosi di una squadra diversa da quella della città in cui vivono? È esperienza più comune di quanto si pensi, in realtà, sia per la vocazione migratoria del nostro Paese, soprattutto nel Meridione, sia perché il blasone delle strisciate spesso esercita un potente richiamo anche per sostenitori abitanti in zone in cui ci sarebbe un ventaglio di scelta maggiore, come nel caso di Roma.

Stefan Schwoch. Benvenuto al Sud!

Stefan Schwoch

Dura solo una stagione e mezza l’avventura in azzurro di Stefan Schwoch, altoatesino dal cuore partenopeo, che fu il leader carismatico di un Napoli in grande disarmo. La storia del forte centravanti, per sua stessa ammissione, ricorda molto da vicino il fortunato film “Benvenuti al Sud” diretto da Luca Miniero nel 2010 e interpretato da Alessandro Siani e Claudio Bisio.

1934. Quella volta che il Napoli giocò ai Mondiali

1934 Coppa del Mondo Austria-Germania

Oggi siamo abituati alle squadre di calcio che indossano alternativamente tre o quattro versioni diverse delle loro maglie da gioco. Belle, bellissime, ma qualcuna anche orribile, spesso diventano cimeli da collezione da inseguire con passione. Ma ci fu un tempo in cui perfino le Nazionali avevano una sola maglia da gara. E se si confondeva con quella degli avversari, beh, allora si doveva lavorare di fantasia…

Napoli. Ricomincio da tre

Napoli

Il terzo scudetto del Napoli è un evento eccezionale, non solo perché il campionato italiano è cannibalizzato storicamente dalle 3 strisciate, tranne rare eccezioni, ma soprattutto perché soltanto nella vecchia Partenope il festeggiamento sa diventare così visceralmente popolare, caricandosi di risvolti psicologici e sociali. Una sorta di baccanale ancestrale al quale partecipano in egual modo tutte le frange sociali, dal popolo minuto dei quartieri e della periferia, alla borghesia di Posillipo e del Vomero, passando per il gotha della vita artistica della città più passionale d’Italia. 

Il ciuccio e il corsiero. Storia di un simbolo

il ciuccio di Napoli

Nell’immaginario collettivo la figura del mite asinello, il ciuccio, si associa da sempre alla squadra del Napoli. Ma non tutti sanno che, in principio, la società aveva scelto come simbolo un maestoso destriero, il mitico corsiero del sole.

Carovane Azzurre. Passione in trasferta

Tifare in trasferta significava partenza all’alba e spesso anche prima. Treni, pullman, auto. Panini da casa o viaggio tutto compreso. Sono le Carovane Azzurre degli anni ’50 e ’60, proprio come quella per Lazio-Napoli del 20 ottobre 1957 che raccontiamo con gli scatti di Riccardo Carbone.

Internapoli. La squadra del Vomero

Internapoli

Anni ’60. Napoli, anzi Vomero. È qui che viene scritta una bella pagina del calcio napoletano. L’Internapoli, in pratica la squadra di quartiere, sfiora a più riprese la promozione in serie B. Stagioni esaltanti con importanti giocatori e allenatori che vestono e difendono i colori bianco-azzurri. Poi un lento declino fino all’odierno oblio fra i dilettanti. La storia, però, rimane e deve continuare a essere ricordata.

Luís Vinicio. Il matrimonio di un campione

matrimonio Luis Vinicio

22 giugno 1957, Basilica di San Francesco. A piazza Plebiscito la gente si accalca e l’aria è quella della festa grande. Luis Vinicio e Flora Aida Piccaglia si sposano e i tifosi sono lì per vivere e festeggiare un momento di felicità corale con il loro capocannoniere. Una felicità che noi respiriamo negli scatti, mai più visti da allora, di Riccardo Carbone .

Maradona e la punizione del secolo

la punizione di Maradona

Il 3 novembre 1985, allo stadio San Paolo di Napoli, Diego Maradona segna uno dei gol più incredibili della storia del calcio. Una punizione impossibile che, sfidando tutte le leggi della fisica, si insacca nell’angolo in alto a sinistra della porta difesa da Tacconi e regala ai napoletani la vittoria contro la rivale di sempre, la Juventus.

Beppe Savoldi. Mr. 2 miliardi

Beppe Savoldi

Nell’estate del 1975 il Napoli del presidente Ferlaino acquistò il centravanti Savoldi dal Bologna per un valore complessivo di 2 miliardi di lire. Una cifra inaudita per l’epoca, che non mancò di sollevare polemiche in un contesto socio-economico problematico.

Antimo Vallozzi. Maestro di ascia, legno e cuore

Antimo Vallozzi

Pozzuoli, febbraio 2020, ovvero il mondo prima della pandemia. Il Centro Studi Tradizioni Nautiche visita la bottega di Antimo Vallozzi, maestro d’ascia puteolano, testimone di una cultura del mare che non può scomparire. Oggi ne ribadiamo l’impegno.

Hasse Jeppson. ‘O Banco e Napule

Hasse Jeppson

1952. Uno svedese sbarca a Napoli. Non un turista, uno dei tanti. Hasse Jeppson è un calciatore, uno che segna tanti goal. Per questo vale tanto: 105 milioni di lire dell’epoca. Un’enormità. Inizia così, tra milioni, polemiche e goal una storia sportiva e di affetto che Napoli non ha mai interrotto.

Achille Lauro. Estetica di un Comandante

Achille Lauro

1956. Stadio del Vomero. Alla prima di campionato il Napoli incontra l’Atalanta. Achille Lauro, ‘O Comandante, è lì. In prima fila, anzi, oltre la prima fila. È in campo. La fotografia ci restituisce una storia, ma soprattutto ci restituisce il ritratto di un mondo scomparso

Napoli. Il Palio Marinaro del 1952

Palio Marinaro Napoli 1952

È una grande festa di mare e di popolo quella che dal 2 al 9 agosto del 1952 anima le acque di Napoli con la Settimana Motonautica promossa dal quotidiano Il Mattino. Festa nella festa è il Palio Marinaro, sintesi felice dell’anima del Golfo e che vede tutte le marinerie competere tra di loro. Un festa di cui, dopo 70 anni, gli scatti di Riccardo Carbone ci restituiscono intatti sapori ed emozioni.

1958 Napoli-Juventus. Mai una partita qualunque

Napoli- Juventus

Un 4 a 3 storico, per il tifo napoletano forse anche più di quello di Italia-Germania all’Azteca nel 1970. Una partita epica quel Napoli-Juventus del 20 aprile 1958, una vittoria che diventa gioia incontenibile di popolo e che oggi possiamo rivivere negli scatti di Riccardo Carbone.

Fernando De Napoli. Una vita da mediano.

Fernando De Napoli

Dal passato nell’Avellino al Napoli di Diego Armando Maradona, fino al Milan dei Tulipani, passando per il Rimini di Arrigo Sacchi, una vita al servizio del centrocampo per l’ex calciatore irpino

Vele d’epoca nel Golfo di Napoli. Magia di legno e di sale.

vele d'epoca

Il fascino delle vele d’epoca aggiunge magia nel panorama unico al mondo del Golfo di Napoli. Ogni barca una grande storia, a volte, persino leggenda. Ogni barca un grande amore che si tramanda e che come ogni buona vela scova il vento, lo insegue e lo porta con sé.

Napoli 28 luglio 1946.Battaglia allo Stadio

Napoli Juventus 28 luglio46

Napoli-Juventus 28 luglio 1946. Non un giorno qualunque, non una partita qualunque. La guerra è finita da un anno, ma allo Stadio della Liberazione è battaglia. Fuori e dentro il campo.

…a sentire Nino Benvenuti

Tra sport e costume, la grande boxe ha incollato alla radio centinaia di migliaia di italiani. Il 4 marzo 68 l’Italia si ferma per il terzo match di Benvenuti contro Griffith. Nessuno può sapere come andrà a finire. Molti lo scopriranno davanti a una radiolina portatile, un’occasione che a Napoli Riccardo Carbone non si fa scappare.

Tuffi di strada, di testa, di pancia e di cuore

Napoli tuffi piazza Sannazzaro

Napoli, i tuffi, le fontane. Libertà assolute e trasgressioni innocenti quando tutto era possibile, anche fermarsi a mezz’aria e guardare il mondo intorno prima di piombare in acqua lasciandosi scivolare la vita addosso.

Auti nostro! Sogni, estetica e sudore del calcio di strada

Campetto Napoli

Napoli 1967. Ai giardini del Molosiglio si gioca al grande calcio. Il calcio del campetto, quello delle ore infinite, delle porte immaginarie e del bordo campo qualche volta strusciato per terra, quasi sempre immaginato anche quello. Ma è proprio quando la palla supera quel bordo campo che il grido rompe l’aria. Auti nostro! gridi, agguanti la palla e la rimetti in gioco per rovesciare la sorte. Proprio come la vita, grande gioco anche quella.

La corsa dei camerieri

corsa dei camerieri

Napoli 1945. Riccardo Carbone ferma il tempo e racconta la corsa dei camerieri. Prendetevi una pausa e guardate le foto, fermatevi sui dettagli, il taglio dei capelli, i papillon annodati, le posture perfette. Vi si aprirà un mondo e vi ci ritroverete dentro.

È stata la mano di Dio

È stata la mano di Dio

Maradona, genio calcistico, icona pop, nume tutelare, pibe de oro, ma soprattutto mano di Dio. Proprio come quella che ha salvato Fabietto. O meglio, quella che ha salvato Paolo Sorrentino.

La corsa dei carruoccioli

Corsa dei carruoccioli

Pensate allo sport. Anzi, pensate allo sport di strada, quello che nasce spontaneo, improvvisato, quello che affonda nei ricordi personali mai sopiti.
Il 24 giugno 1956 era una domenica. Al Vomero, cuore di Napoli, è giornata di gioco, di sport e di avventura: si corre la corsa dei carruoccioli.

A tavola con Maradona

Maradona

Cosa unisce a tavola un architetto, grande divulgatore di cibi e alimentazioni e uno psicoterapeuta amante del mangiar bene? La passione per il calcio, il Napoli e, naturalmente, le chiacchiere su Maradona

Giuliano Giuliani. La sfortuna di un uomo perbene

Giuliano Giuliani

Giuliano Giuliani, un uomo perbene, un antidivo, un portiere con una storia che sembra essere stata rimossa. Un uomo tradito due volte, dall’Aids prima e dall’indifferenza poi. Dimenticato, ma forse non proprio da tutti.