Florent Manaudou, 31 anni, francese di Villeurbanne, da due giorni argento olimpico nei 50 stile libero. Si potrebbe dire che per lui il nuoto è una questione di famiglia visti i record e le medaglie della sorella Laure e sarebbe anche una bella storia da scrivere, ma questa è un’altra storia.
Pernille Blume, 27 anni, danese di Copenaghen, nuotatrice con un palmares importante, da due giorni bronzo olimpico, anche lei nei 50 stile libero.
Si somigliano i due, forse tutto inizia lì, in quel segreto delle coincidenze che a un vecchio detto popolare fa dire che chi si somija si pija.
In effetti i due si sono presi, e non da poco.
Florent e Pernille sono fidanzati o semplicemente, se la parola fidanzati vi dovesse suonare desueta, stanno insieme e insieme vivono la loro vita.
Pernille ha avuto il Covid, lo ha avuto ad aprile, con una ripresa lunga che faceva temere a Florent che la sua fidanzata – dai, usiamolo questo termine fuori moda – potesse avere problemi per la preparazione e partecipazione olimpica. A posteriori, possiamo dire che tutto è andato per il meglio.
Florent e Pernille partono per Tokyo 2020 con le rispettive nazionali e vengono immessi nella bolla del villaggio olimpico, che poi tanto bolla non deve essere visti i ripetuti casi di Covid che si registrano all’interno della comunità olimpica.
Fatto è che i due, per quanto è dato sapere, vivono separati, stretti da maglie che chissà se sono mai riusciti a bucare per concedersi una parola, uno sguardo, una carezza o chissà cos’altro che potrebbe far crollare le mediatiche certezze pandemiche.
Per Florent e Pernille galeotto non fu il libro come per Paolo e Francesca di dantesca memoria, ma una piscina carica di cloro, quello che ti rimane a pelle e che va via solo dopo tante docce e, direi, anche una clessidra del tempo che non poteva essere più precisa di così.
Pochi minuti infatti separano le rispettive gare, pochi minuti in cui ognuno avrà pensato alla sfida del tempo da conquistare, della corsia da divorare, delle bracciate da infilare in sintonia perfetta l’una all’altra e l’una e l’altra con il respiro e il cuore.
Ecco, il cuore, il cuore che non ha bisogno di pensare e che non ha bisogno di leggere regolamenti per sapere come battere e per chi farlo.
Al cuore si appartiene e il cuore dei fidanzati per misteriosa alchimia d’amore appartiene almeno un po’ l’uno all’altro.
Nessun dubbio che nell’attesa delle gare, mentre cervello e muscoli si sintonizzavano e si isolavano dal mondo, lui, il cuore, abbia proseguito a battere a suo piacere pensandosi l’uno con l’altro.
Poi arrivano le gare, l’adrenalina è una scossa, i secondi essenziali e tutto finisce presto, prima un podio e poi l’altro e Florent e Pernille ad aspettarsi e trepidare – dai, di desueto mettiamoci anche questo verbo – ed è così che i due si ritrovano, anima e cuore, muscoli e nervi, tensione e felicità.
Si cercano, si trovano a bordo piscina, si avvicinano, si abbracciano, si baciano.
È un momento che ricorderanno per sempre, qualunque sarà il destino della vita che passeranno insieme o altrove.
Tanto basterebbe per scrivere una bella storia.
Invece no.
Il primo agosto alle 08.45 Sky TG 24 ci informa del fattaccio con tanto di fotografia.
Il bacio “proibito” – il virgolettato è forse un sussulto di pudore – è una palese violazione del regolamento sanitario dei giochi olimpici.
Scrivono proprio così.
Qualche ora dopo, alle 12.11, è l’Huffington Post a sottolineare Si baciano sul podio di Tokyo 2020, ma violano il regolamento sanitario.
Arriviamo al primo pomeriggio.
Marcel Jacobs e Gianmarco Tamberi scrivono la leggenda dei 15 minuti d’oro dell’Italia siglando un risultato strepitoso.
Al colmo della gioia, il tartan della pista li vede cercarsi, ridere, piangere e abbracciarsi.
L’abbraccio fortunatamente passa nel silenzio dei censori della felicità.
Ora, dopo una giornata di pausa, la domanda è lecita.
Di preciso, a voi con il ditino alzato ed il sopracciglio arcuato, cosa ha dato fastidio del bacio tra Florent e Pernille al punto da farci titoli e articoli sulle vostre testate da dove a volte indugiate a dettare un po’ la linea del lecito e del riprorevole?
Perché avete invocato il regolamento sanitario per un bacio tra fidanzati e non per un abbraccio tra atleti con vite proprie e separate?
Cosa vi brucia così tanto?
Ormai decenni fa, leggendo Le scogliere di marmo di Ernst Junger, incontrai una frase mai dimenticata.
Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre nei confronti della bellezza.
Così scrive Junger.
Peccato che non lo abbiate letto.