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Julio Velasco. Ritratto d’autore

Julio Velasco

La meravigliosa pallavolo. 5.000 società affiliate FIPAV, quasi 18.000 squadre, oltre 4 milioni di atlete ed atleti. Da anni numeri da primi della classe, mancava la famosa ciliegina sulla torta. Ci ha pensato la pallavolo femminile, meraviglia tra le meraviglie. Ci ha pensato il pasticciere magico, Julio Velasco.

Alain Delon. L’altra vita

Alain Delon

Nessuno nell’immaginario collettivo più di Alian Delon. Nessuno più lontano dalle etichette assegnate dal sistema delle stelle. Ma quale bello e dannato, ma quale icona senza tempo. Per Alain lasciamo parlare le sue scelte, i suoi principi e le sue passioni. Sportive, sì, anche sportive

Durante. Il portiere pittore

Durante

L’arte della manutenzione della porta. Guardiani di una fede fatta di pali quadrati. Zamora, Yashin, Albertosi, Preud’Homme, el Dibu Martinez. Artisti. A mani nude poi con i guanti, pomate e spray. Ed infine ci sono una manciata di artisti veri, portieri pittori. Domenico Maria, qualcuno dice Luigi, Durante: la sua storia di calcioni e pennello (Murazzano, 17 dicembre 1879 – Canale, 21 ottobre 1944)

Nerone. L’olimpionico immortale

Nerone

Forziamo un po’ il racconto, ma su Nerone cè tanto e di più da dire. Su Nerone c’è da trovare altre storie per recuperare il tempo perduto a crederlo il piromane di Roma. Proprio come la sua storia olimpica, forzata un po’ forse, ma forse neanche troppo.

Ottorino Mancioli. Lo sport come estetica

Ottorino Mancioli

Friendless è un destino. Buster nel film, Ottorino quasi dimenticato in vita. Solo quasi, però, perché con Gianni solo Dio sa quanto sono stati amici. Ottorino Mancioli e Gianni Brera, da Tarquinia ’41 mai più persi. Ottorino e Gianni, matita e penna, arte e sport. Ottorino e Gianni due giganti.

Oscar “Ringo” Bonavena. El campeón eterno

Oscar Bonavena

Da Buenos Aires a Reno, una parentesi che si apre e si chiude, in mezzo un destino che significa ring, sudore e una vita da irregolare. Peso massimo con i pugni e nell’anima, Oscar Bonavena si scontra con i più grandi, si fa beffa del buon senso e si fa fermare solo da una pallottola.

Georgi Asparuhov. Gundi per tutti e per sempre

Georgi Asparuhov

All’inizio del terzo millennio, addetti ai lavori e tifosi si trovarono concordi. In Bulgaria il più grande giocatore di tutti i tempi è Georgi Asparuhov. Con il fuoriclasse Hristo Stoichvov, carisma e trofei a non finire, solo al secondo posto. Chi ricorda Asparuhov ed il suo grande amico, Nikola Kotkov, sa perché questo verdetto non ha niente, ma proprio niente, di sorprendente.

Perù. Una storia da mondiale

Perù Cubillas

Brasile 5, Argentina 3, Uruguay 2. Dieci mondiali di calcio. È dura in Sudamerica per tutte le altre selezioni. Il Perù non è mai andato oltre il quarto di finale. Eppure vanta un record tutto suo.

Walter Chiari. I pugni di un eterno ragazzo

Walter Chiari

Cento anni compiuti da poco, ma a guardare anche adesso quel viso da eterno ragazzo cento anni sembrano solo un morso alla vita. Oppure un pugno, uno dei suoi, quelli del suo sport preferito, lo sport dell’anima che si è sempre portato dentro: la boxe. Pugni e amori, commedia e spettacolo, la sua vita e anche un po’ la nostra.

Il Gioco del Pozzo in un giorno di rugby

Gioco del Pozzo

Una scoperta e me ne dispiace. Mi spiace per il ritardo perché adesso ho capito quanto mi sono perso. Un caso, un giorno all’Olimpico per il rugby di Italia e Scozia. Il Gioco del Pozzo l’ho scoperto così.

Coppa Rimet. Novanta anni dopo

Coppa Rimet 1934

La prima volta in Europa per la Coppa del Mondo tenacemente voluta da Jules Rimet. Una prima volta nostra, che la organizziamo e la vinciamo anche. Merito di tutti, merito di tanti, merito suo, di Vittorio Pozzo, l’alpino allenatore, l’unico che la vincerà per due volte. La grande storia del nostro calcio nazionale, inizia così.

Ribot l’invincibile

Ribot

Ribelle quando passeggia, saggio, esemplare quando galoppa con il muso proteso in avanti e la falcata lunga e leggera, adora le carezze ed il suono della voce. È un cavallo sereno, solo la noia di trotterellare lo indispone perché lui è nato per galoppare. Lui è Ribot, l’invincibile.