Search
Close this search box.

Gianni Minà ci credeva

84 anni. Una vita trascorsa a fare giornalismo. Non è stato l'unico, ma è stato tra i pochi capace di raccontare persone e non solo fatti e notizie. Nelle sue interviste, a lui non uscivano solo parole, ma brillavano gli occhi. Accade solo ai migliori. Gianni Minà credeva a tutto quello che ha detto, scritto e fatto. È stata una fortuna, per lui e per noi.
Gianni Minà

Gianni Minà ci credeva.
Ecco, oggi ricordarlo è un omaggio comune.

Volto e presenza familiare nelle nostre case per decenni, testimone di cronaca e di storia, spesso sportiva ma non solo, Gianni Minà non si è mai limitato a farne il resoconto in senso stretto. Nei suoi reportage, nelle sue interviste c’era qualcosa in più.
Gianni Minà non sorvolava sulle cose, non prendeva le notizie come se fosse un acchiappafarfalle; lui entrava nelle storie delle persone, capi di Stato, campioni o gente comune che fosse. Entrava e spaziava. Parlava di sport, ma non parlava mai solo di sport. Parlava di politica, ma non parlava mai solo di politica. Così sanno fare solo quelli capaci di istruire le parole sull’onda delle emozioni.

Gianni Minà e Muhammad Alì

Gianni Minà prima di parlare, sentiva, ma non fraintendete, non parlo di udito; lui sentiva con tutto sé stesso, non con le orecchie, ma con tutto l’insieme complesso  e articolato della sua sensibilità e dei suoi sogni. Innamorato di cause a volte perse, non si è mai fatto cruccio del farsene vanto ostentando una fedeltà a sé stesso di cui non possiamo non ringraziarlo.
In questo, oltre che nel modo di fare giornalismo, Gianni Minà è stato un esempio.

Le sue interviste non sono mai state solo interviste, ma racconti umani

I ritratti che ha lasciato di Fidel Castro, Muhammad Alì, Maradona  solo per citare i più noti, sono affreschi emotivi che vanno oltre quello che ciascuno di noi può pensare dei personaggi in questione. Quando parlava con loro e di loro a Gianni Minà non uscivano solo parole dalla bocca, ma brillavano gli occhi. Capita a pochi.

Gianni Minà
Oggi, in un mondo dell’informazione sempre più frettoloso dove la notizia scorre veloce incalzata da quella successiva, tutti si esibiscono in piroette verbali, ma quasi a nessuno brillano gli occhi.
Non serve ora fare il resoconto di tutto quello che ha fatto nella sua vita giornalistica e culturale. Non serve.
Quello che serve è ricordare che Gianni Minà ci credeva.

Buona vita Gianni.

Marco Panella, (Roma 1963) giornalista, direttore editoriale di Sportmemory, curatore di mostre e festival culturali, esperto di heritage communication. Ha pubblicato "Il Cibo Immaginario. Pubblicità e immagini dell'Italia a tavola"(Artix 2015), "Pranzo di famiglia. Una storia italiana" (Artix 2016), "Fantascienza. 1950-1970 L'iconografia degli anni d'oro" (Artix 2016) il thriller nero "Tutto in una notte" (Robin 2019) e la raccolta di racconti "Di sport e di storie" (Sportmemory Edizioni 2021)

ARTICOLI CORRELATI

Sara Simeoni

Ho fatto saltare tutti

Sara Simeoni. Un’atleta straordinaria, una persona straordinaria. Il suo racconto è sul filo del ricordo e dell’emozione ed è vero che ha fatto saltare tutti, noi che la guardavamo in televisione, ma soprattutto i suoi ragazzi ai quali ha insegnato a saltare senza paura. Soprattutto quell’asticella da alzare sempre un po’ di più che si chiama vita

Leggi tutto »
Anime Mimì

Anime. Le eroine dello sport

Uno dei filoni più interessanti dei manga trasposti in anime, cioè in cartoni animati giapponesi, è quello riservato allo sport al femminile. In particolare, in Italia hanno riscosso successo tre eroine: una tennista e due pallavoliste.

Leggi tutto »
Il Mondo Nuovo

Un Mondo Nuovo da scoprire

Per tenace volontà di Giampaolo Sodano nasce Il Mondo Nuovo, testata digitale che afferma la cultura delle parole per migliorare il mondo, quello vero. Un’avventura di ambizione ampia, una navigazione in mare aperto che vede issare vela anche Sportmemory.

Leggi tutto »
Roma

Roma. Sempre e per sempre.

Guardo al mese appena concluso, gennaio, il primo dell’anno nuovo e come sempre pieno di intenzioni, promesse e aspirazioni. Guardo al mese di gennaio e mi rincorrono due date di anni lontani. Due date di amore giallorosso che mi hanno segnato per sempre.

Leggi tutto »
Zamora

Zamora. Il portiere divino

Campione, artista, figura politica enigmatica, sex symbol, poderoso bevitore di cognac e fumatore compulsivo. Con un nome da film, la vita di Zamora sembra veramente uscita da una sceneggiatura. Invece no. È tutto vero e lui è stato solo un portiere. Uno dei più grandi di sempre.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi