Centoventicinque anni e non sentirli. Il 26 marzo è il compleanno della Federazione Italiana Giuoco Calcio nata 125 anni fa a Torino quando l’organismo fu inizialmente battezzato FIF (Federazione Italiana del Football) per poi assumere undici anni dopo, nel 1909, l’attuale acronimo FIGC.
I pionieri
Il primo seme fu piantato il 15 marzo dello stesso anno, quando venne istituito un comitato che, al termine dei lavori di una società costituente presieduta dal Conte Enrico D’Ovidio, avrebbe eletto al vertice dell’associazione l’ingegnere Mario Vicary.
La primissima sede legale della FIF era la stessa sede della Reale Società Ginnastica di Torino. Ma le riunioni operative avvenivano in un emporio, quello di Adolf Jourdan, imprenditore di origini britanniche ma anche filantropo, dirigente sportivo e arbitro che ebbe un ruolo primario nel portare il gioco del football in Italia.
Il suo negozio Old England di piazza Castello (nella foto) era, come riportano le cronache di allora, specializzato «nella vendita di scarpe, cappelli, chincaglierie in generi di lusso, finti colli, polsini, cravatte e camicie».
I sette club
Furono inizialmente sette i club invitati a far parte della neonata federazione: Football Club Torinese, Genoa Cricket and Athletic Club, Internazionale Torino, Società Ginnastica Torino, SEF Mediolanum, Unione Pro Sport Alessandria e Società Ginnastica Ligure Cristoforo Colombo. Gli ultimi due però declinarono l’invito, decidendo di restare nell’orbita della Federazione Ginnastica d’Italia che in quegli anni assegnava anche un titolo nazionale per il football.
Il primo campionato di calcio
Due mesi più tardi, l’8 maggio 1898, il Velodromo Umberto I di Torino è teatro della primissima edizione del campionato italiano di calcio, una contesa tra quattro squadre.
Tutto in una sola giornata, altro che anticipi e posticipi.
Il primo scudetto della storia è vinto dal Genoa, che si impose su Fc Torinese, Ginnastica Torino e Internazionale Torino.
Ad arbitrare le partite fu proprio lui, Adolf Jourdan, compresa la finale in cui il Genoa superò l’Internazionale Torino grazie a un gol di Norman Victor Leaver oltre i tempi regolamentari.
Un ruolo pionieristico importante toccò anche all’imprenditore torinese Edoardo Bosio, fotografo e documentarista, con famiglia di origini svizzere.
Il riconoscimento internazionale
Nel 1905 arrivò quindi il riconoscimento per la Figc da parte della Fédération Internationale de Football Association (FIFA), il governo del calcio mondiale nato a Parigi il 21 maggio 1904.
In quello stesso 1905 la FIF traslocò la propria sede da Torino a Milano, iniziando quel (triste) fenomeno di migrazione che la città della Mole avrebbe conosciuto anche per tanti altri sport nati sulle sponde del Po, e pure per il cinema, la moda e la radio.
La Nazionale
La storia della Nazionale italiana di calcio cominciò invece qualche anno dopo, il 15 maggio 1910, quando all’Arena Civica di Milano una nostra selezione che indossava una tenuta completamente bianca superò 6-2 i vicini di casa della Francia.
La casacca azzurra, un omaggio al colore di casa Savoia, di cui comparve anche lo scudo sulle divise da gioco, debuttò l’anno successivo, il 6 gennaio 1911, sempre a Milano, in un match perso 0-1 contro l’Ungheria.
Lo scoppio della prima Guerra Mondiale interruppe sul nascere o quasi l’attività della Nazionale. Non solo, diversi giocatori morirono al fronte.
Le grandi vittorie
Poi la faticosa ripresa, con i grandi successi degli Anni ’20 e 30: nel 1928 il bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam, nel 1930 e 1935 le vittorie della Coppa Internazionale.
Ma furono i trionfi ai Mondiali del 1934 organizzati in Italia e a quelli del 1938 in Francia, insieme all’oro olimpico calcistico vinto dagli azzurri nel 1936 ai Giochi di Berlino, a consacrare una delle Nazionali più vincenti di sempre.