Napoletano come Totò, finto come un cartone Disney e impossibile come un Superman cinematografico.
Ma era soprattutto un dio, amato e assistito da quello “vero”, il michelangiolesco della Cappella Sistina.
È grazie a Lui che il 22 giugno del 1986 fece un paio dei suoi miracoli.
Il primo con la mano, il secondo con il piede.
Il piede del dio del calcio, che ha fatto impazzire di gioia e meraviglia guaglioni e scugnizzi di ogni età, latitudine, estrazione sociale e soprattutto di qualsiasi fede calcistica.
E anche per questo Maradona è una sorta di miracolo sportivo socio culturale.