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Di passo e di corsa

Di passo e di corsa. Questa è la sintesi della mia vita sportiva iniziata con i passi di danza da bambina. Poi ho cambiato sport, più di una volta, ma lo sport non è mai uscito dalla mia vita. Anzi, lo è diventato.
Virginia Pietravalle corsa

La vita è sempre una questione di passi.
Passi che si fanno e passi a cui si rinuncia, passi che si imparano da piccoli e altri che non faremo mai.
Anche la mia vita sportiva è iniziata con dei passi. In questo caso, passi di danza. Poi è andata di corsa.
Ho 39 anni, sono una mamma bis, sono un’istruttrice di fitness e body building e corro per passione.

Tutto, però, è iniziato con la danza

Inutile negare, la danza classica su una bambina esercita sempre la sua suggestione, ma io, fatti i primi passi, capii presto che il gran pliè non faceva per me.
A 10 anni, forse più per coincidenza che per scelta, inizio a giocare a pallavolo e così mi si apre un mondo: non più la disciplina che la danza esige come abito fisico e mentale, ma divertimento, movimento, passione, competizione, adrenalina. Scendere in campo per me era una festa, ci mettevo l’anima e, soprattutto, ho iniziato così a mettermi in gioco, a misurarmi, a sfidare me stessa, la mia squadra e le avversarie.
La pallavolo è stata una bella stagione, durata anni, ma come tutte le stagioni anche questa con le sue nuvole.
La mia adolescenza, infatti, non passa solo a giocare a pallavolo, ma anche a fare i conti con l’immagine che avevo di me stessa.

Virginia Pietravalle body building

Il problema era che io con la mia immagine non andavo d’accordo

Non credo di essere stata l’unica, ma io non mi piacevo, mi vedevo brutta e inadeguata e per perdere quei chili che solo la mia testa vedeva, facevo di tutto. Anzi, sarebbe meglio dire che facevo tutto quello che non si deve fare; mangiavo, rimettevo e poi andavo a correre.
La mia esperienza di corsa inizia così, non proprio come un piacere quindi.
Una volta all’Università la pallavolo inizia ad andarmi stretta, troppo impegnativa rispetto ai tempi dello studio e a tutto il resto al quale non volevo rinunciare.  Inevitabile lasciarla andare.

La corsa invece rimane e, per fortuna, senza le ansie esistenziali che mi avevano spinto a praticarla e che nel frattempo avevo risolto.
È in questi anni, infatti, che la corsa diventa solo un piacere e non più l’antidoto ai miei problemi più o meno immaginari.
A proposito di passi, questo è stato un importante passo avanti, foriero però di un altro ancor più grande, un passo che ha veramente cambiato la mia vita e mi ha fatto incontrare la me stessa che ancora cercavo.

Avevo 26 anni quando sono entrata per la prima volta in palestra

Potremmo discutere a lungo se gli amori a prima vista esistono davvero, fatto è che il mio coup de fudre è stato con il fitness di cui mi innamoro e nel quale trovo tutto, passione e trasporto.
È così che la palestra diventa una tappa fissa delle mie giornate frequentatrice. faccio ogni tipo di corso, imparo, studio, miglioro fino a quando, un certo giorno, accade che la mia istruttrice mi chiede se me la sento di sostituirla.
Sono passati tanti anni e io al tempo ero una persona molto insicura, eppure quelle parole le ricordo benissimo e mentre scrivo mi sembra di sentirla di nuovo dirmi tu sei portata per fare questo.

La formula magica

Io non so quanto lei ci credesse sul serio in quel momento, ma io quelle parole le presi terribilmente sul serio, al punto che su di me ebbero l’effetto di una formula magica. Avete presente quella che apre porte nascoste e sconosciute oltre le quali solo pochi possono andare? Ecco, andò proprio così.
Quelle parole mi portarono talmente oltre che tempo un anno quello divenne il mio lavoro e, quindi, la mia vita.

Nel 2013 divento mamma per la prima volta e, dopo 2 anni mamma per la seconda volta. Più che un altro grande passo, un salto doppio immenso. Scelgo di fare la mamma a tempo pieno e per qualche anno metto da parte il lavoro e mi dedico solo ai bimbi.
La corsa, però, non l’ho mai lasciata ed è sempre stata una grande risorsa di equilibrio per la mia vita che scopriva tempi e modi novi.

 

Virginia Pietravalle fitness

Oggi mi ritengo una donna fortunata

Ho fatto della mia passione il mio lavoro e continuo a correre, coltivando così la mia seconda bellissima storia d’amore, che porto avanti con sacrificio, ma che ha cambiato la mia vita trasformando la ragazza insicura e debole che ero in una donna forte e determinata che sa cosa vuole.
Tanti passi, quindi, alcuni piccoli e altri grandi, che mi hanno formata e fatto diventare quello che sono e che mi hanno fatta ritrovare in un motto che tutti conoscono, ma  che io ho voluto sulla pelle tatuandomi mens sana in corpore sano su una gamba.

Passo dopo passo, questa è la mia vita sportiva.

Una vita sportiva che guarda avanti, che impara dal passato e che mi ha insegnato che nello sport, proprio come nella vita, per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo mettere costanza, impegno e sudare fatica.
Soprattutto mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi, perché la differenza tra chi raggiunge i propri obiettivi e chi no è in un abito mentale, da allenare quanto il corpo.
È così che tutto diventa più semplice.
È così che la fatica e il sacrificio di un allenamento diventano solo la porta spalancata su un sogno da vivere fino in fondo.

Virginia Pietravalle 39 anni, istruttrice di fitness e body building

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