Capita spesso durante una qualche discussione, magari anche vivace, tra amici della stessa squadra di sentire dire quello che è diventato il promemoria della tifoseria giallorossa: Chi tifa Roma non perde mai! dice uno e un altro risponde Ma che significa? Non è per nulla così! Quando si perde, si perde e basta!
Ebbene no!
Questa nostra frase storica ha il suo valore che giustifica la sconfitta proprio perché siamo Romanisti. Poco importa se la squadra ha perso, basta un brevissimo tempo che si torna a sorridere e a cantare perché giallorossi lo siamo sempre, e nella sconfitta siamo ancora di più vicino alla squadra.
Siamo nati per soffrire, è un’altra bella frase che ha accompagnato la nostra fede negli anni, quando la Roma era la Rometta, e pareggiare in casa con una delle grandi del nord era già per sé una vittoria.
Quante partite viste allo stadio con gli occhi pieni di pianto perché eravamo a un passo dalla vittoria e invece, l’esatto contrario.
Roma-Bayern Monaco 1985
Delle tante vissute allo stadio Olimpico ricordo quella che ha dato lezione di tifo a tutti.
La data è una sola: 20 marzo 1985, l’avversario il Bayern Monaco, una partita a livello europeo, importante per i nostri colori, importante per un grande presidente che nei suoi anni dirigenziali avrebbe meritato un trattamento ben diverso da un destino che spesso gli è stato avverso.
Il risultato non ho voglia di scriverlo, lo conosce gran parte dei tifosi dai capelli argentati.
Una giornata disgraziata e noi lì, sotto una pioggia incessante a cantare quel “Che sarà, sarà… ovunque ti seguirem…ovunque ti sosterrem…che sarà, sarà...”, da brividi, gli stessi che il Presidentissimo Dino Viola ha voluto ricordare i suoi prima “figli” e poi tifosi…
Il tifoso c’era e cantava, come sempre.
Noi siamo la Roma
Poi tanto è cambiato, abbiamo visto tante partite dove siamo stati protagonisti in assoluto di vittorie all’ultimo secondo, ma anche di sconfitte che hanno lasciato il segno negli occhi e nella mente di ognuno di noi.
Abbattersi? Arrendersi? Giammai! Nulla è tramutato, il coro cambia tonalità, ma la passione è rimasta intatta nel tempo.
Noi siamo la Roma e come si sostiene oggi, quando vinci sei di tutti, quando perdi sei solo mia.
Noi, vecchi valori siamo questi, i tifosi che sostengono con più passione e sentimento proprio quando si perde. Poco interessa se il risultato sia eclatante, che la rete amica si sia gonfiata svariate volte. Noi c’eravamo, presenti come nostro solito a sostenere la squadra, perché noi ci siamo e ci saremo sempre!
Noi, vecchi valori
Noi, vecchi valori siamo questi, i tifosi che sostengono con più passione e sentimento proprio quando si perde. Poco interessa se il risultato sia eclatante, che la rete amica si sia gonfiata svariate volte. Noi c’eravamo, presenti come nostro solito a sostenere la squadra, perché noi ci siamo e ci saremo sempre!
Oggi la tecnologia ha fatto sì che si sia evoluto anche chi prima aveva soltanto il giornale come mezzo di informazione. Oggi il tifo ha varcato ogni confine e in molti credono di saperne di calcio solo per la parte prettamente agonistica, mentre sugli spalti si vive la stessa intensità e c’è chi storce la bocca se alla fine si esce dallo stadio con zero punti.
Per fortuna che sono solo una parte di tifoseria, noi vecchi valori siamo ben altra cosa.
Il pensiero va oltre i cori comunque, si ingigantisce pensando alle coreografie preparate in segno di una certa vittoria acclarata, e invece la gioia dura solo quegli attimi che precedono l’inizio partita, poi tutto ritorna a essere reale e grigio, vince il sempre chi è più forte.
Roma. Cuore ultras
Tenevo molto a questo mio “pezzo” sulla tifoseria che non conosce sconfitta, o meglio, che recrimina solo per una manciata di minuti per poi ritornare a essere il vero tifoso della Roma, quello che non perde mai, che tira fuori la bandiera e la sventola, che agita la propria sciarpa, ma soprattutto continua a cantare per la sua Roma. Chi porta nel cuore il giallo ocra e il rosso pompeiano, sa bene di cosa sto parlando…
Mi piace a questo punto chiudere questo mio articolo con il pensiero di un’icona della tifoseria, un vero ultras che ha lasciato il segno. Oggi ancora lo ricordiamo con onore e orgoglio per quello che è stato uno dei protagonisti di mille e mille partite, sempre per sempre: “Giallorossi si diventa, perché essere romanisti significa avere tutto e tutti contro, perché ciò non ti affligge ma ti esalta, perché la scelta implica il coraggio, perché io malgrado tutto resterò sempre un cuore da ultras…P.Z.”