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Alex Ranghieri. Una vita sempre in volo

Il torneo più strano alle Maldive. Gli spettatori erano solo coppie in luna di miele. Perchè il beach volley? “Perchè ti insegna ad essere resiliente e versatile”, dichiara Alex Ranghieri
Alex Ranghieri

Atleta a cinque cerchi, tre ori targati “World Tour”, un argento continentale, tre titoli di campione italiano. Personal best mondiale: 14 muri in una partita. Sotto rete, con l’altezza di 2 metri per il peso di 95 kg, il blocker italo canadese di origini friulane classe 1987 Alex Ranghieri. Sulla parete del salotto ha una cartina geografica che puntella le partite giocate in ben 40 paesi e 5 continenti. 
Lo sport, secondo lui, “ti insegna a far atterrare i progetti che hai in mente e a portarli a compimento attraverso una pronta gestione degli imprevisti. In breve, ti insegna a non arrenderti mai”. Il beach volley, in particolare, “vuol dire versatilità, essere pronti a fare tutto per il risultato di un team che non prevede sostituzioni. E per far questo devi prima aver raggiunto una vera sintonia con il tuo partner. Questo è possibile solo leggendosi a vicenda”.
Tra i tornei più bizzarri: “quello giocato alle Maldive sotto pioggia e sole, sole e pioggia, senza pubblico, unicamente davanti a coppie in luna di miele; a Stavanger, su una chiatta norvegese davanti a una nave da crociera; a Gstaad, in mezzo alle mucche svizzere tra le vette alpine; e a Mosca, con un meteo russo impazzito pronto ad alternare neve, sole e pioggia”.

Natura, palla, motori: i codici della sua vita

Se la vita di un individuo fosse un’equazione, in quella del beacher Alex Ranghieri non potrebbero mancare l’amore per la palla, la passione per i motori e il legame con la natura. Facciamo, però, un passo indietro riavvolgendo il nastro fino a “Come tutto ebbe inizio”.
Alex prende la palla in mano per la prima volta a 5 anni. “Giocavo con mia sorella a pallavolo con il cancello del nostro giardino come rete. Da allora non ho più smesso. Ho cominciato con il minivolley e poi via, in un viaggio di tornei giovanili con la Futura Cordenons”. Una scelta totalizzante quella di Ranghieri, accompagnata, però, da una socialità semplice e da un’infinità di interessi e hobby. “Nel nostro gruppo esisteva solo il divertimento sano in mezzo alla natura a piedi, in bici o con le moto. Era bello stare insieme, punto”.

Ranghieri Vigna di Valle

Ancora oggi, tra un allenamento e l’altro, il Primo Aviere Capo dell’Aeronautica Militare ama trascorrere del tempo extraurbano con la macchina fotografica, con il drone o sulle due ruote. Tra i tranquilli passatempi cita il downhill e le escursioni con la sua moto. “Il mio legame con la natura non si spezzerà mai, ci sono nato e cresciuto. Sicuramente è per questo che, dopo anni nella pallavolo, ho scelto il beach volley”. Qualche volta, però, tradisce la natura per ritirarsi in pista con la Ford Mustang da lui assettata e modificata a dovere o nel suo garage con i suoi motori da restaurare. In mancanza di altro monta – o progetta – i mobili per l’arredamento di casa. Ne sta montando proprio uno mentre parliamo per questa intervista. “Non riesco a stare fermo con il cervello neanche nei rari casi in cui sto fermo con il corpo”, commenta.

Ricordi aeronautici

Alex Ranghieri, assorbito nel Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare dal 2016 si trova al Museo Storico di Vigna di Valle davanti a un velivolo di vecchia data. Lo stanno restaurando. Per quel poco che abbiamo capito di lui possiamo già intuire come sia andata a finire.
Era un aereo del 1918 con motore Franco Tosi. Non riuscivo a staccarmene. Dalla pura osservazione al coinvolgimento sono trascorsi pochi minuti. Il Tenente Colonnello responsabile della sezione restauro si è reso conto subito che dietro alle mie parole si nascondeva un know how da perito meccanico e mi ha permesso di collaborare al restauro del motore. Lavorare su quelle componenti meccaniche ha rappresentato per me un modo per rendere un tributo a chi progettò e pilotò l’aereo. E’ stato un onore”.
Il legame con l’Aeronautica Militare ha avuto per lui un valore inestimabile durante le pause sportive forzate dagli infortuni: “ho ricevuto sostegno e vicinanza. Questo mi ha permesso di accettare gli eventi e rispettare i tempi di recupero con equilibrio”.

Ranghieri

Dalla pallavolo al beach volley in giro per il mondo

A diciassette anni Alex Ranghieri stacca il primo ticket per una vita in valigia assieme alla nazionale giovanile di pallavolo. Un viaggio che lo ha portato a condividere con i compagni di squadra la medaglia di bronzo mondiale under 19 per poi successivamente approdare in Serie B2, B1 e A2, rispettivamente con Sisley Treviso, Robur Ravenna, Marcegaglia Ravenna e Sir Safety Perugia. “Una vita da apolide che mi ha portato spesso a riflettere sulla diversità – commenta – e su quanto essa rispecchi l’humus delle mie radici. Nel chiedermi cosa avrei fatto in futuro, una volta sceso dalla giostra, ho compreso che il mio, forse, è in “nessun posto”, anche se amo profondamente l’Italia. Viaggiare mi ha spinto ad immaginarmi sempre in giro per il mondo: questo è il futuro che ho ancora in mente”.
Nel 2011, il giro di boa: Alex Ranghieri passa al beach volley.
Non è stato un cambiamento repentino, a dire il vero. Era già il mio passatempo del week end quando giocavo a pallavolo. Il passaggio definitivo dall’indoor alla sabbia è stato comunque impattante, così come trovarsi all’improvviso con un compagno, stop. Ho ricalibrato tutto: lo spazio di azione, la strategia di gioco, la tecnica. Basti pensare al fondo sabbioso, a quanto ammortizza, al diverso rapporto peso-potenza, a quanta maggior leggerezza richieda. Per giocare ad angoli molto chiusi servono più controllo ed equilibrio”.

Ranghieri beach volley

Ranghieri-Carambula: l’intesa

Il duo Ranghieri-Carambula (9° posto ai Giochi Olimpici di Rio 2016) si è formato nel 2014 per poi interrompersi nel 2017.
Ranghieri ha poi giocato con vari compagni per poi riunirsi con Adrian Carambula nel 2022 e cogliere subito un argento e un bronzo nei tornei Challenge ed Elite di Torquay (Australia).
Io e Adrian siamo due strumenti che suonano in armonia, lasciando spazio all’improvvisazione quando occorre una reazione immediata. Il nostro è un gioco creativo e spontaneo basato sulla conoscenza reciproca”. Il duo è oggi più unito che mai. Il loro rientro sotto rete nel Beach Pro Tour 2023 si è tinto di bronzo nella prima tappa Elite16 a Doha.
La domanda sorge spontanea: “Parigi?” “Parigi sta in Francia”, taglia Ranghieri. “Il nostro obiettivo è la prossima partita. Ci alleniamo sempre e solo per la partita che ci aspetta”. 

Perché giocare a beach volley?

Perchè è lo sport più bello del pianeta. È coinvolgente, spettacolare, sorprendente. Ti insegna la resilienza, come superare gli ostacoli e affrontare le difficoltà. Ti spinge continuamente a reinventarti per trovare nuove soluzioni”.
E, aggiungiamo noi, a fare muro alla minaccia sapendo che l’amico che hai scelto ti guarda le spalle. 

Daniela Cursi Masella pubblicista e press officer. Sceneggiatrice e regista di “Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato”, tratto dal suo omonimo istant book. Autrice del libro “Imperfetta” (Baldini & Castoldi Editore) e del reality “Campus Life Experience 2020".

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