Canottaggio. Raid sul Danubio

Al via la “La Grande Discesa” a remi del Danubio. Dal 21 Luglio all'1 Agosto,  da Passau a Budapest, 600 km di voga con equipaggi inclusivi internazionali e un'avventura che gemella Roma e Vienna.
Danubio

Dobbiamo intenderci prima di proseguire. Il Danubio non è un fiume. Il Danubio è anima e cuore d’Europa. Se lo vedi, da un ponte o da una banchina, più che altro lo respiri. Se lo voghi, poi, non ti lascia più.
È il Danubio che cambiò la vita a Oskar Speck, l’avventuriero che il 13 maggio 1932 entrò nel fiume a Ulm con il suo kayak per fermarsi sette anni dopo in Australia.
Certo, però, che anche a Riccardo Dezi e Giulia Benigni il Danubio deve aver detto molto. Tecnici di canottaggio di IV livello, Presidente l’uno e vice presidente l’altra del Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, per il quarto anno di seguito sono sul fiume con i loro equipaggi.
Non solo non li ha fermati il biennio pandemico, ma questa volta la sfida è ancora più grande e fa assaporare il gusto dell’impresa. Se nel 2019 era stato coperto il tratto del fiume che collega Vienna a Budapest (circa 300 km), nel 2020 quello compreso tra Linz e Vienna (200 km) e nel 2021 il tratto Passau – Durnstein (circa 230 km), ad essere percorsi per questa edizione 2022 della regata saranno i circa 600 km di fiume che, attraverso quattro Stati che una volta erano Impero, corrono da Passau a Budapest.

Giulia benigni e Riccardo Dezi
(Giulia Benigni e Riccardo Dezi)

L’impresa è corale

Qualcuno mette braccia e cuore, qualcun altro guarda avanti.
In particolare la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che con il suo Presidente, il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, sostiene con costanza nel tempo quelle iniziative capaci di contribuire alla promozione dei valori più alti legati allo sport. Come l’inclusione. E il raid sul Danubio nasce proprio all’insegna dell’inclusione.

Gli equipaggi inclusivi e internazionali

Gli equipaggi, 4 da 8 con timoniere, sono inclusivi ed internazionali, seguiti in tutto il tragitto dagli organizzatori e dai tecnici dello staff con 2 motoscafi d’appoggio. Prenderanno parte alla regata, accanto ad una compagine dei Master del Circolo Canottieri 3 Ponti, atleti diversamente abili del Donauhort Ruderverein di Vienna, con i loro accompagnatori, anch’essi atleti del circolo viennese, gli atleti italiani della squadra paralimpica del C. C. Aniene Luca Agoletto, Daniele Stefanoni, nonché Marco Carapacchio e Daniela De Blasis, atleti pararowing del Circolo Canottieri 3 Ponti.

(Il carico delle barche al Circolo Canottieri 3 Ponti)

Il riconoscimento ufficiale

Importante il riconoscimento del Governo austriaco che, per la valenza sportiva e solidale, ha emanato quest’anno un decreto (GZ. 202-0.377.660) che ha approvato in maniera ufficiale la Discesa inclusiva del Danubio da Passau a Budapest, come organizzata dal Circolo Canottieri 3 Ponti con la collaborazione del Circolo Donauhort Ruderverein di Vienna e il contributo della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale. Riconoscimento che accresce il prestigio internazionale dell’iniziativa e che, al tempo stesso, è garanzia di assistenza qualificata sul fiume e di attenzione crescente del pubblico.

Circolo Canottieri 3 ponti in partenza per il Danubio
(La partenza per il Danubio dal Circolo Canottieri 3 Ponti)

Date e tappe

Partiti da Roma il 18 luglio armi, remi e bagagli, arrivati il 20 luglio a Passau i vogatori, da oggi 21 luglio il Danubio è cosa e anche un po’ casa loro. Con il rispetto che si deve a un dio delle acque, certo, ma anche con la determinazione di parlarci da pari a pari.
Diverse le tappe della regata.
Oggi la prima da Passau a Schlògen (circa 30 km). Venerdì 22 luglio la seconda tappa da Schlògen a Linz (circa 55 km) e sabato 23 luglio la terza, da Linz a Grein (circa 50 km). Domenica 24 luglio gli equipaggi saranno impegnati nella quarta tappa da Grein a Melk (circa 45 km) e l’indomani, lunedì 25 luglio, nella quinta, da Melk a Durnstein (di circa 25 km). Da Vienna il grande balzo per gli ulteriori 300 chilometri che porteranno l’impresa al suo successo. E così, mercoledì 27 luglio la tappa da Vienna a Bad Deutsch Altemburg (circa 50 km) giovedì 28 luglio quella da Bad Deutsch Altemburg a Bratislava (circa 40 km) e venerdì 29 luglio sarà percorso il tratto di circa 60 km da Bratislava a Gonyu. Sabato 30 luglio la tappa da Gonyu a Komarno di circa 30 km a remi, mentre Domenica 31 luglio le barche affronteranno il percorso di circa 50 km da Komarno ad Esztergom. Lunedì 1 agosto l’ultima e impegnativa tappa, circa 65 chilometri da Esztergom a Budapest, dove poi sarà festa grande.

Ne parleremo ancora

Grande Discesa a remi del Danubio. Così gli organizzatori chiamano l’impresa. Bel nome, quasi epico nel suo sfiorare alla memoria la Grande Mareggiata di Un mercoledì da leoni.
Altro sport e altri tempi, certo, ma non per questo spiriti diversi.

A noi, però, l’impresa piace chiamarla raid, parola che ci echeggia spirito di avventura che accarezza il limite delle possibilità.
Al di là di questo, che è un dettaglio da puristi, l’impresa – anzi, il raid – ci piace e ne parleremo ancora.

 

Rachele Colasante nata a Roma nel 1999, da sempre incuriosita dalle storie, studia Lettere a RomaTre cercando di scrivere la sua al meglio. Ancora non sa dove la condurrà il suo percorso, ma per ora si gode il paesaggio.

ARTICOLI CORRELATI

Muhammad Ali vs Cleveland Williams

Muhammad Ali. La sera dell’Astrodome

14 novembre 1966, all’Astrodome di Houston Cleveland Williams sfida Muhammad Ali. 7 minuti e 8 secondi, tre riprese per quello che molti considerano il più bell’incontro di Ali. Un incontro che una fotografia di Neil Leifer fissa nel tempo con una forza espressiva immensa. Questa è la storia di una Farfalla, di un Grande Gatto, di una 357 magnum e di un grande fotografo.

Leggi tutto »
Cavalieri della Roma

Cavalieri della Roma. Nozze d’argento con i nominati del 2023

Parterre d’eccezione per le nomine dei Cavalieri della Roma in occasione del venticinquesimo anniversario dell’Associazione. La prestigiosa investitura va a Francesco De Gregori, Noemi, Zibì Boniek e ad altri dieci tra imprenditori, manager, magistrati e professionisti, tutti testimoni e protagonisti di assoluta fede giallorossa.

Leggi tutto »
Piotr Zieliński

Piotr Zieliński. Calcio e cuore

In una stagione segnata dall’irruzione sul mercato dei dollari arabi che attirano campioni in piena attività in un campionato meno che mediocre, Piotr Zieliński, in totale controtendenza, preferisce decurtarsi lo stipendio e rinnovare il contratto con il suo Napoli. Ma Piotr è prima di tutto un grande uomo, dai valori importanti, cristallini. Il suo impegno nel sociale, sebbene mai esibito, è encomiabile e ci fa capire perché in Patria, al di là delle sue indiscusse qualità tecniche, tutti lo amino.

Leggi tutto »
Angelo Jacopucci

Angelo Jacopucci. Una storia personale

È una storia veloce quella di Angelo Jacopucci. Una storia di 29 anni e 12 riprese. Una storia che si ferma sul ring di Bellaria e che si conclude all’ospedale di Bologna. Una storia di un pugile sfortunato che si intreccia con i miei ricordi di bambino e ragazzo. Una storia che non ho mai dimenticato.

Leggi tutto »
Rocky Joe

Rocky Joe. La boxe nei manga

Con la sua sapiente mistura di arte sportiva e violenza drammatica, la noble art si presta perfettamente al modo di raccontare tutto asiatico del manga. Con la narrazione delle avventure del pugile Rocky Joe, infatti, si chiude la straordinaria trilogia del grande maestro Ikki Kajiwara dedicata allo sport

Leggi tutto »
Roald Amundsen

Roald Amundsen. Avventura a Nord-Ovest

Custodito da un Mar Glaciale Artico implacabile, il passaggio a Nord-Ovest è stato a lungo il sogno da accarezzare, il mito da svelare. Tanti hanno provato, ma uno solo è riuscito a trovarlo e a segnarlo sulle carte: Roald Amundsen. Esploratore, avventuriero, uomo coraggioso che ha saputo sfidare e vincere i ghiacci del mondo fino a quando il Mar Glaciale Artico non lo ha voluto tutto per sé.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi