La seconda tappa del Rally Maya, 186 chilometri da Campeche a Pomuch-Merida è preceduta da una grande soddisfazione: il Peralta Racing Team con il quale quest’anno ho preso parte alla nona edizione del Rally ha vinto per la terza volta consecutiva il primo premio del Concorso di Eleganza assegnato in apertura del secondo giorno di gara. Una Maserati Ghibli del 1970 la “creatura” alla quale è andato il premio. Bellissima, inutile dirlo.
Un premio ambito, ma soprattutto un buon auspicio per noi
Con il trofeo sotto braccio il nostro Team Manager Carlos Peralta ci incoraggia quindi ad affrontare nel miglior modo possibile il tracciato della seconda tappa anche questa, come la prima, distinta da un caldo torrido. Grande dispendio di energie, quindi, ulteriore rispetto a quello che richiede già la gara di suo. Concentrazione, attenzione, riflessi, tensione; tutto in gara ti fa consumare energie.
Il percorso
I micidiali topes, ovvero riduttori di velocità, fin troppo presenti da queste parti, mi hanno costretta a guidare con la massima attenzione; anche una minima svista può infatti essere fatale. Molto impegnativa la guida in presenza dei numerosi camion che spesso mi impedivano di individuare in sicurezza i riferimenti del GPS segnalati dalla mia copilota.
Sebbene i chilometri di questa tappa siano stati inferiori rispetto alla prima, le ore trascorse dentro l’abitacolo della nostra Ferrari 308 GTS mi sono sembrate infinite. Come se non fosse sufficiente l’infuocata temperatura esterna, abbiamo avuto il (dis)piacere di vedere andare in tilt l’impianto dell’aria condizionata andato in tilt.
Nonostante l’asfalto rovente, i nostri pneumatici Pirelli si stanno comportando a dovere. Molto pittoresco poi il rifornimento in emergenza dei nostri meccanici nel paesino di Pomuch. In un Rally come questo, inventiva e spirito di adattamento diventano elementi vincenti dell’organizzazione.
Non solo per noi
Correre in gara è adrenalina, coraggio, persino fantasia. Noi piloti siamo abituati a questo, siamo abituati a partire e ad arrivare, alle noie del motore, ai cambi degli pneumatici, alle riparazioni in corsa. Siamo abituati a vincere e a perdere. La garà è lì, inizia e finisce. Poi magari ne parli e ne riparli.
Per qualcuno, invece, la gara non finisce mai.
La Fondazione Alejo Peralta, partner ufficiale del Rally Maya, in ogni tappa distribuisce più di 100 sedie a rotelle in favore dei bisognosi. mentre la Fondazione Telcel-Telmex ha premiato i ragazzi più meritevoli con delle biciclette.
A volte, poco significa veramente tanto.
Significa una gara che non finisce mai.