Questa volta ce l’ha fatta. A Budapest Benedetta Pilato ha toccato il cielo con un dito e poi è finita sul gradino più alto, quello sul quale centinaia, forse migliaia di ragazze e ragazzi di tutto il mondo vorrebbero mettere anche solo un piede.
E questa volta quel gradino è tutto suo, se l’è preso con la forza e la volontà ed è quello che la porta sul tetto del mondo.
Tra oro, cloro e lacrime Benedetta Pilato non è solo campionessa del Mondo, ma ci ricorda che le fragilità ci fanno essere umani.
Benedetta, grande oltre misura
Parliamo di Benedetta Pilato, gigante nell’acqua, piccola piccola a vederla crollare davanti all’intervistatore, forse ancora inconsapevole di ciò che ha fatto. In fondo, ha solo vinto un oro ai mondiali di Budapest nella “rana”, la sua specialità.
In fondo. A 17 anni.
E la pressione deve essere stata davvero forte, chissà se non avrebbe potuto rubare qualche altro centesimo alle avversarie, la seconda ha toccato appena 5 centesimi dopo.
A vederla in tivù abbiamo avuto tutti la sensazione che la ragazza sia partita col freno a mano tirato, che non abbia voluto forzare come nella categoria che l’aveva vista trionfare tre anni fa. Infatti, alla virata era quarta, e chi mai avrebbe potuto immaginare che nei successivi cinquanta avrebbe invece lasciato dietro di sé Anna Elendt, l’olimpionica Meylutite e Lilli King?
Tokyo 2020
Soprattutto dopo la performance all’ultima olimpiade dove, va ricordato, l’emozione aveva preso il sopravvento e purtroppo fu squalificata per una sgambata errata. Fu proprio la campionessa Lilli King a parlare bene di Benedetta, a dire che aveva visto in lei la vera, unica, sua rivale.
Benedetta, da Taranto
Ma oggi tutti la ricorderemo per essere la ragazzina che arriva da Taranto che di strada, anzi di vasche, ne ha fatte proprio tante, che già a 14 anni aveva stupito il mondo a forza di grandi sacrifici e che ora, a soli 17 anni, continua a stupire. E che crolli pure davanti a un intervistatore purché si esalti e trionfi in acqua.
Coach D’Onghia
Per ultimo, ma non ultimo, un plauso a Vito D’Onghia, il suo coach che la segue da quando Benedetta era una bambina e insieme alla giovane Benny è legittimo affermare che sono una coppia d’oro.
Auguri a Vito, auguri a Benedetta e lunga vita di successi a entrambi