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Conti, Giannini, Di Bartolomei. Il saluto dell’Olimpico

AS Roma stadio

Altre partite, altre serate. L’Olimpico fasciato di giallorosso per salutare i campioni che abbiamo e che ci hanno amato. Bruno Conti prima, Capitan Giannini dopo e poi la vita di Ago messa in scena per farci battere ancora il cuore. E ancora una volta quei biglietti conservati con cura, mi raccontano tutto.

Il botteghino. L’altare smarrito del calcio

Roma

Sole, pioggia, freddo, le file di prima mattina e quelle dell’ultimo minuto, la frenesia, la paura di arrivare e non trovare più nulla. Il botteghino è un altare smarrito del tifo e del calcio, proprio come quei biglietti che al tempo trattavamo come fossero un’ostia consacrata e che dopo molti di noi hanno conservato con la cura di una reliquia.

Olimpico. Ricordi e altre storie

Roma Olimpico

Un tuffo nei miei ricordi romanisti degli anni ’70. Gli anni degli uomini oggetto, del manifestante solitario con il suo misterioso cartello e dello stadio rivestito di ombrelli neri stretti uno all’altro per ripararsi dalla pioggia. Altri tempi e altro calcio. Altro tutto, tranne il cuore generoso della Curva Sud, quello sì che non cambia mai.

Roma. Quando il tifo canta

Roma

Sant’Agostino diceva che chi canta prega due volte. Ma avete sentito la Curva Sud cantare come se fosse una voce sola? Non è anche questa l’orazione di una liturgia laica e appassionata? E allora sì, forse possiamo proprio dire che chi canta tifa due volte.

Curva Sud. Idoli, emozioni, ricordi

Curva Sud

A volte storie fugaci, altre volte sopite nel tempo, altre volte ancora eterne. Le storie di campo vivono di goal fatti e mancati, ricordi ed emozioni che alimentano una memoria che non conosce prescrizione. Come i goal di Alberto Faccini e Lucio Mujesan, forse non eclatanti, ma abbastanza per essere ricordati ancora una volta.

Quando la Curva Sud giocò al Flaminio

Curva Sud al Flaminio

17 giugno 1997, lo stadio Flaminio è tutto giallorosso. Quello per cui Luisa Petrucci, suor Bertilla Cafagna, io e altri tifosi avevamo lavorato da mesi, sta per accadere: la Curva Sud scende in campo per giocare. Il motivo? Una buona causa di nome Madalina.

CUCS. Quattro lettere difficili da dimenticare

CUCS

Ogni anno il 9 gennaio mi assale il ricordo di una vita di Curva Sud. Il ricordo di quando e di come apparve per la prima volta lo striscione del CUCS. Il ricordo di quando e di come quello striscione apparve per l’ultima volta. Un ricordo amaro che non passa e che rimane come la fede.

Curva Sud. Goal e braccia al cielo

Curva Sud Pruzzo

Gioia, liberazione, adrenalina. Il pallone che gonfia le rete, lo stadio che respira, la Curva Sud che impazzisce. È da questi spalti una volta di cemento freddo che l’emozione mi ha stretto petto e gola quando loro correvano verso di noi sbracciando e urlando. Calcio vero, giocatori veri. Se dopo un goal vi capita di vedere altro, tipo quei balletti oggi un po’ di moda, diffidate dalle imitazioni e ricordate che un altro calcio è possibile.

Angelo Jacopucci. Una storia personale

Angelo Jacopucci

È una storia veloce quella di Angelo Jacopucci. Una storia di 29 anni e 12 riprese. Una storia che si ferma sul ring di Bellaria e che si conclude all’ospedale di Bologna. Una storia di un pugile sfortunato che si intreccia con i miei ricordi di bambino e ragazzo. Una storia che non ho mai dimenticato.

Roma. Derby di settembre

AS Roma

A dodici anni se vai a piedi da Cinecittà fino allo Stadio Olimpico, anzi fino alla Curva Sud, poi te lo ricordi per tutta la vita. Specialmente se stavi andando a vedere un derby. Specialmente la partita finisce con uno stadio al buio illuminato solo da torce fatte con i fogli di giornali. Era il 1969. Era un derby di settembre.

Fernando Fabbri. Dirigente accompagnatore

FERNANDO FABBRI

I presidenti, i calciatori e gli idoli, certo. Una squadra, una grande squadra, è fatta però anche di altri personaggi che, seppur con ruoli diversi, sono parte integrante dell’amore che lega i tifosi ai colori e alla maglia. Proprio come Fernando Fabbri, dirigente accompagnatore della Roma di Dino Viola e del secondo scudetto, papà elettivo di tanti campioni giallorossi.

Kenia Volkanoe. Il trail running di una Guerrera De Montana

Kenia Volkanoe

Kenia Volkanoe è una trail runner. Corre in luoghi meravigiosi, in Honduras, nell’area di Celaque e della sua montagna. Corre ogni giorno, per trovare un senso e un futuro. Corre e correrà fino a quando le sarà possibile perché lei è una guerriera di montagna e la sclerosi multipla vuole sfidarla a viso aperto



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