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“Seconda Possibilità”. La vita fuori e dentro il ring

Luciano Sordini  © Danilo Giovannangeli

Il destino è una questione complessa.
A volte sembra volersi far domare, ci fa credere di avere tutto già scritto, deciso e inciso su pietra, mentre altre volte segue delle curve inaspettate che ci mettono davanti alla scelta di combattere o di rimanere inermi.
Bisogna solo chiedersi se si è pronti a sistemarsi le fasce, indossare i guantoni e salire sul ring per inseguire la speranza di ottenere ciò che si desidera e combattere per poterla tenere con sé.

Anna Chiara Giordani, autrice e regista teatrale di Roma, di queste lotte se ne intende.
È proprio dalla preparazione per uno scontro, contro quale nemico in particolare è lasciato al lettore decidere, che parte il suo monologo teatrale “Seconda Possibilità”, che già dalle prime righe lascia alla protagonista del testo, Chiara, il compito di portare il lettore lungo un complesso percorso che si biforca e assume caratteri biografici appena compare l’altra figura cardine: il maestro Luciano Sordini, ex pugile professionista e allenatore.
Entrambi i personaggi si muovono così in un lungo discorso che si districa tra il loro passato e il loro presente, riflettendosi l’uno nell’altra e instaurando un rapporto che trascende il già forte legame maestro-allievo.
Luciano è il mio maestro di boxe e mi ha insegnato tante cose, soprattutto, che nella vita esistono le seconde possibilità”.
Anna Chiara Giordani presenta un uomo che il match con il destino sembra portarlo avanti ogni giorno: cresciuto in una Roma offuscata da difficoltà e violenza, pronta a offrire a un giovane proveniente dalla strada una sola possibilità per il suo futuro, quello della malavita.

Sono due personaggi molto differenti tra di loro, due anime ferite in modo diverso ma unite da una solitudine che li spinge a confrontarsi, a rispecchiarsi alla ricerca di un modo per sfuggire dalle loro gabbie, materiali o meno.
Ma ti assicuro che so che vuol dire solitudine”, è questa una delle frasi più potenti che aleggia tra Chiara e Luciano, seduti sul bordo del ring, l’uno accanto all’altra ma, in realtà, lontanissimi.

Le loro solitudini hanno nomi, luoghi e facce che li spingono a scappare via, chi verso il mare chi verso gli scontri di pugilato, ma è in questo fuggire che entrambi trovano nuova forza per ricercare una seconda possibilità.
Luciano Sordini diventa così un esempio da cui prendere ispirazione, un uomo che riesce a uscire dalle pagine e dalle sue battute in romanaccio per assumere una forma reale e distinta, assumendosi il ruolo d’insegnante, sia di pugilato sia di vita. Nella stessa maniera, tutti i lettori diventano Chiara, ritrovandosi, ognuno con il proprio bagaglio personale, a dover fare i conti con un acuto desiderio di cambiamento ma anche con l’assenza di una precisa mappa su come poterlo fare, invischiati in fasce che sembrano stringere sempre di più.
Ma il grande motore che spinge l’intero monologo, il filo rosso che collega questi due personaggi che si trovano a osservare la distanza aprirsi e chiudersi tra di loro, è l’amore per lo sport.
Il pugilato, infatti, diventa il fine e il mezzo con il quale Luciano riesce a liberarsi, anche se con difficoltà, dal prevedibile futuro da criminale che sembra tentare di richiamarlo a sé diverse volte senza mai riuscirci del tutto. Il desiderio di salire sul ring, di faticare ma anche riuscire a dimostrare il proprio valore è ciò che ha permesso al maestro Sordini di poter assumere poi il ruolo di guida per Chiara.
Lo sport libera dalle proprie catene e riesce a fungere da collante sociale come poche altre realtà riescono a fare. Sul ring tutti sono uguali, pronti a mettersi in gioco ma anche disposti a lottare contro l’avversario più temibile di tutti: il destino.

Lo scontro è una metafora della vita e gli insegnamenti che sembrano così chiari appena appresi tra le mura di una palestra, una volta poi applicati all’immenso mondo esterno non sembrano più così facili da ricordare. Il maestro Sordini descritto dall’autrice si è trovato diverse volte con il volto a terra sporco di fango, ma non ha mai permesso che ciò offuscasse la luce che sapeva di avere.
Ogni singolo montante che l’ha spinto in basso gli ha dato solo più forza e rabbia per farlo risalire.
Quello che viene descritto è un amore estremamente potente che parte come interesse verso una disciplina, ma si trasforma in un riflesso di attenzione verso noi stessi, una rivalsa che sappiamo meritare.
L’intero testo è una lettera d’amore per la resilienza umana che può essere schiacciata centinaia di volte, ma non ci abbandona mai.
La vita è un quadro di Pollock, non un dipinto di Raffaello”, spiega Chiara osservando il caos che la circonda.
Seconda Possibilità” è un testo che non vuole semplicemente parlare di pugilato e della vita sul ring, ma riesce a coinvolgere anche chi, di questo sport, non conosce nessun aspetto.
È un testo più ampio che fa comprendere come la realtà sportiva trascenda l’origine dell’atleta, concentrandosi solo sul proprio presente e, speranzosamente, anche sul futuro.
Tutto questo riesce a diventare realtà solo grazie alle guide giuste e il maestro Luciano sicuramente è uno di quelle. Non gli servono discorsi lunghi o complessi per arrivare al cuore dei suoi atleti, e anche dei lettori, gli basta semplicemente farsi trovare lì, pronto a spronare, e in alcuni casi anche redarguire, tutti quegli atleti che sa che, esattamente come lui, si meritano di potersi mettere alla prova, senza arrivare a conclusioni affrettate.

Lo sport è così: libero da congetture, trascende – o almeno dovrebbe tentare – le barriere sociali e unisce dietro una divisa uguale, un gagliardetto o il titolo di una squadra in nome di un amore comune.
In questo testo, Anna Chiara Giordani si esprime con parole decise e cariche di affetto che solo un’appassionata può provare e riesce a coinvolgere nella fluidità di una storia che sembra trascendere il semplice compito biografico per assumere un respiro più ampio.
Questo monologo è una storia che parla all’appassionato, al semplice curioso ma anche a chi ormai si crede convinto che di seconde possibilità non ce ne siano più: mettetevi i guantoni, fate un respiro profondo e rialzatevi in piedi, potreste rimanere sorpresi dalla vostra stessa tenacia.

(Seconda Possibilità di Anna Chiara Giordani, Edizioni Alpes Italia, Collana La Luna e il Tasso, Euro 9,00)

 

 

Giulia Colasante si affaccia al mondo nell'ultimo anno del secolo scorso, in tempo per sentirne raccontare in diretta, abbastanza per rimanerne incuriosita. Laureata in Filosofia all'Università di Roma Tre, per tentare di capire il futuro che l'attende studia Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione. Che attende lei, ma anche un po' tutti gli altri.

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