1952. 24 ottobre. Un venerdì.
A guardarti intorno vedi in lontananza i palazzoni della spina Tuscolana che si allungano verso la fabbrica dei sogni. Poi pratoni, gru che si alzano al cielo, cantieri, voragini che diventeranno fondamenta e un mondo intero da scoprire.
Lì, proprio lì, accade però qualcosa di diverso.
Sono tanti i ragazzini, quasi tutti con i pantaloni corti che al tempo si levavano che era quasi Natale, quasi tutti con le ginocchia annerite o sbucciate, qualcuno accovacciato, qualcuno in piedi, tutti a smaniare, tutti pronti.
La partita sta per iniziare, ai più fortunati la conta ha concesso di giocare per primi, gli altri devono attendere e lo faranno senza nascondere l’impazienza.
Davanti a loro uno sterrato, le squadre improvvisate, il pallone buono e qualche salesiano in tonaca pronto anche lui a dribblare e tirare in porta. Che poi, porta si fa per dire. In ogni caso il pallone lo hanno portato loro, i salesiani.
Lo sport per loro è un atto di fede.
L’Oratorio Don Bosco al Tuscolano nasce così, con una partita di pallone improvvisata sotto il sole tiepido degli ultimi giorni di ottobre, ben prima dell’inaugurazione della Basilica che avverrà solo nel 1959.
Da allora l’Oratorio ha dato accoglienza e fatto trovare porte aperte a generazioni e generazioni di ragazzi e ragazze.
Per tanti di loro l’Oratorio Don Bosco è stato ed è ancora una vera e propria seconda casa.
Soprattutto, in un quartiere che ormai conta quasi 300.000 abitanti – praticamente una grande città di provincia – l’Oratorio è una struttura sportiva di base. Qui tutti possono fare sport, anche chi con lo stipendio non arriva alla terza settimana e non può permettersi di pagare una quota per far fare sport ai figli.
Don Salvatore è il salesiano responsabile dell’Oratorio. Lo incontriamo e con lui parliamo a lungo.
Ci dice, ci racconta, ci fa esempi, ci presenta i suoi ragazzi e poi ci spiega la chiave di volta dello spirito salesiano.
Qui noi affianchiamo i ragazzi in un percorso che gli consenta di diventare il miglior sé stesso possibile.
Ci dice così e questa frase vale più di ogni altra spiegazione.
Il resto è tutto in discesa.
Il resto è tutta una storia di Roma Sport Sociale