Search
Close this search box.

Roma Sport Sociale. Il docu-reportage di Sportmemory

Un docu-reportage in sei puntate realizzato da Sportmemory con il supporto della Regione Lazio. Sei luoghi di criticità sociale dove lo sport ha migliorato e migliora la vita delle persone. Storie sportive, ma soprattutto emotive, che raccontano di come lo sport possa essere solo sociale.
Roma Sport Sociale

Montagnola, Corviale, Montespaccato, Tuscolano e Celio, luoghi di forte identità sociale e culturale, più la disabilità visiva che non è un luogo, ma è come se fosse un mare dove l’approdo sicuro è garantito dall’ASP S.Alessio MdS.
Cinque luoghi più uno per raccontare quanto lo sport sia un agente di benessere sociale e come anche in aree urbane con forti criticità si possa costruire intorno alla pratica sportiva un sistema di coesione e solidarietà tra persone, e tra persone e luoghi, che migliori la qualità di vita di tutti.
Questa la trama di Roma Sport Sociale il docu-reportage in sei puntate realizzato da Sportmemory con il supporto della Regione Lazio.

ROMA SPORT SOCIALE
(Montespaccato Calcio, Campo della Legalità)

Le storie di Roma Sport Sociale

Sei storie dove vicende sportive e personali si intrecciano e diventano un unico con la palestra, il campo, la piscina che le hanno viste nascere e crescere.
L’incredibile storia della Team Boxe Roma XI che di un capannone comunale abbandonato ha fatto un polo di eccellenza del pugilato italiano; il calcio sociale del Campo dei Miracoli di Corviale, talmente bello da essere una spina nel fianco della bruttezza del chilometro di cemento; il recupero alla legalità del campo di Montespaccato, affidato all’ASP Asilo Savoia, con le sue storie di riscatto sociale e di orgoglio comune; lo spirito sportivo dell’Oratorio  salesiano Don Bosco al Tuscolano, unica struttura sportiva di base in un quartiere che con i sui 300.000  abitanti è una grande città di provincia; il fermento del playground Ancilotto al Celio, dove si ritrovano a giocare a street-basket giovani protagonisti della vita musicale e artistica della Capitale; la storia sportiva del nuotatore non vedente Federico Bassani che, grazie all’ASP S. Alessio MdS che lo ha accompagnato nella sua conquista di autonomia, dopo le Olimpiadi di Tokyo punta a quelle di Parigi.

 

Luoghi di forza, resistenza e bellezza

Roma Sport Sociale racconta storie e luoghi di grande forza, resistenza e bellezza, ma soprattutto racconta di persone e realtà del nostro territorio che mettono il loro impegno a disposizione di chi, da solo, non può farcela. L’energia e la potenza di questi reportage sono capaci di trasmettere voglia di rivincita e solidarietà che possono diventare un esempio per tutti. La Regione Lazio è orgogliosa di essere parte di questo progetto”. dichiara il Presidente Vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori.

Roma Sport Sociale
(Centro di Preparazione Paralimpica Tre Fontane, Roma)

 

Solidarietà e integrazione

“Lo sport è aggregazione, benessere fisico e mentale, solidarietà e integrazione ed è bellissimo vedere come in queste storie, ci siano tutti gli elementi racchiusi dentro una cornice di luoghi della nostra provincia spesso dimenticati e con forti criticità. Sono tanti anni che, come Regione, promuoviamo iniziative a sostegno di strutture sportive per dare a tutti la possibilità di praticare attività fisica anche in quelle zone della città che Roma Sport Sociale racconta così bene. Per noi questo è un motivo in più per continuare nel nostro impegno.” dichiara il Delegato allo Sport della Regione Lazio, Roberto Tavani.

Storie oltre la cronaca

 “Roma Sport Sociale snoda le sue sei puntate in una narrazione emotiva e sociale della città, racconta storie minute quasi sempre lontane dalla cronaca battente, storie esemplari da cui tutti possiamo imparare. Voci isolate nel panorama informativo, ma non voci sole. Voci che tutte insieme diventano il coro di una città virtuosa, capace di declinare storie personali in una trama sociale comune, migliorativa e condivisa” dichiara Marco Panella, direttore editoriale di Sportmemory e autore del docu-reportage.

Roma Sport Sociale
(Calcio Sociale Corviale, Campo dei Miracoli)

Le storie on line

Le sei puntate del docu-reportage Roma Sport sociale, saranno pubblicate sui canali social istituzionali della Regione Lazio e su quelli di Sportmemory con il seguente calendario:

(13 dicembre)
Corviale. Tra Miracoli e calcio sociale
Team Boxe Roma XI. Montagnola di cuore e di pugni.

(15 dicembre)
Montespaccato. Legalità in campo
Celio. Il playground degli artisti.

 (17 dicembre)
Don Bosco Tuscolano. Quando lo spirito è sportivo
Nuoto a vista. Federico Bassani e il S.Alessio.

 

Giulia Colasante si affaccia al mondo nell'ultimo anno del secolo scorso, in tempo per sentirne raccontare in diretta, abbastanza per rimanerne incuriosita. Laureata in Filosofia all'Università di Roma Tre, per tentare di capire il futuro che l'attende studia Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione. Che attende lei, ma anche un po' tutti gli altri.

ARTICOLI CORRELATI

Costantino Rozzi

Costantino Rozzi. Il Presidentissimo

Uomo di un pezzo e di una volta, Costantino Rozzi. Uno di quegli uomini che pensano col cuore. Rosso, come i suoi calzini che sono molto più di un simbolo, sono un’etica. Mancano uomini così. Mancano tanto.

Leggi tutto »
Roberto Marson

Roberto Marson. A proposito di Paralimpiadi…

Roberto Marson è l’atleta olimpico italiano più medagliato in assoluto. Paralimpico se volete fare una differenza. La sua storia, un esempio per tutti, dovrebbe essere raccontata a scuola. Nel mainstream mediatico di Tokyo 2020 nessuno lo ha ricordato.

Leggi tutto »

Mani in alto (questa è una schiacciata)

Un salto nello Spazio. Sicuri che Paola Egonu non sia un’extraterrestre? Un salto nel Tempo. Sicuri che Botticelli non abbia pensato a lei per dipingere la nascita di Venere? Un salto nel Mito. Sicuri che non siano Zefiro e Cloris a farla alzare fino quasi a toccare il cielo?

Leggi tutto »
Wataru "Wat" Mikasa

Wataru “Wat” Misaka

Wat è un Nisei. Così chiamavano i nippo-americani negli anni della guerra. Dicriminazione, ferite profonde, Pearl Harbour e tanto altro. Wat fa quello che non ti aspetti. Alto poco più di un metro e settanta, gioca nel basket universitario e trascina le sue squadre alla vittoria. A Hiroshima come interprete dell’US Army tre mesi dopo la bomba, non dimenticherà mai l’orrore. Nel 1947 sarà il primo giocatore di colore della Basketball Association of America, madre della moderna NBA, e aprirà la strada per tutti quelli venuti dopo di lui.

Leggi tutto »
Marco Bruschini

Marco Bruschini. Nel mondo da romanista

Una conversazione giallorossa con Marco Bruschini, oggi direttore dell’Agenzia per il Turismo delle Marche e una carriera che lo ha portato a promuovere l’immagine di Roma nel mondo da Romanista o meglio, da Cavaliere della Roma.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi