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Roma Volley. L’urlo del Palazzetto

Domenica 15 ottobre. Dopo una chiusura di sette anni, Roma saluta la restituzione alla città del Palazzetto dello Sport. Un'assenza colpevole, stretta tra lungaggini burocratiche e Istituzioni qualche volta distratte. Il Palazzetto torna alla città nel modo migliore, con l'urlo delle ragazze della Roma Volley. Le prossime partite andranno meglio, ma sono le wolves le prime a firmare il patto per il futuro tra il Palazzetto e lo sport capitolino. È un buon segno, per Roma, per lo sport e per la cultura.
Roma Volley femminile

Tamburi, trombe, fischietti, voci. Il saluto dei tifosi della Roma Volley femminile alla squadra che entra in gioco l’ho sentito da fuori mentre, con qualche attimo di ritardo, mi accingevo ad entrare nel Palazzetto ritrovato.
Ecco, diciamo subito due cose importanti.
La prima è che tamburi, trombe, fischietti e voci non erano un rumore, ma il coro di una festa.
La seconda è che la festa è il ritorno del Palazzetto dello Sport alla città dopo una lunga e non innocente estromissione forzata.
Queste le premesse alle quali segue il fatto sportivo, ovvero l’esordio casalingo delle ragazze della Roma Volley, quest’anno tornate in A1. Insomma, gli elementi per dire che domenica 15 ottobre è stata una bella giornata per Roma ci sono tutti.

Roma Volley

Il Palazzetto ritrovato

Figlio della visione dell’architetto Annibale Vitellozzi e della capacità strutturale dell’ingegner Pier Luigi Nervi, il Palazzetto dello Sport era una perla incastonata nello scenario del Villaggio Olimpico e di una Roma che, proprio a cavallo delle Olimpiadi del ’60, cercava uno slancio verso il futuro. Traccia di futuro che nel suo cemento armato e nella forma ardita il Palazzetto ha sempre avuto e di cui ancora oggi è suggestione profonda. Per lunghi  anni teatro di sfide per il basket e la pallavolo, ma anche di importanti match di pugilato, i romani hanno sempre guardato al Palazzetto come un luogo familiare. Forse anche per questo è bastato sapere della sua riapertura che un  pubblico delle grandi occasioni ne ha riempito le tribune.
Rumorosa e colorata la porzione di tifo organizzato a supporto delle wolves, non a caso “Il Branco”, che lanciava cori e applausi ai quali in un attimo si aggregavano tutti. Cori e applausi per un gesto sportivo, per un punto preso e uno perso, ma anche liberatori per poter finalmente godere di un pomeriggio di sport sano, vivo e vivace in un ambiente idoneo e, a onor del vero, anche bello.

Roma Volley

La Roma Volley ha perso

Maggiore l’esperienza della Reale Mutua Feneri Chieri, in A1 ininterrottamente dalla stagione 2019 e con una storia che inizia nel 1976 con la Pallavolo Chieri. Esperienza che significa anche mentalità acquisita, tenacia e “cattiveria” di gioco. Maggiore la fisicità delle ragazze di Chieri e maggiore la comprensione reciproca espressa negli schemi. Imponderabile qualche attimo fortunato, qualche scambio ripreso quando sembrava destinato a perdersi, ma questo è il gioco e la fortuna, prima o poi, gira per tutti.

Roma volley

Meritata la vittoria della Reale Mutua Feneri Chieri, ma lo 0-3 finale non misura l’effettiva distanza tra le squadre e non rende giustizia all’impegno in campo delle ragazze della Roma Volley che, sino all’ultimo, hanno dato tutto quello che avevano, senza risparmiarsi e senza smettere mai di crederci.
I risultati verranno, la stagione è appena iniziata.
Il ritorno in serie A1 della Roma Volley è un impegno totale che investe squadra, società e tifosi. Un impegno per il quale notiamo con piacere anche la vicinanza dell’Acea, azienda che da sempre sostiene la sport cittadino e tra i nuovi partner della Roma Volley.
Da ieri, questo impegno comune ha la casa che gli spettava, il Palazzetto dello Sport.
La storia è appena iniziata e siamo sicuri che sarà una bella storia.

Marco Panella, (Roma 1963) giornalista, direttore editoriale di Sportmemory, curatore di mostre e festival culturali, esperto di heritage communication. Ha pubblicato "Il Cibo Immaginario. Pubblicità e immagini dell'Italia a tavola"(Artix 2015), "Pranzo di famiglia. Una storia italiana" (Artix 2016), "Fantascienza. 1950-1970 L'iconografia degli anni d'oro" (Artix 2016) il thriller nero "Tutto in una notte" (Robin 2019) e la raccolta di racconti "Di sport e di storie" (Sportmemory Edizioni 2021)

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