Cosa vuoi dire di Alberto Mandolesi? Ti guardi indietro e sembra un attimo.
Il fatto è che Alberto Mandolesi c’è sempre stato. Alla radio, in televisione, allo stadio, Alberto è diventato grande mentre noi diventavamo grandi dietro a lui. Voce e volto familiare, di Alberto siamo tutti stati amici anche senza conoscerlo, perché di lui tutti sapevamo di poterci fidare. Cresciuto in una città più genuina, più ingenua, ma al tempo stesso più smaliziata, Alberto ha vissuto l’effervescenza delle prime parole libere alle radio libere. Fate caso, c’è stato un tempo in cui le radio prima di essere private erano libere. E Alberto, sì, è stato una voce libera.
La Roma dentro
Alla Roma Alberto ha dedicato la sua vita da narratore e da tifoso ed è stato talmente avanti da saper essere un signor narratore e un signor tifoso. Mai oltre le righe, ricco di una passione trasparente, ha iniziato a raccontare della Roma nel 1975, il 16 giugno. Il primo minuto di etere libero a Roma è il suo. Il suo di Radio Roma e della Roma. E poi dalle tv locali, Teleroma 56 soprattutto, e ancora una volta a guardarsi indietro sembra un attimo rivederlo a Goal di notte.
L’epica degli anni ’80 – lo scudetto, le Coppe Italia, la Champions sfuggita – l’ha raccontata da maestro appassionato; stimato da tutti, con i campioni di allora aveva un rapporto speciale fatto di simpatia contagiosa e di professionismo estremo. Il 28 marzo 1993 racconta Brescia – Roma; di quel ragazzino che Boškov fa esordire si innamora da subito e assicura che farà grandi cose. Francesco Totti da promessa diventerà presto una certezza. E poi tutto quello che è venuto dopo; il terzo scudetto, le Coppe Italia vinte e perse, la Supercoppa fino alla Conference e al destino tradito di Budapest. Fino a poco tempo fa, quando ho chiacchierato con lui allo stadio. Sempre stessa verve, sempre stessa voglia di dare assalto al mondo, passione romanista senza compromessi.
Cavaliere della Roma dal 2012, testimone della storia romanista e capace di raccontarla con garbo e precisione, nel 2017 ha raccolto vita e aneddoti giallorossi nel libro Roma 80, con prefazione – non a caso – di capitan Giannini, con il quale aveva un rapporto speciale.
Ancora un gol, Alberto
Adesso all’Olimpico, in tribuna stampa, non ci sarà un posto in meno, ma ce ne sarà uno in più, un posto riservato, che sarà lì per sempre. Il posto di Alberto Mandolesi che da lì continuerà a ridere, soffrire, gioire e raccontare i suoi colori.
E sì, sarà proprio come recitava lo striscione comparso ieri in tribuna Tevere: Forza Alberto raccontaci un altro gol!