Search
Close this search box.

Brian Laudrup. Il fratello del più forte giocatore danese

Brian era forte, ma il fratello Michael era considerato il più forte giocatore danese di tutti i tempi. Una vita in ombra quella di Brian, riscattata però da un’estate indimenticabile.
Brian Laudrup

Il 1992, un anno straordinario

A ricordarlo oggi, il 1992 fu proprio un anno straordinario, un crocevia di fatti, di persone, di destini. In febbraio scoppiò Tangentopoli, con tutte le conseguenze ancora oggi evidenti nel panorama politico italiano. A maggio la strage di Capaci e a luglio la strage di via D’Amelio sgomentarono la popolazione civile, ricordandole che la mafia è davvero una montagna di merda, ma sa fare tanto male, quando vuole. Tra luglio e agosto, mentre il vostro affezionato redattore, all’epoca giovane studente universitario, viaggiava per l’Europa scoprendo le delizie (e i disservizi) dell’Interrail, a Barcellona si celebrava la XXV Olimpiade dell’era moderna. Precedentemente, a giugno, in Svezia si erano svolti i campionati europei di calcio…

La Danimarca ripescata

Sempre nel 1992, la guerra nei Balcani stava demolendo la vecchia idea che il mondo aveva della Jugoslavia, ridisegnando confini e aprendo di fatto una nuova era sulle spalle della povera popolazione inerme. Non c’era oggettivamente tempo per pensare agli imminenti Europei di calcio di Svezia. Si decise che la forte nazionale jugoslava fosse esclusa dalla competizione, a vantaggio della Danimarca, ripescata a poche settimane dall’inizio delle gare.

Laudrup Brian

I fratelli Laudrup

Appena ricevuta la notizia, il CT Richard Moeller Nielsen si mise subito al telefono per convocare i giocatori, tutti già partiti per le vacanze. Il migliore di tutti per distacco, Michael Laudrup, rifiutò categoricamente. Non ne voleva sapere di rinunciare alle ferie per partecipare a un torneo continentale nel quale la sua nazionale era destinata a fare da cenerentola.
Brian, invece, accettò con entusiasmo la convocazione. Era l’occasione tanto attesa per uscire finalmente dall’ombra ingombrante del fratello maggiore.

La Danimarca vince!

Con i suoi dribbling e i suoi assist, Brian Laudrup trascinò la nazionale scandinava a un clamoroso trionfo, contro ogni pronostico della vigilia. Le partite dei rossi della sirenetta furono un crescendo entusiasmante, che raggiunse l’apice nella finale di Göteborg vinta per 2-0 contro i tedeschi Campioni del Mondo in carica.
Per il piccolo Laudrup una soddisfazione doppia: titolo insperato e consacrazione definitiva davanti all’intera Europa.

Brian Laudrup

Una carriera altalenante

Con la sua nazionale, Brian Laudrup disputò in tutto 82 partite, mettendo a segno 21 reti.
Con le squadre di club, la sua fortuna fu altalenante. Dopo l’esordio nel Brøndby ad appena 17 anni, nel 1989 si trasferì in Germania, all’Uerdingen. L’anno successivo passò al Bayern Monaco, dove disputò 2 campionati. Acquistato per ben 8 miliardi dalla Fiorentina nel 1992, dopo 5 reti in 31 presenze che non consentirono alla viola di salvarsi dalla retrocessione in B, Brian passò al Milan, dove tuttavia trovò pochissimo spazio. I rossoneri, infatti, in fase offensiva poteva vantare giocatori del calibro di Savicevic, Papin, Massaro, Simone e Boban. L’unico gol del danese in rossonero, in 9 presenze, fu messo a segno nella sconfitta di Genova contro la Sampdoria per 3-2.
Lasciata l’Italia, dove non era riuscito a brillare, Brian Laudrup si mise in luce nei Rangers di Glasgow, per poi tentare l’avventura al Chelsea e chiudere la carriera, a soli 31 anni, in Olanda con l’Ajax nel 2000. Con i club il suo score è di 83 reti in 342 gare di campionato.

Brian laudrup

Brian Laudrup oggi

Dopo aver vinto una battaglia lunga 10 anni contro il cancro, oggi Brian è un apprezzato commentatore sportivo alla TV. Non si stanca di parlare di calcio, e più volte ha raccontato con commozione di quell’estate di tanti anni fa, quando dribblò l’ombra di suo fratello per godersi la luce più splendente della storia calcistica danese.

 

Davide Zingone Napoletano classe ‘73, vive a Roma dove dirige l’agenzia letteraria Babylon Café. Laureato con lode in Lingue e Letterature Straniere e in Scienze Turistiche, parla correntemente sei lingue. È autore della raccolta di racconti umoristici "Storie di ordinaria Kazzimma", Echos Edizioni, 2021; del saggio “Si ‘sta voce…”, Storie, curiosità e aneddoti sulle più famose canzoni classiche napoletane da Michelemmà a Malafemmena, Tabula Fati, 2022; e di “Tre saggi sull’Esperanto”, Echos Edizioni, 2022.

ARTICOLI CORRELATI

JUVENTUS 1905

Juventus. La maglia e l’equivoco di Nottingham

125 anni fa, il primo novembre 1897, inizia una grande storia del calcio italiano. Riuniti intorno a una pachina di Corso Re Umberto, un gruppo di liceali fonda la Juventus Football Club. La maglia che conosciamo, invece, arriva qualche anno più tardi, forse per un equivoco, ma sarà la maglia del primo scudetto.

Leggi tutto »
Bruce Lee

Bruce Lee. Il respiro del Drago

Artista marziale, filosofo, Maestro, attore, ma soprattutto sé stesso. Sempre. Il Piccolo Drago ha segnato il tempo, ha cambiato le arti marziali e ha lasciato un’impronta profonda nel costume. Bruce Lee. Uno. Unico.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi