Search
Close this search box.

La villeggiatura e il ciclismo pop delle biglie

Sportmemory racconta storie e rispetta il rito della vacanza agostana che, dell'Italia, è una grande storia di costume dentro la quale ci siamo un po' tutti. Torneremo con l'aggiornamento mensile il 5 settembre e, a seguire, il 5 di ogni mese che sarà la nostra nuova data editoriale. In questo mese, però, non vi faremo mancare del tutto le nostre storie. Ne pubblicheremo alcune in maniera estemporanea nella sezione Diorama e, come sempre, cercheremo di raccontarle non per informare, ma per emozionare.
SPORTMEMORY VACANZA

La villeggiatura, l’estate, le piste di sabbia, il ciclismo che diventa pop e grandi campioni che diventano gregari di bambini che lanciano biglie in traiettorie improbabili, ma indimenticabili.
Biglie di plastica, una metà colorata e una metà trasparente che lascia vedere, sorridente, ammiccante e complice, il volto del campione che si presta al gioco.

L’immagine in copertina

L’immagine non è figlia di una scelta  a caso. Questa immagine piuttosto è un mondo.
È l’Italia della villeggiatura, l’Italia degli anni ’50, delle sue estati che finivano solo con la riapertura delle scuole il primo ottobre. Infinite quelle estati.
Una cartolina con i Saluti dal mare spediti da Pinarella di Cervia nel 1957, come si usava allora, quando i social erano la strada, il campetto, la tavola o la spiaggia, appunto.
In ogni caso luoghi dove si stava insieme e non si immaginava solo di esserlo.
Quei bambini che hanno costruito un’architettura ardita, più che baby-boomer in senso stretto, sono figli della Ricostruzione, di un’Italia che si stava rimettendo in piedi e che guardava con fiducia al futuro.
Quei bambini, su quella pista ben più grande di ognuno di loro, giocano insieme e lo fanno sul serio, non uniti da una rete wi-fi.
Qualcuno sarà stato amichetto di ombrellone – ma nella foto vediamo ancora le vele -, qualcun altro sarà arrivato lì attratto da quelle forme in costruzione che lasciavano intendere quello che sarebbe accaduto di lì a poco.

Il ciclismo pop delle biglie

Presto su quella pista ci sarebbe stato spettacolo. O meglio, ci sarebbe stato grande sport: ci sarebbe stato grande ciclismo.
Quelli sono gli anni di Coppi, Bartali, Nencini, MagniGaul. Campioni su strada e di pista, ma che, immancabilmente, nelle estati della villeggiatura, diventavano anche e soprattutto campioni di spiaggia.
Sì, perché a nessuno dei bambini diventati grandi con la villeggiatura mancava un corredo di biglie con dentro stampigliato il viso del ciclista, quello che immancabilmente sarebbe diventato il campione di spiaggia sbaragliando tutti gli avversari.
E così via a partite accanite e interminabili, con qualche occhio vigile di genitore a badare che tutto andasse bene e che nessun bambino divagasse troppo al punto da perdersi e dover essere richiamato con gli altoparlanti dei bagni. Partite che si interrompevano, in caso e solo se di comune accordo, per una pausa bagno.
Ed è così che il grande ciclismo e i suoi campioni diventavano pop e familiari, patrimonio di memoria comune che quei bambini avrebbero mantenuto e rilanciato nel tempo.

La memoria esponenziale

Memoria che diventerà storie raccontate e ripetute durante tutto l’inverno tra banchi di scuola, ricreazioni e strade dove si scendeva a giocare una volta finiti i compiti.
Storie che non solo facevano assaporare le sfide epiche vissute su quelle piste di sabbia battuta, ma anche prefigurare quelle dell’estate che, prima o poi, sarebbe tornata.

Le storie nascono così, spesso per puro caso.

In questo mese di sospensione estiva dell’aggiornamento mensile, non vi faremo mancare del tutto le nostre storie. Ne pubblicheremo alcune in maniera estemporanea nella sezione Diorama e, come sempre, cercheremo di raccontarle non per informare, ma per emozionare.

I numeri di Sportmemory

Alla pausa estiva, che vede Sportmemory entrare a testa alta nel suo secondo anno vita, arriviamo con numeri che ci confortano: 480 storie raccontate, oltre 304.000 lettori unici, 365.000 visite per un totale di oltre 2.631.000 pagine lette.

Adesso in vacanza, quindi, ma segnatevi la data.

Il 5 settembre Sportmemory torna con le sue storie e anche con qualche novità, ma di questo diremo a breve.
Buona vacanza con lo spirito della villeggiatura.

 

 

Marco Panella, (Roma 1963) giornalista, direttore editoriale di Sportmemory, curatore di mostre e festival culturali, esperto di heritage communication. Ha pubblicato "Il Cibo Immaginario. Pubblicità e immagini dell'Italia a tavola"(Artix 2015), "Pranzo di famiglia. Una storia italiana" (Artix 2016), "Fantascienza. 1950-1970 L'iconografia degli anni d'oro" (Artix 2016) il thriller nero "Tutto in una notte" (Robin 2019) e la raccolta di racconti "Di sport e di storie" (Sportmemory Edizioni 2021)

ARTICOLI CORRELATI

Costantino Rozzi

Costantino Rozzi. Il Presidentissimo

Uomo di un pezzo e di una volta, Costantino Rozzi. Uno di quegli uomini che pensano col cuore. Rosso, come i suoi calzini che sono molto più di un simbolo, sono un’etica. Mancano uomini così. Mancano tanto.

Leggi tutto »

1960. Il mio straordinario anno olimpico

Il ciclismo di Marino Vigna è una storia di famiglia. Una passione che passa di padre in figlio come nelle migliori tradizioni. Una passione che lo porta a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 nell’inseguimento a squadre. Una passione che diventa una vita dedicata al ciclismo da atleta, da dirigente e da esempio.

Leggi tutto »
Ultima giornata

Ultima giornata. Una storia vera

Cosa accade prima, durante e dopo l’ultima giornata di campionato? Come vivono l’attesa i ragazzi, la società, le famiglie? Come si confrontano con il risultato? Lo racconta “Ultima giornata”, il docufilm di Sportmemory che porta sullo schermo la squadra under 19 del Montespaccato Calcio nel vissuto sportivo ed emotivo dell’ultima settimana dello scorso campionato.

Leggi tutto »
Ayrton Senna

Ignazio Giunti. La fine dell’innocenza

Non è la solita storia, non è il solito tempo. Qui tutto è diverso, qui c’è un prima e un dopo perché questa non è una storia comune. Questa è una storia che racconta di quando un mondo perse l’innocenza. Questa è la storia di Ignazio Giunti.

Leggi tutto »
Domenico De Lillo ciclista

Domenico De Lillo. Ciclista di curva

Una vita in pista quella di Domenico De Lillo, pistard mezzofondista. Una vita in bicicletta, dove ha imparato ad andare quasi prima di camminare. Un vita da ciclista di curva perché le curve, in pista o su strada, sono l’essenza del ciclismo.

Leggi tutto »
Ribot

Ribot l’invincibile

Ribelle quando passeggia, saggio, esemplare quando galoppa con il muso proteso in avanti e la falcata lunga e leggera, adora le carezze ed il suono della voce. È un cavallo sereno, solo la noia di trotterellare lo indispone perché lui è nato per galoppare. Lui è Ribot, l’invincibile.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi