Marco Palpacelli
È andata così. È andata che dopo qualche mese di sola sala pesi, per quello strano meccanismo che ne regola la visibilità, sui social mi compare un post con il format di Steelman H24 Race. Guardo incuriosito e poi, quasi per scherzo, pubblico anche io un post dove annuncio “se trovo un compagno mi iscrivo”. Ed eccoci qua.
La preparazione
Ho iniziato la preparazione tardi, a marzo; tanti gli impegni lavorativi e familiari e un virus intestinale da gestire.
Nulla da farmi cambiare idea, però. Con Leonardo “Rhino” Moglianetti, il preparatore, abbiamo fatto un gran lavoro di conditioning mixando le varie discipline di gara e confrontandomi con Samuele, il mio socio di avventura, almeno una volta a settimana.
Nutrizione e integrazione. Una strategia complessa
La nutrizione è stata parte fondamentale della preparazione.
A marzo pesavo quasi 100 chili, mentre ora sono intorno a 93 passando da una classica fase di BulK a quasi una keto alternata al digiuno per abituare il corpo a lavorare lunghi periodi senza pasti solidi.
Anche l’integrazione è stata importante per evitare infortuni e mantenere la lucidità in gara.
Una lunga attesa
Steelman H24 Race è la gara che aspettavo da anni. Mi piace mettere alla prova la mia resistenza; sofferenza e sacrificio non mi spaventano. In questo caso il fatto che Samuele abbia sposato una causa di beneficienza mi motiva ancora di più.
Salire sul podio sarebbe bellissimo, ma noi non siamo Atleti Elite, lavoriamo almeno 10 ore al giorno, e per entrambi questa è la prima volta in una gara endurance.
L’obiettivo è concludere tutti gli eventi.
Lunedì, quando torneremo al lavoro, saremo contenti di questo.
Samuele Canonico
Grande passione della mia vita lo sport.
Una passione che ha trovato la sua strada negli sport da combattimento, che ho sempre praticato. Forse per questo le sfide non mi hanno mai intimorito, anzi ne ho sempre subito il fascino.
Proprio come quando ho visto la storia su Instagram del mio amico Marco che parlava di Steelman H24 Race e non ho esitato un minuto a raccogliere il guanto e accettare la sfida.
Le mie passioni
Ultimamente mi ero appassionato al CrossFit, da lì sono tornato un po’ indietro con gli anni ed ho ricominciato a praticare corsa nuoto e bici. Di fatto l’allenamento che facevo già qualche anno fa, quando mi preparavo per combattere.
Alimentare il corpo
Iniziato l’allenamento mi son trovato da subito a fare i conti con la necessità di un fabbisogno calorico giornaliero superiore. Una vicenda impossibile da lasciare al caso e nella quale sono stato guidato dalla mia nutrizionista Chiara Iengo del team Styven Tamburo. Con lei abbiamo messo a punto un piano alimentare e d’integrazione calibrato per le mie necessità. L’effetto lo potevo misurare giorno dopo giorno vedendo le mie prestazioni migliorare notevolmente.
Aiutare il prossimo. La vera sfida
Ho deciso poi di rendere ancora più bella questa grande sfida avviando una raccolta fondi per l’Associazione Italiana Mucopolisaccaridosi – AIMPS. Ho conosciuto personalmente la difficoltà della conoscenza di queste malattie e le grandi difficoltà nella loro ricerca. Ho deciso così di dare una mano e di farlo nel modo che mi viene meglio; con lo sport.
Sarà una grande prova, per me la prima di questo tipo.
Dura, senza dubbio, ma sarà un buon trampolino di lancio.
Con grande sincerità, non vedo l’ora di iniziare.