Tutti gli sport outdoor hanno un comune denominatore: il sole. Tema “scottante” per molte persone che non mettono la protezione o, addirittura, preferiscono optare per creme abbronzanti.
“Il sole – sottolinea il chirurgo estetico Davide Quarato – provoca inestetismi come le rughe e causa danni da fotoinvecchiamento, fino ad ustioni e neoformazioni tumorali. È necessario esserne consapevoli e, di conseguenza, esporsi al sole in maniera responsabile”.
Tintarella: i consigli dell’esperto
Un semplice vademecum rappresenta una forma di prevenzione che può risultare scontata. È utile, però, ribadirla. Prima regola, “l‘esposizione graduale ai raggi UV. Meglio cominciare con il sole delle prime ore del mattino o del tardo pomeriggio – spiega l’esperto – in quanto la potenza dei raggi solari è meno forte. Non bisogna farsi influenzare dalla presenza di un cielo nuvoloso – avverte Quarato – perché le nuvole non filtrano totalmente i raggi solari. Per le prime volte è opportuno non superare le due ore consecutive di esposizione”.
La seconda regola impone cosa mettersi addosso: “Non fare uso di cosmetici, profumi o deodoranti che contengono alcol o profumazioni. Potrebbero causare eritemi solari e, di conseguenza, macchie cutanee. La crema solare – ribadisce Davide Quarato – deve essere con alto fattore di protezione e va rinnovata dopo ogni ora e dopo ogni bagno in acqua, anche se ci si sposta all’ombra”.
Terza e ultima, non per importanza, “è quella di applicare creme lenitive dopo l’esposizione solare, idratare la cute e bere molta acqua per reintegrare i liquidi persi durante la giornata”.
Sole e chirurgia estetica
Il discorso vale doppio quando ci si sottopone a trattamenti estetici. Per quanto riguarda quelli di tipo infiltrativo, sebbene sia consentito tornare agli allenamenti outdoor dopo 24 ore, “dobbiamo essere a conoscenza – chiarisce Davide Quarato – della possibilità di fuoriuscita di piccoli lividi o ematomi. Fondamentale proteggerli dall’esposizione solare”.
Quando si prolunga l’attesa?
“Nel caso di laser o peeling, per la rimozione di inestetismi cutanei quali macchie, capillari, il trattamento dell’acne e delle loro cicatrici. Le tempistiche sono più lunghe – dichiara Davide Quarato – perché questo tipo di trattamenti comporta generalmente un’infiammazione cutanea della regione trattata che necessita di un tempo di guarigione variabile sia per il tipo di trattamento che per il tipo di pelle. Pazienti con carnagione chiara tendono ad avere tempi di recupero leggermente più lunghi rispetto a quelli con carnagione più olivastra. I tempi di attesa varieranno quindi dai 5 ai 10 giorni. Per tutti, comunque – conclude il chirurgo – vale la stessa regola: proteggere la propria pelle con un’adeguata protezione solare”.