Giampiero Boniperti era l’uomo delle citazioni, tra le sue frasi celebri, pare se ne contino almeno diciassette, ve n’era una con la quale sovvertì anche il pensiero raccolto in una citazione attribuita al noto pedagogista e storico francese Pierre de Coubertin, pensiero e parole che poi non erano neanche sue.
Vincere non è importante, è la sola cosa che conti pronunciò l’uomo che ha fatto la storia della Juventus, quattordici anni da giocatore, la prima partita ufficiale nel 1947 contro il Milan, e nel 1961 contro l’Inter l’ultima, e all’attivo cinque scudetti e due Coppe Italia. Da Presidente dei bianco-neri, oltre ad aver portato in squadra calciatori del calibro di Platini e Del Piero, raccolse poi il maggior numero di trofei. Con Charles e Sivori rappresentò il tridente d’attacco più prolifico dell’epoca. Lui, da solo ne totalizzò 188, solamente Del Piero riuscì a fare meglio. Ma 45 anni dopo. Peccato non aver potuto godere di quelle imprese, ero troppo piccolo e ho solo qualche ricordo sfumato nella mia memoria. Ben più chiare invece le immagini dei tre nelle figurine dell’epoca – non erano ancora Panini – oggetto di scambio di noi bambini delle elementari.
Uomo di fiducia della famiglia Agnelli – l’Avvocato lo volle in squadra anche per contrastare il dominio del Torino di quegli anni e disse di lui abbiamo il più juventino di tutti – Boniperti così non solo non tradì mai tale fiducia, ma seppe imprimere alla squadra e alla Società uno stile tanto da essere apprezzato e stimato anche da chi tifava altro.
Oggi lo ricorderemo come il Presidente che assisteva a metà partita, l’altra metà la seguiva sulla radio da casa.
Addio Presidente da uno che juventino non lo è mai stato ma che sa riconoscere i valori delle persone.