Dimenticate per un momento Rocky Balboa che alza i pugni ad una Philadelphia ancora addormentata o al Mo cuishle di Million dollar baby. E per un attimo provate ad immaginare Barbra Streisand come allenatrice e Ryan O’Neal come suo allievo.
Tutto questo è The main event, pellicola del 1979, che promette non di essere una love story, semmai una glove story, di cui la colonna sonora si aggiudicò un Golden globe.
The main event. Il plot
Barbra Streisand qui interpreta Hillary Krammer, magnate dei profumi che perde la sua compagnia; quando anche il suo contabile la lascia per fuggire in Sud Africa, tutto ciò che le rimane è un vecchio contratto con Eddie “Kid natural” Scalon, boxeur ormai ritirato dalle scene e reinventato istruttore di guida.
Non passa molto tempo prima che Hillary si presenti da Eddie per convincerlo a tornare sul ring, convinta che proprio questa potesse esere l’opportunità per entrambi per tornare alla ribalta.
Sebbene scettico the Kid accetta l’offerta della donna che, ovviamente, di boxe non sa veramente nulla, tanto che lo allena con un how to book dove non riconosce neanche i termini tecnici della disciplina.
In qualche modo l’allenamento va avanti. Non è solo questo, però. Pugno dopo pugno, i sentimenti tra i due iniziano a farsi sentire.
The match that never was
L’atto finale di The main event è “the match that never was”, quando Eddie si sarebbe confrontato con Hector Mantilla.
I due si sarebbero dovuti affrontare molti anni prima, ma vennero entrambi squalificati ai Pan Am Games per cattiva condotta. Ma negli anni Mantilla è diventato un boxeur di successo, Eddie invece pensa di aver già perso.
La zoppicante preparazione di Hillary invece sembra dare i suoi frutti.
Eddie infatti sembra stia per vincere l’incontro, ma è proprio in quel momento che la donna capisce che se il suo protetto avesse vinto, le loro strade si separerebbero in maniera definitiva.
Love over gloves
Allora alla malora i soldi, la fama e la compagnia, sale sul ring, interrompe il match e si lascia andare in un bacio “da film” con Eddie, mentre i titoli di coda riempiono lo schermo.
Non serve sempre trovare un morale profonda o un valore aggiunto a ciò che si guarda.
A volte l’amore, dovunque lo si trovi, è sufficiente.
The main event, in fondo, a modo suo è lì a ricordarcelo.