Dice bene Fiorello (mentre chiacchiera con Matteo Berrettini a Sanremo):
Nadal ha un braccio sinistro “di un altro”, ovvero un organo a sé stante che vive di vita ed energia propria.
Non che abbia un fisico asciutto tipo Medvedev o grissino Sinner, ma effettivamente il suo braccio sinistro ha del sovrannaturale per movenze e rotazioni di spalla.
Non ci sono quindi paragoni e analogie sportive né umane, piuttosto ricorda tempeste come quelle notturne vangoghiane o tsunami degni dell’onda di Kanagawa.
I vortici che genera il suo impatto con la pallina sono di fatto opere d’arte (meglio del destro pinturicchiano, direi).
Solo Braccio di Ferro + Capitan Uncino possono provare a fare due palleggi con lui, che pur così maschio mantiene l’eleganza femminile dei danzatori di Matisse.
Su Nadal si potrebbero scrivere dei libri di anatomia oltre che di tennis. Ma anche di psicologia, di storia, di arte.
Fuoriclasse pop.