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Australian Open 2022. Non bastano gli ace di Berrettini

Preciso, puntuale, aggressivo quanto basta e gran ragionatore, il maiorchino supera in quattro set l’italiano e vola in finale a Melbourne dopo tre anni
australian Open 2022 Berrettini e Nadal

Assistendo venerdì alla prima delle due semifinali degli Australian Open, quella tra Matteo Berrettini e Rafael Nadal, mi è venuto in mente il film Amici miei, un cult degli anni settanta di Mario Monicelli dove, credo, alcuni tra i migliori attori italiani dell’epoca e il grande Philippe Noiret, diedero il meglio di sé stessi in un esilarante lungometraggio.
Perché esordisco citando questo film? Perché gli sceneggiatori misero in bocca ai protagonisti un linguaggio davvero innovativo e neologismi come la supercazzola, finito oggi in tutti i dizionari della lingua italiana, e fecero adottare loro ignobili comportamenti, alcuni anche perseguibili penalmente. Uno su tutti? Gli schiaffi ai passeggeri affacciati ai finestrini di un treno in partenza.
Ma, parafrasando una citazione di Ugo Tognazzi (tratta dal film) che per una sorta di sensibilità qui non riporto, il match a cui abbiamo assistito è stato un martellamento a sinistra.

I primi due set

Pur nelle diversità, per il “peso” degli atleti in campo e le loro storie e per essere in una semifinale, l’esordio del maiorchino mi ha ricordato quello di Tsitsipas ai quarti con l’altro italiano. Entrambi, sin dall’inizio del match, sono riusciti a non fare ragionare i rispettivi avversari, per la rapidità di esecuzione, con un’aggressività ragionata che ha generato colpi ai quali era quasi impossibile rispondere e grazie a scelte tattiche vincenti. Bravi i rispettivi coach.

Ma veniamo a Nadal visto in campo. Forte del suo dritto mancino – come si direbbe nel pugilato – ha messo da subito Matteo alle corde con un bombardamento che ironicamente chiamo martellamento a sinistra, consapevole della potenza del suo rapido dritto e della debolezza del nostro a rispondere di rovescio a colpi che man mano andavano a chiudere l’angolo sempre più. Il romano non è mai riuscito a trovare il tempo per girare intorno alla palla e sparare il suo dritto a uscire. E così abbiamo dovuto ingoiare in poco tempo un 6-3, 6-2.

 

Nadal
(Australian Open 2022. Rafael Nadal)

Gli altri due

Il terzo è cambiato e ha fatto sperare. Si è visto in campo un Matteo più sciolto, spesso è riuscito a imporre il suo gioco, strappando un servizio all’avversario e chiudendo il set con un 6-3 a suo favore. Come sempre nel tennis i set si vincono grazie al calo dell’avversario o si perdono per propri demeriti. In questo caso parlerei di calo di Nadal. Alle soglie di 36 anni e dopo il precedente e combattutissimo match contro il canadese Shapovalov, vinto solo al quinto set, ci può stare. Matteo avrebbe potuto portare a casa anche il quarto dei cinque parziali, basti pensare che ha totalizzato ben 23 punti in battuta, ma il campione non poteva lasciarsi sfuggire una occasione così ghiotta: tornare a giocare una finale in Australia, dopo aver vinto nel 2009 ed aver perso nel 2017 e 2019, e poter conquistare il 21mo Slam, quello che Djokovic avrebbe tanto sperato di potersi aggiudicare, trofeo che lo porterebbe ai vertici dell’Olimpo. Senza considerare che il prossimo Slam è a Parigi. Casa sua, praticamente.

Invece abbiamo una bella notizia per il romano: Berrettini da lunedì sarà n. 6 del ranking, una posizione che lo avvicina alla terza di Pietrangeli e alla quarta di Panatta. Dopo la finale di Londra e la semifinale di Melbourne aggiungerà un altro record? Staremo a vedere. E comunque lo ringraziamo per come sta facendo sognare gli italiani amanti di questo sport.

Gli incontri delle ragazze

Parliamo allora delle due ragazze e delle loro esibizioni prima della finale di sabato tra la regina di casa, appunto la n.1 Barty e la n. 27, l’americana Collins. Chi legge, e segue, sa cosa è accaduto nei due incontri di giovedì e guardiamo allora al percorso fatto dalle due pretendenti al titolo con qualche personale considerazione e numero.

(Australian Open 2022. Daniel Collins)
(Australian Open 2022. Danielle Collins)

La ventottenne Danielle Collins, grazie alle performance di questo Slam, si è posizionata sulla decima poltrona, prima di iniziare il torneo era 27ma del seeding. Prima di giovedì, il suo maggiore successo in uno Slam lo aveva ottenuto nel 2020 a Parigi dove uscì di scena ai quarti. Dei sei incontri disputati ad oggi a Melbourne 2022, l’americana può ritenersi soddisfatta per aver eliminato la Mertens. Per la cronaca, questa atleta, belga e di due anni più giovane, ha al suo attivo sei titoli vinti e ben tre Slam vinti in doppio. Niente male direi. In semifinale ha poi avuto la meglio sulla ventunenne polacca Swiatek, già vincitrice nel 2020 al Roland Garros.

E veniamo alla regina di casa, presumibilmente o, se preferite, sicura vincitrice di Melbourne 2022. Come detto in un precedente articolo, Ashleigh Barty è semplicemente stratosferica, ha sì eliminato le nostre due italiane, prima la Bronzetti e poi la Giorgi, ma c’è da dire che ha vinto tutti i match in due set, concedendo pochissimo alle avversarie. La finale di sabato potrebbe assicurarle il terzo Slam dopo quelli di Parigi (2019) e di Wimbledon (2021), questo per confermare che l’atleta eccelle su tutte le superfici. È numero Uno della classifica Wta dal 2019.

La seconda semifinale maschile

Mentre scrivevo, con un occhio alla TV, si stava disputando la seconda semifinale maschile, quella tra il russo Medvedev (n. 2) e il greco Tsitsipas (n.4), ora arrivata al sua esito.
Il quarto set consente al russo di raggiungere la seconda finale in Australia, dopo i primi tre abbastanza equilibrati. Ha vinto ancora una volta la “testa” di Medvedev, sempre concentrato anche in quello, il secondo, che lo ha visto soccombere rispetto al greco Tsitsipas.

Quest’ultimo al primo set, giocato ad elevata intensità da entrambi, aveva il tie break in mano, era avanti 4-1, per poi farsi raggiungere e superare. Vinto e pareggiato i conti con il secondo set, per quello che avevamo visto, pareva che l’incontro potesse andare avanti fino al quinto parziale, ma conosciamo bene la forza mentale del russo e anche gli “sbalzi” di umore del greco che dopo il terzo set perso per 4-6, si è lasciato andare del tutto nel quarto, vincendo un solo game.

Australian Open 2022. Daniil Medvedev
(Australian Open 2022. Daniil Medvedev)

La finale

Per lo spagnolo si tratterà della ventinovesima finale in uno Slam e vedremo se raggiungerà la vetta dell’Olimpo.
Per il russo la terza, la prima fu proprio negli Australian Open lo scorso anno, e ricordiamo inoltre che ha già alzato il trofeo per la prima volta agli US Open di New York, nell’ultimo Slam del 2021.
Sarà di sicuro una grande partita e questa volta, messe da parte emozioni e tifo, possiamo dire vinca il migliore.

Vincenzo Mascellaro, uomo di marketing, comunicazione e lobby, formatore, scrittore e oggi prestato al giornalismo

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