Aldair Nascimento dos Santos, è nato il 30 ottobre 1965 al Ilheus (Bahia) da papà Carmerindo e mamma Ilda ma l’addetto dell’anagrafe locale in fase di registrazione della nascita commise due errori; il primo facendo risultare come data di nascita il 30 novembre 1965 ed il secondo trascrivendo come nome di battesimo Altair (che in portoghese significa “stella”) e che solo dopo alcune peripezie burocratiche mamma Ilda riuscì a farlo correggere nel nome scelto di Aldair.
Il futuro campione del mondo iniziò a giocare a pallone davanti al mare mare di Ilheus per recarsi poi a soli 14 anni a Rio de Janeiro dove, dopo un provino andato bene, venne tesserato per il Vasco Da Gama (1979). Non trovandosi bene in questa compagine riuscì, anche qui dopo prove selettive, ad essere tesserato dal Flamengo con il quale, grazie all’allenatore Mario Zagalo, già straordinaria ala sinistra del Brasile campione del mondo nel 1958 e nel 1962, prima di compiere 20 anni debuttò in prima squadra.
Tappa Benfica
Nella prestigiosa squadra carioca restò fino al 1989, data del suo trasferimento in Europa nella squadra del Benfica, con la quale disputò il campionato 1989-1990 giocando 22 partite, nelle quali mise a segno ben 5 reti. con la compagine lusitana giocò la finale della Coppa dei Campioni contro il Milan a Vienna il 23 maggio 1990 annullando il fuoriclasse Marco Van Basten.
La straordinaria prestazione lo portò all’attenzione di tante squadre. Il Presidente della Roma Dino Viola riuscì però ad acquisire le sue prestazioni sportive versando al Benfica la ragguardevole somma di circa cinque miliardi di lire.
Roma, un destino
Iniziò quindi nel 1990 l’avventura romanista di Pluto, come venne soprannominato dai tifosi giallorossi a causa delle sue movenze che tanto ricordavano il simpatico personaggio di Walt Disney (soprannome peraltro non molto accettato dal giocatore, che solo dopo un po’ apprezzò per la simpatia ed il calore con il quale la tifoseria glielo aveva dato).
In giallorosso Aldair ha giocato per 13 stagioni disputando 436 partite ufficiali mettendo a segno 20 gol tra Campionato, Competizioni Europee, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Con la squadra giallorossa ha vinto la Coppa Italia 1990-1991, lo scudetto 2000-2001 e quale componente della rosa la Supercoppa 2001. A questi titoli vanno aggiunti quelli conquistati con la Nazione Brasiliana: Campionato del Mondo nel 1984, Coppa America nel 1986 e nel 1997. Con il Flamengo ha vinto il Campionato Carioca nel 1983 e quello Brasileiro nel 1987.
Vincente ad ogni debutto
Della sua carriera romanista ricordiamo, tra i tanti successi significativi, quello che lo ha visto vincente in ogni suo debutto in giallorosso.
In amichevole il 19 giugno 1990 Ternana-Roma 1-2; in Coppa Italia il 5 settembre 1990 Roma-Foggia 1-0; in Campionato il 9 settembre 1990 Roma-Fiorentina 4-0 ed in Europa il 19 settembre 1990 Roma-Benfica 1-0. In verità anche l’esordio in Nazionale fu vincente: 5 marzo 1989 Brasile-Equador 1-0, ma il giocatore non era stato ancora tesserato dalla Roma.

Il fuoriclasse
Queste pur importantissimi risultati non rendono però il valore dello straordinario fuoriclasse.
Le sue doti migliori sono state il gioco aereo, nel quale era praticamente imbattibile, l’anticipo, il senso della posizione, la capacità di costruire il gioco e la capacità di tranquillizzare i compagni di reparto nonché le eleganti sortite dalla difesa con la palla incollata al piede e la costruzione del gioco.
Nella Roma ha avuto come compagni al centro della difesa Nela, Comi, De Marchi, Benedetti, Lanna, Petruzzi, Zago, Mangone, Festa e saltuariamente Pivotto ed Annoni. Tra questi, grazie alla sue eccelsa classe e calma olimpica, anche i meno dotati hanno avuto un rendimento soddisfacente.
I tifosi giallorossi ne hanno fatto un beniamino non solo per la sua eccezionale bravura, ma soprattutto per l’attaccamento alla maglia e per la sua serietà e professionalità.
Tutti gli allenatori che ha avuto nella Roma, Ottavio Bianchi, Boskov, Mazzone, Carlos Bianchi, Sella-Liedholm, Zeman (con il quale ha avuto solo qualche divergenza tattica) e Capello gli hanno consegnato le chiavi del reparto difensivo senza mai metterlo in discussione.
L’indimenticato massaggiatore Giorgio Rossi di fatto lo adottò.

Un Top 10
La sua militanza nelle file della Roma lo pone nella Top 10 dei giocatori romanisti con il maggior numero di presenza.
Il Presidente Franco Sensi, unico caso nella storia dell’AS Roma, decise di ritirare la maglia con il numero 6, negli ultimi anni sempre indossata da Pluto. Ma su desiderio dello stesso Aldair, la “sua maglia” in seguito è stata di nuovo assegnata ed il privilegio è toccato ad un campione come Kevin Strootman, il cui rendimento è calato solo a seguito del grave infortunio riportato.
Un campione tra i tifosi
Il brasiliano da subito è diventato un beniamino della tifoseria giallorossa, che il 7 aprile 1997 con il Personal Jet Roma in testa, gli dedicò un “Day” nel corso del quale gli consegnò una targa ricordo che recitava Per la sua lunga militanza romanista onorata sempre con passione, impegno, correttezza, professionalità e straordinaria bravura.
Nei successivi sei anni, fino alla conclusione del suo rapporto con la Roma, Aldair ha confermato la validità di quella motivazione.
La sua uscita dalla Roma è stata celebrata il 2 giugno del 2003 allo stadio Olimpico, con una manifestazione interamente a lui dedicata denominata Aldair – Day. Di fronte ad oltre 40.000 commossi spettatori venne disputata in suo onore una amichevole tra la Roma ed il Brasile, perla cronaca terminata 3-3. Al termine dell’incontro Aldair ricevette diversi riconoscimenti tra i quali naturalmente quello dell’Unione Tifosi Romanisti sul terreno di gioco con i suoi vertici.
Con l’Unione Tifosi Romanisti
Altro bellissimo momento U.T.R.-Aldair è stato celebrato il 30 Agosto 2017 presso la sede UTR di Viale Giulio Cesare, quando il grande Pluto ha fatto visita all’Associazione.
Il piacevolissimo incontro è stato arricchito dal racconto di diversi episodi ed aneddoti della carriera giallorossa del grande Alda, come veniva chiamato dai compagni di squadra.
Il Campione, inoltre, nella circostanza aveva unito la sua immagine con la promozione dell’incontro amichevole che l’AS Roma avrebbe disputato il successivo 1 settembre allo Stadio Olimpico contro la squadra del Chapecoense da poco colpita da una terribile tragedia aerea.
Ricordiamo, infatti che, il 28 novembre 2016 tale compagine, che si apprestava a giocare la finale della Copa Sudamericana contro i colombiani dell’Atlético Nacional, venne coinvolta in un disastro aereo nei pressi della città colombiana di Medellín.
Il quadrimotore su cui viaggiava la squadra, il volo LaMia Airlines 2933, precipitò mentre si avvicinava all’aeroporto José Maria Cordoba, a 50 km da Medellín.
L’aereo caduto in Colombia aveva a bordo 77 tra equipaggio e passeggeri, di cui sei sopravvissuti, tra cui i calciatori della Chapecoense Hélio Hermito, Zampier Neto, Jackson Ragnar Follman e Alan Luciano Ruschel.
In seguito alla tragedia aerea la Conmebol, su proposta dell’Atlético Nacional, assegnò ad honorem la Copa Sudamericana alla Chapecoense.
Un amore per sempre
Per tutte le straordinarie qualità di fuoriclasse e per le sue doti morali, che speriamo di essere riusciti ad illustrare, il campione brasiliano è entrato nel cuore dei tifosi giallorossi, così come siamo sicuri che la Città di Roma, dove spesso continua a soggiornare, e la Roma Calcio sono rimaste nel cuore del fuoriclasse.
Grazie grande Alda!