Search
Close this search box.

Tennis. Volée e amicizia

0) Cover Luccarelli

Quel giorno di luglio eravamo arrivate in macchina, tre amiche prima di tutto, forti di una carica che ci aveva portato fino ad Alessandria.
Il nostro percorso tennistico era stato lungo.
Partite dalle retrovie di un campionato regionale a gironi, della più bassa categoria tennistica e di alta categoria di età, io e la mia amica Rossella avevamo remato, forzato, riso, scherzato sempre insieme.

La nostra tattica non lasciava nulla al caso; arrivavamo in due e una, Rossella, vinceva il suo singolo lottando e mettendoci testa e grinta, mentre io, invece, mi immolavo alla più forte, regalando quasi le partite in modo da non usurarmi e ribaltare poi la situazione nel doppio decisivo.
Quante risate davanti alle avversarie, stupite di scoprire tanta mia aggressività e determinazione nel doppio con Rossella, al punto che quasi si offendevano a perdere con noi.
Rossella, accanto a me, si gustava lo spettacolo, osservava le mie volate a rete, quasi si riposava dalle fatiche del singolo, rideva e diceva: Carola sto pure io in vetrina a guardarti!”
Così siamo arrivate alle finali regionali a Viterbo, e là, senza neanche un tentennamento, la nostra amica (vera) tennista Francesca ci ha raggiunto e con la sua esperienza, bravura e simpatia ci siamo schierate contro le provinciali”, signore come noi, ma anche un po’ rosicone.
La classe di Francesca le aveva fatte cosi innervosire che non hanno potuto fare a meno di stimolare la lite.
Ma non sapevano di avere a che fare con una Rossella che quando si arrabbia in campo, tira fuori tutta una serie di atteggiamenti che alla fine le strema.
C’era pure il caro Ubaldo, il papà di Rossella, unico nostro sostenitore in trasferta, che tra una sigaretta e l’altra ammansiva Rossella (A Rosse’…non fare le tue rossellate) e strizzava un occhietto all’avversaria bona che sfoderava gonnellini da tap model.
Insomma, la nostra squadra, vittoriosa, era pronta per affrontare il girone nazionale.

Di tutte, ricordo la trasferta a Bologna, le nostre famiglie con noi, bambini piccoli e mariti l seguito e con loro io e Rossella cercavamo di inutilmente di nascondere la nostra emozione; ma anche loro ci sostenevano e si divertivano a vedere e sentire i nostri discorsi tennistici…neanche fossimo state delle professioniste!

Memorabile la mattina prima della partita.
Rossella a letto vestita già da tennis perché emozionata non riusciva a dormire e il marito che si sveglia ed invece di benedire la partita, se la trova inguainata in tuta.
Anche li vincemmo, partite dure, in cui Rossella (sicuramente la grinta non bastava più a quel livello), perdeva; Francesca lottava strenuamente con partite memorabili e vinceva; e nel doppio, sempre Francesca, mi telecomandava e ci portava alla vittoria.

Eccoci quindi ad Alessandria, le finali nazionali, il nostro Circolo che da Roma ci sostiene e segue le due giornate con affetto e condiscendenza.
Le signore della squadra di Taormina che diventano nostre amiche, un’amicizia tennistica che per me poi è rimasta nel tempo e che ancora oggi mi lega.
Il capitano non giocatore della squadra di Taormina, Leo, diventato uno dei miei più cari amici di una vita, con la sua eccentricità e stravaganza nel vestire ed esibirsi, ma con un acume ed un cuore che va oltre tutto.
L’avversaria più forte di Taormina sfida Francesca; sono due tenniste che si conoscono da quando erano bambine e la partita è memorabile.
La coppa l’abbiamo portata a casa noi, l’amicizia e l’affetto non hanno riconoscimento maggiore.
Ma io voglio chiudere questo racconto con un episodio, quello che mi sta più a cuore.
Eravamo in partenza per Alessandria ed il nostro circolo si era reso conto che questa finale aveva un valore effettivo nella classifica FIT.
Ci dissero che sarebbe stato meglio portare con noi una amica tennista di esperienza, anche se solo del nostro livello.
Noi chiedemmo a Raffaella “Vuoi essere delle nostre? A prescindere dal risultato che porterai, ci potresti essere utile.”
Lei, senza pensarci un solo attimo in più, organizzò la sua trasferta e ci raggiunse in treno.
Ecco, l’immagine che ho di Raffa, che arriva di sera nella nebbia di Alessandria, con il suo modo cortese riservato e gentile, la sua classe in campo e fuori; il suo mettersi con noi con simpatia ed affabilità, questo non lo dimenticherò mai.
Lei perse, si divertì molto, partecipò con noi a tutto, risate, paure stanchezza, crampi.
Si diverti cosi tanto che l’anno dopo volle partecipare con noi da subito alla squadra, ma non ce ne fu il tempo.
Come apparì in quella nebbia alla stazione di Alessandria, cosi per noi se ne è andata, lasciando in noi, amiche da cosi poco, conoscenti da sempre, un’idea bellissima di lei.

A Raffa, Carola Rossella e Francesca del TC Parioli.
Campionesse italiane over 40 lim 4.4 2008.

Carola Luccarelli classe 1964, laurea in giurisprudenza e una boutique che ancora la diverte, appassionata di tennis da giocatrice e spettatrice, scrive con passione per ritrovare se stessa nei momenti di relax. Il suo sogno quasi realizzato è fare il Grande Slam da spettatrice di tutti e quattro i maggiori tornei tennistici.

ARTICOLI CORRELATI

Paul Elvström

Paul Elvström. Un gigante della vela

Velista scrupoloso, campione come pochi, innovatore capace di migliorare tecnica e regole per chi è venuto dopo di lui, Paul Elvström ha spiegato le vele il 7 dicembre 2016 nella sua Hellerup in Danimarca. Alcuni giorni dopo sul Notiziario del centro Studi Tradizioni Nautiche della Lega Navale, Carlo Rolandi ne traccia in prima persona un ricordo appassionato che oggi riproponiamo.

Leggi tutto »
matrimonio Luis Vinicio

Luís Vinicio. Il matrimonio di un campione

22 giugno 1957, Basilica di San Francesco. A piazza Plebiscito la gente si accalca e l’aria è quella della festa grande. Luis Vinicio e Flora Aida Piccaglia si sposano e i tifosi sono lì per vivere e festeggiare un momento di felicità corale con il loro capocannoniere. Una felicità che noi respiriamo negli scatti, mai più visti da allora, di Riccardo Carbone .

Leggi tutto »
Death diving

Death diving. Norvegia estrema

Divertimento e sfida. Tutto è estremo nel Døds diving norvegese, ovvero la disciplina che ha fatto diventare il tuffo libero, persino il tuffo a bomba, una competizione dove sfidare equilibrio, acqua, cielo e soprattutto sé stessi. La Norvegia che non ti aspetti è sorprendente.

Leggi tutto »
Spalding

Albert Spalding. Il Gran Tour del Baseball

Spalding, un nome che dice tutto. Anzi, quasi tutto. Non dice del Grand Tour del baseball voluto da Albert Spalding, prima giocatore, poi presidente e co-proprietario dei Chicago White Stockings (ora Cubs). Non dice dell’incredibile viaggio che tra il 1888 e il 1889 portò il Chicago e l’All American Team a giocare in tutto il mondo. Un’avventura sportiva che guardava già al futuro, ma soprattutto una grande impresa romantica

Leggi tutto »
Enrico Brusoni

Enrico Brusoni. L’oro sparito di Parigi

Parigi 1900, Velodromo di Vincennes. Enrico Brusoni è una delle nostre prime medaglie olimpiche, la prima d’oro nel ciclismo. Enrico vince e lo sa, ma misteriosamente l’albo d’oro non lo dice e nessuno sa perché. Eppure ci sono i risultati, i testimoni, ma servono cento anni e un ricercatore affamato di verità per restituire a Enrico Brusoni il suo. Perché l’importante è partecipare, ma chi vince – se vince pulito – non va mai offeso. Né dimenticato.

Leggi tutto »
Portiere

Il portiere. Quello vero

Una storia di campo. Un campo della popolosa e popolare periferia romana. La storia di un portiere, uno che “poteva”, ma al quale un destino di traverso gli ha fatto perdere il treno, quello delle grandi occasioni. Poi è tornato a giocare sullo stesso campo. Sempre in porta, naturalmente, e ai bambini che gli chiedono come si fa a diventare portiere, lui svela un segreto.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi