La conquista della Libia, uno dei pochi paesi africani “rimasti ancora liberi” corrisponde all’inizio della narrazione di Tripoli come bel suol d’amore, mentre Salvemini la descrive invece come un “cassonetto di sabbia”. Son vere le due definizioni perché lo sviluppo di una vita e di una città coloniale, ben separata dal resto della popolazione, presenta atmosfere, strade, monumenti e negozi che vorrebbero pretendere di essere “del tutto simili” a quanto c’è nella Madrepatria.
Ma la classe dirigente locale sa bene che l’avventura coloniale costa molto; per ogni lira che produce la Libia, il governo ne deve mettere due, e tra gli Italiani di Libia rimane comunque un senso di inferiorità e di provvisorietà. Questa può essere forse la molla che spinge a creare anche da quelle parti, e per la precisione nel deserto alle porte di Tripoli, il circuito automobilistico più avanzato del mondo.
Un capolavoro di ingegneria, ma anche il luogo dove vivere alcuni momenti forti e fra tanti, l’evento clou dell’anno, il Gran Premio di automobilismo. Il quadro e le temperature erano ben diversi, ma ci si andava vestiti come alle corse ippiche di Ascot. In più, la fortuna che può bussare alla porta con la Lotteria dei Milioni.
La combine
Tutto bene, tutto bello, ma la costruzione dell’autodromo era costata uno sproposito e a Roma si erano stufati di spendere per “i Libici”. Da qui l’idea dell’Automobile Club di Tripoli di inventare una Lotteria dei Milioni (che è poi l’attuale Lotteria Italia). È la prima volta che in Italia se ne svolge una, e non sorprende che siano milioni gli italiani a tentare la sorte. Si crea così uno stato di eccitazione e di attesa nazionale, in primis per i possessori dei biglietti estratti che vengono abbinati ai corridori del Gran Premio.
A differenza di quanto avviene ora, l’abbinamento avvenne in quella occasione, una settimana prima della gara.
In quel lasso di tempo si sviluppa appunto un accordo, o meglio una combine, tra i possessori dei biglietti ed alcuni piloti; in primis le stelle del momento, i grandi rivali Varzi e Nuvolari. Una vicenda, questa, che nel libro ho romanzato, ma ricostruiro con attenzione e puntualità storica nelle circostanze e nei protagonisti.
L’esito della gara ed altre conseguenze
La gara del 1933 finirà al fotofinish e darà adito a tante polemiche. Lascio al lettore di scoprire come andò a finire, anche perché sarà addentrandosi nelle pagine del libro che avrà l’opportunità di conoscere una vicenda sulla quale il regime fascista ordinò di mettere la sordina. La Lotteria dei Milioni era infatti una vera manna, una voce di entrate importante e con la quale negli anni successivi si finanzierà la Guerra d’Abissinia.
Una storia reale, ma anche una storia dimenticata, quella che all’epoca incollò tutta l’Italia alla radio in trepidante attesa, sia per il risultato sportivo che ovviamente per le sorti dei biglietti estratti.
Una storia che ho ricostruito, documentato e che, come si deve alle grandi storie, ho voluto consegnare alla lettura con stile ironico e divertente.
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