Search
Close this search box.

Rebecca Busi. Al via il suo terzo Rally Dakar

Una sfida di 8.000 km di deserto arabico. Prende il via il Rally Dakar con Rebecca Busi che affronta per la terza volta la leggendaria corsa nel deserto, dopo esserne stata nel 2022 la più giovane partecipante italiana di sempre. Torna dopo aver conquistato il 4° posto del Campionato Mondiale di Rally Raid nel 2023, piazzamento mai ottenuto prima da un’italiana.
Rebecca Busi

Per Rebecca Busi, la Dakar è una questione di famiglia. Suo padre è stato il primo rallysta di moto con tre partecipazioni al leggendario Pharaon’s Rally, spingendola (forse senza neanche accorgersene) a inseguire, e coronare, un sogno condiviso.
La passione per le quattro ruote inizia presto: nel suo album dei ricordi una foto la ritrae, bambina, su una macchinina targata “Reby01”: è lì, dietro il volante della sua prima auto, che passa buona parte dei pomeriggi della sua infanzia, sognando di diventare pilota. Una passione che non l’ha mai abbandonata e che oggi, a ventisette anni, la porta alla vigilia della sua terza Dakar, la più celebre e storica gara su due e quattro ruote.

La prima Dakar

La sua prima partecipazione risale al 2022 quando, a soli venticinque anni, è diventata la più giovane italiana ad aver mai partecipato alla competizione senza aver mai corso un cross country rally prima. “Ho investito tutto nella Dakar 2022” scrive sul suo sito, sottolineando l’impegno e la testardaggine che l’hanno condotta fin sul tetto del mondo o, per meglio dire, in cima alle alte dune dell’Arabia Saudita. Aspetto fondamentale è stata la costante presenza da parte dei genitori: le prime gare a fianco del padre come navigatrice e il sostegno della madre nel convincerlo a darle una chance. Ed ecco che, nell’arco di pochi mesi, Rebecca ha venduto la sua macchina e ha chiesto come regalo di laurea (in Economia) i soldi rimanenti per poter affrontare la sua più grande sfida fino ad ora, la Dakar appunto.

Rebecca Busi

Il suo allenamento

Vera gara estenuante, il Rally Dakar (chiamato già la Parigi-Dakar quando iniziava dalla capitale francese) offre percorsi accidentati, tempeste di sabbia e imprevedibili cambi di clima. L’edizione del 2024, la quarantaseiesima, si terrà in Arabia Saudita dal 5 al 19 gennaio; partenza dalla città di Aiula e  arrivo a Yanbu, sulla costa del Mar Rosso con 7900 chilometri ricchi di paesaggi mozzafiato come il deserto dell’Empty Quarter e l’oceano di sabbia di Rub Al Khali. Per essere pronta a tutto Rebecca Busi ha deciso di affidarsi ad un mental coach che la aiuterà a superare i momenti di eccessiva tensione. A livello tecnico, Rebecca Busi ha passato due settimane di preparazione nel deserto di Atacama, in Cile, spingendosi tra sterrati e dune simili a quelle che affronterà adesso. Il suo copilota sarà Seguo Lafuente; con quindici edizioni all’attivo, una vera Dakar Legend. Il padre non la perderà mai di vista; la seguirà con la macchina dell’assistenza, esattamente come ha già fatto durante la sua prima volta in gara.

Rally Dakar Busi

Sfide di ogni genere

Ma la sfida di Rebecca Busi non è solo contro gli altri piloti e contro sé stessa, ma ha ben presto assunto un respiro più ampio. In un paese come l’Arabia Saudita dove, solo dal 2018, è stato concesso  alle donne di possedere la patente, nel 2022 Rebecca ha deciso di mettersi dietro il volante della sua Maverick Can Am X3 XRS RR indossando un casco arcobaleno, lanciando così un messaggio chiaro e distinto.
Oltre ai simboli, Rebecca Busi la sua rivoluzione però già l’ha fatta, infrangendo il tetto di cristallo in un mondo prettamente maschile, come quello delle corse automobilistiche. “Non è una mia ambizione, il mio unico desiderio è correre. Ma sono certa che, se la mia storia fosse conosciuta, magari qualche ragazzina che vuole iniziare a correre e pensa di non potercela fare si sentirebbe meno sola. Ecco, se riuscissi a dare speranza anche a una sola ragazza, ne sarei felice”, ha ammesso in più occasioni.
La sua è una storia di coraggio e passione che non si limita solo al mondo delle corse: quest’anno segna anche la sua prima apparizione come attrice in un film italiano. Suo il ruolo di Fabrizia Pons, unica italiana nella storia a conquistare punti sia come navigatrice sia come pilota, nel film “Race for Glory” dedicato al mondo del rally a fianco di Riccardo Scamarcio.

Rebecca Busi

Il Team Onlyfans

Il suo essere a cavallo fra i Millenials e la generazione Z le ha reso possibile costruire con facilità una piattaforma social su cui condividere il suo lavoro. Per questo motivo, la piattaforma Onlyfans ha scelto di credere nel suo sogno, contattandola per formare un team tutto al femminile, in compagnia di un’altra pilota italiana, Giulia Maroni. Il suo canale sulla piattaforma è interamente dedicato al mondo dei rally e dei motori in cui condivide giornate di allenamento e di gara, offrendo uno spaccato veritiero sulle vittorie e le delusioni che ogni pilota affronta.
Rebecca Busi a oggi è stata la più giovane partecipante italiana a partecipare alla Dakar, attrice in un film internazionale e si prepara nuovamente a stupire nel deserto saudita.
Cosa altro ci si può aspettare da un’atleta simile?
Solo il tempo può dirlo, nel frattempo Rebecca riscalda i motori.

 

Giulia Colasante si affaccia al mondo nell'ultimo anno del secolo scorso, in tempo per sentirne raccontare in diretta, abbastanza per rimanerne incuriosita. Giornalista pubblicista, laureata in Filosofia e in Scienze Cognitive della Comunicazione e dell'Azione, continua a studiare il futuro che attende lei, ma anche un po' tutti gli altri.

ARTICOLI CORRELATI

Varenne

Varenne il Magnifico

“Magnifique! Volo irresistibile, festa italiana. Storico trionfo di Varenne a Parigi”. Era il 28 gennaio 2001. Non si può correre dietro al ricordo, non si può raccontare Varenne, non ci sono le parole. Bello, eterno, invincibile? No, ancora troppo poco

Leggi tutto »
TENNIS & FRIENDS

Tennis & Friends. Grande successo a Torino

20.000 partecipanti, 11.000 screening gratuiti, 1.000 studenti impegnati in percorsi didattico-educativi. La tappa torinese della terza edizione di Tennis & Friends- – Salute e Sport conferma il successo di una formula che promuove pratica sportiva, benessere e cultura della prevenzione

Leggi tutto »
Mario Benigni motociclismo

Mario Benigni. Il campione che non ha avuto tempo

Sappiamo poco di Mario Benigni. Sappiamo che aveva appena 22 anni quando, nel 1937, un incidente gli stronca vita e futuro. Una vita veloce la sua. Su strada e in pista. Sì, perché Mario correva in moto ed era tra i più forti di quegli anni. Solo il destino poteva fermarlo.

Leggi tutto »
Rally Maya 2023 Taruffi

Rally Maya 2023. Appunti verso Cancun

In gara al Rally Maya 2023 su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, Prisca Taruffi racconta a Sportmemory le sue impressioni di tappa. I 345 chilometri della quinta tappa Merida – Cancun tra camion, lavori stradali, 45 gradi in abitacolo e pioggia tropicale

Leggi tutto »

Figurine. Cento grandi scrittori raccontati come campioni del pallone

Ce l’ho. Ce l’ho. Mi Manca.
Bastano poche parole per entrare nel mondo delle figurine, un mondo pieno di sorprese, dal quale non si esce più perché diventa una declinazione mentale del mondo. Un mondo che riserva sempre sorprese. Proprio come questa, proprio come il libro di Silvano Calzini dove cento grandi scrittori prendono vita e si fanno conoscere nella loro versione di campioni del pallone.

Leggi tutto »
Andrea Belotti

Belotti. Il canto del Gallo

Il campionato della Roma inizia così, con Andrea Belotti che finisce l’anno sabatico e ritrova la strada del goal. Una strada che un giocatore onesto e di sacrificio come lui merita. È una buona notizia, per lui e per la Roma. Poi c’è la partita e prima ancora l’attesa della partita. Conferme, sorprese, amarezze. È il Gioco. È il bello del Gioco.

Leggi tutto »