Charlie non fa surf. Dice così il colonnello Kilgore, alias Robert Duvall, in Apocalypse Now e se lo dice lui c’è da credergli.
In compenso lo fa Nonna Surf, al secolo Nancy Meherne, giovane novantaduenne neozelandese che vive a Scarborough Beach.
Bella storia quella di Nonna Surf, una storia che tra l’anno che ci lasciamo alle spalle e quello che ci attende è da tenere bene a mente.
La prima vita
Nancy Meherne nasce a Wellington nel 1929, per alcuni anni vive nell’entroterra dell’Isola del Nord, poi la famiglia si trasferisce sul mare, a Whanganui, costa occidentale, sempre Isola del Nord.
Per venti anni Nancy fa quello che facevano le ragazze perbene, studia e inizia anche a lavorare come insegnante.
A vent’anni, però, la vita puoi anche immaginare di cambiarla.
Lei lo fa; lascia tutto, fa le valige, compra il biglietto per una traversata in transatlantico e sbarca in Inghilterra, per una neozelandese in fondo una sorta di madre Patria.
La seconda vita
Sono anni di studio, di lavoro e di scoperta; viaggia in Inghilterra e per l’Europa, viaggia come capita, in treno, in autostop, a piedi. Viaggia e scopre il mondo, manda tutto a memoria perché lei lo sa che prima o poi tutto quello che vede gli servirà ricordarlo.
Forse è per questo che ancora oggi ricorda di quando dormiva accanto a binari morti, negli ostelli della gioventù e persino di quella volta in Francia, quando con un suo amico passò la notte in un cimitero perché non sapevano proprio dove andare a sbattere la testa.
Per Nancy l’Europa è solo una prima tappa, dopo arrivano l’Oriente e il Medio Oriente; l’India, la Siria, il Pakistan, il Libano. Insomma, come lei stessa ammette, nella sua vita non c’è mai stato spazio per la noia. E non si annoia neanche quando torna in Nuova Zelanda; si sposa, fa tre figli, li cresce, insegna alle elementari la mattina e musica il pomeriggio.
Fa tutto Nancy, incredibilmente pensa che tutto possa essere divertente e, in caso non lo fosse già di suo, ci pensa lei a farcelo diventare.
La vita per sempre
Il tempo passa e i figli crescono, è banale ricordarlo, ma per Nancy il tempo che passa è una continua scoperta, come quel giorno che incuriosita dal figlio che faceva surf decide di chiedergli la tavola in prestito.
Del surf Nancy non sa nulla se non quello che ha visto fare al figlio e agli altri ragazzi, quelli che lei, esperta nuotatrice e anche assistente ai bagnanti – non si è fatta mancare nulla – teneva d’occhio nei suoi turni di guardia sulla spiaggia di Sumner.
Nessun problema; Nancy prende la tavola ed entra in acqua.
Mese più o mese meno, al tempo aveva circa quaranta anni.
Il figlio quella tavola non l’ha più avuta indietro e Nancy usa ancora quella per entrare in acqua appena possibile, in ogni caso almeno un paio di volte alla settimana, ad aspettare l’onda giusta.
Nonna Surf
Nancy, ormai per tutti Nonna Surf, , ha il suo stile, lei non sale sulla tavola, non l’ha mai fatto, ma aspetta l’onda giusta, non quelle piccole che penseresti andare bene per una signora della sua età – ammesso che tu te la sia mai immaginata una novantaduenne con il surf – ma onde belle, grandi, lunghe, pastose e giuste per entrarci dentro e lasciarsi andare.
Gli altri, i surfisti di venti anni, quelli con gli addominali disegnati, la guardano, sorridono, applaudono, l’hanno adottata e chissà se si pensano a surfare come lei tra i mille e mille anni che li separano dalla vecchiaia, perché a venti anni la vecchiaia è solo un luogo simbolico tanto appare lontana.
Tra un’onda e l’altra Nancy si dedica al giardinaggio e si mantiene in buona salute evitando zuccheri e adottando, ormai da decenni, una dieta vegetariana, va in biciletta e c’è da giurare che quando ascolta la sua amata musica classica accenni anche qualche giro di danza.
Insomma, Nonna Surf è invecchiata, ma non sa assolutamente cosa sia la vecchiaia, proprio come Julia “Hurricane” Hawkins, la super nonna atleta di 105 anni.
E così, allora, che per chiudere l’anno vecchio e iniziare quello nuovo al meglio, prendiamo l’esempio di Nancy, della sua resilienza e del suo ottimismo.