Australian Open 2022. Dopo il secondo turno…e qualche curiosità

Australian Open. Il più giovane degli Slam, un ragazzo del 1905, cresciuto nel 1969 quando prende il nome attuale, raccontato tra personaggi, cronaca e aneddoti
Australian Open

Le origini

Nel momento in cui facciamo, anzi faccio il punto dopo il secondo turno degli Australian Open, va da sé che gli appassionati di questo sport sanno già tutto. Proverò allora ad unire alle generiche informazioni di routine anche qualche curiosità, così da tenere viva la memoria, sul più giovane dei quattro Slam. Sì, più giovane perché fu l’ultimo in ordine di tempo a vedere la luce, la competizione australiana nacque infatti nel 1905. A tal proposito mi piace ricordare nell’ordine: Wimbledon che vide il suo kick-off nel 1877, a seguire fu la volta degli US Open che in verità si chiamarono così con l’avvento degli Open nel 1968, e infine il Roland Garros.

Il Torneo prese la denominazione attuale, Australian Open, solamente nel 1969.

Quanti di noi, amici e conoscenti, che pur avendo viaggiato per mezzo mondo non sono mai stati in Australia? Tanti, almeno così è nel mio giro di relazioni. Perché l’Australia è lontana, perché non sopporto di stare chiuso in aereo venti ore, perché una volta arrivato lì devo fermarmi almeno tre, quattro settimane. Queste le principali argomentazioni in risposta alla domanda. E queste possono considerarsi le principali ragioni per le quali lo Slam transoceanico tardò ad affermarsi.

Pensate che nel 1920 il viaggio in nave dall’Europa all’Australia durava quarantacinque giorni; quanti atleti potevano permettersi il lusso di trascorrere tutto quel tempo, considerato anche il ritorno, in condizione di forzata inattività? Questa la ragione principale per la quale tra il 1905 e il 1976 solo dodici edizioni furono vinte da un non australiano. I primi atleti che presero l’aereo furono i componenti della squadra statunitense di Coppa Davis, l’evento si verificò nel 1946.

I nostri ragazzi

Sappiamo che il secondo turno ha visto in campo solo tre dei dieci atleti presentatisi all’esordio dello Slam.
Mercoledì Berrettini, numero 7 del seeding, con qualche fatica ha sì eliminato lo statunitense Kozlov, numero 169, entrato grazie a una wild card, ma in quattro set, soffrendo non poco. E venerdì sarà tutto da vedere il match del terzo turno tra il romano e lo spagnolo Alcaraz.

Australian Open
(Australian Open. Lorenzo Sonego)

Lorenzo Sonego ha ben figurato nel secondo incontro, ha battuto in quattro set, dopo aver perso il primo, il tedesco Otte di tutt’altra caratura rispetto a Kozlov. Il terzo turno l’italiano avrà di fronte quel Kecmanovic che ha già incontrato quattro volte e battuto le ultime tre.
Terzo dei nostri, secondo del seeding, Sinner giovedì ha affrontato lo statunitense Steve Johnson, attuale n. 104. L’italiano ha vinto il primo set 6-2, nel secondo ha faticato dal momento in cui l’americano ha preso le misure, ma Jannik ha chiuso per 6-4. 6-3 il punteggio finale del terzo ed ultimo set. L’incontro è terminato oltre la mezzanotte.

Le nostre ragazze

Le tre (su quattro) rimaste in gara sicuramente non sono state baciate dalla fortuna.
Lucia Bronzetti, proveniente dalle qualificazioni, dopo aver disputato tre incontri, al secondo turno ha dovuto vedersela con la n. 1 di casa, anche n.1 del ranking, la Barty. L’australiana le ha concesso solo due game, ha vinto 6-1, 6-1 in appena 52 minuti. L’italiana può tornare a casa soddisfatta, uscire al secondo turno al primo Slam della sua carriera non è un risultato da disprezzare, se consideriamo poi chi l’ha messa fuori gioco.

Australian Open
(Australian Open. Martina Trevisan)

Martina Trevisan ha giocato qualche minuto in più, settantadue per l’esattezza, e vinto un game in più della collega italiana, ma ha perso 0-6 il primo set e 3-6 il secondo nel match contro la Paula Badosa. La spagnola, 24 anni ha già una buona esperienza di Slam e nel 2021 si era aggiudicato il prestigioso Master WTA 1000 di Indian Wells,
Diversamente sono andate le cose per Camila Giorgi contro la Ceca Martincova che tuttavia ha rischiato di dover giocare il terzo set. L’italiana, dopo essersi aggiudicato il primo parziale per 6-2, nel secondo ha sofferto e vinto al tie break. L’impresa per l’italiana di superare il terzo turno si fa ardua dovendo incrociare sulla strada quella Barty che poco lascia alle avversarie. Ma sperare è lecito, basta trovarsi in una “giornata sì” per la nostra e in una “giornata no” per l’australiana.

 Le sorprese

Come abbiamo già detto, non c’è competizione sportiva che non sorprenda per qualcosa di inatteso. Il tennis non solo non fa eccezione, ma trattandosi di uno sport individuale, molto rilevante è lo stato psicologico dell’atleta nel preciso momento in cui sta giocando E così anche nel secondo turno di Melbourne non sono mancate, sia in campo maschile che in quello femminile.

Ma prima di scrivere delle sorprese australiane, mi piace raccontare di una curiosità che pochi possono ricordare e che gli analisti mettono al primo posto della storia delle sorprese nel tennis.
Parlo di una giornata al Roland Garros, siamo nel 2009, quando il 4 volte campione Rafael Nadal reduce da ben 31 vittorie consecutive lasciò la partita allo svedese Robin Soderling. Per molti anni l’unico ad averlo battuto a Parigi al meglio dei 5 set sulla terra rossa. Nadal soccomberà ancora una volta a Parigi nel 2015 contro Djokovic, ma quella contro lo svedese passerà alla storia del tennis come la grande sorpresa e la più sorprendente sconfitta del campione spagnolo.

Torniamo al tennis giocato di queste ore e guardiamo ai risultati del secondo turno – sia in campo maschile che femminile – che a mio sommesso parere possono rientrare tra le sorprese del giorno. Tra le teste di serie che hanno dovuto lasciare il torneo sicuramente nella giornata di mercoledì rileviamo la sconfitta di Urkacz (10) in tre set, ad opera dell’altalenante Mannarino, che annovera in carriera più sconfitte che vittorie. Una sorpresa può considerarsi la vittoria del francese più strampalato del circuito, quel Paire, imprevedibile dall’inizio alla fine di ogni partita. Ha avuto la meglio sulla testa di serie Dimitrov, il più gentile dei tennisti in circolazione. Paire al terzo turno incontrerà Tsitsipas che non ha convinto contro l’altro piccoletto (di statura) argentino, Baez.

In campo femminile sicuramente la sorprese più rilevanti sono state due.
La sconfitta della Kontavet, testa di serie n. 6 ad opera di una giovanissima danese, 19 anni, Clara Tauson. La seconda è l’uscita di scena di Garbine Muguruza, oggi testa di serie n.3, ma già prima nel 2017, ad opera della francese Alize Cornet, già 11ma nel 2009, un anno troppo lontano per poter immaginare una vittoria (6-3, 6-3) convincente. Ma così è, come abbiamo detto.

È tutto dall’Australia.

 

precedente

Vincenzo Mascellaro, uomo di marketing, comunicazione e lobby, formatore, scrittore e oggi prestato al giornalismo

ARTICOLI CORRELATI

Rally Maya Prisca Taruffi

Rally Maya 2023. Saluti, premi e baci

Il Rally Maya 2023, che ha visto Prisca Taruffi in gara su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, si è concluso. Non poteva mancare il racconto della serata di di gala, con premiazione e omaggio a Piero Taruffi e al suo Bisiluro TARF dei record.

Leggi tutto »
Rally Maya 2023 Taruffi

Rally Maya 2023. Appunti verso Cancun

In gara al Rally Maya 2023 su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, Prisca Taruffi racconta a Sportmemory le sue impressioni di tappa. I 345 chilometri della quinta tappa Merida – Cancun tra camion, lavori stradali, 45 gradi in abitacolo e pioggia tropicale

Leggi tutto »
Prisca Taruffi al Rally Maya

Rally Maya 2023. Appunti dalla terza e quarta tappa

In gara al Rally Maya 2023 su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, Prisca Taruffi racconta a Sportmemory le sue impressioni di tappa. Tra soprese di gusto italiano e meccanici al lavoro di notte, così sono andate la terza e la quarta tappa Merida-Progreso-Merida.

Leggi tutto »
Prisca Taruffi e Marina Grassi su Ferrari 308GTS al Rally Maya 2023

Rally Maya 2023. Appunti dalla prima tappa

In gara al Rally Maya 2023 su Ferrari 308 GTS insieme alla copilota Marina Grassi, Prisca Taruffi racconta a Sportmemory le sue impressioni di tappa. Per il secondo anno consecutivo Prisca e Marina segnano però un primato sin da subito: sono l’unico equipaggio femminile in gara. Tra rovesci di pioggia e sole cocente, i 325 km della prima tappa sono stati mangiati in 10 ore. Il resto lo scopriremo giorno per giorno.

Leggi tutto »
Rally Maya 2023

Rally Maya 2023 al via nel nome di Taruffi

Prisca Taruffi su Ferrari 308 GTS è in gara al Rally Maya che, nel suggestivo scenario della penisola dello Yucátan, dal 19 al 27 maggio vedrà 120 equipaggi competere in impegnative prove di regolarità. Un Rally Maya che celebra anche Piero Taruffi, l’indimenticata “volpe argentata”, assegnando ai vincitori un modellino del Bisiluro, il prototipo dei record da lui progettato e guidato.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi