Alitalia la ricordiamo così

Alitalia la ricordiamo così, con una storia di eccellenza italiana. Una storia che vede la Lancia Stratos HF vestire la livrea Alitalia e diventare regina dei Rally vincendo per tre anni di seguito il titolo mondiale costruttori.
Lancia Stratos HF Alitalia in rally

Alitalia la ricordiamo così.
Dal primo volo del 5 maggio 1947, dopo 74 anni, Alitalia cambia storia, volta pagina e per amor di Patria e per il suo patrimonio umano del personale di volo e di terra speriamo che sia la volta buona.

74 anni nei cieli del mondo, molti di questi da protagonista assoluta, altri, sicuramente troppi, lasciata preda di “capitani coraggiosi” – li chiamavano scelleratamente così al tempo – che l’hanno impoverita, avvilita e le hanno fatto mancare una strategia industriale e commerciale di respiro che la mettesse al centro della vocazione turistica italiana, non l’unica, ma una delle più importanti che abbiamo.

Alitalia primo volo 1947Nel bene e nel male, nella storia di Alitalia ritroviamo tutta la nostra storia, una storia di persone e una storia di Nazione.
Potremmo raccontarne a lungo, ma noi ci occupiamo di sport e fatta la dovuta premessa, di Alitalia ci piace ricordare il momento felice di quando i suoi colori si abbinarono all’eccellenza del design e dei motori italiani.

Perché è vero che la vocazione turistica è una delle nostre più importanti, ma non dobbiamo dimenticare che nel design, nei motori e negli uomini che se ne sono fatti e ne sono protagonisti, siano un’eccellenza assoluta.

La Lancia Stratos Zero

Ebbene il momento felice che ci fa raccontare di sport e di Alitalia ha un nome che è tutta una suggestione: Lancia Stratos.

Lancia Stratos zeroLa Lancia Stratos Zero nasce come concept car nel 1970 con gli stilemi della space age tradotti da Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone.
Attenzione, siamo già in un territorio di eccellenza assoluta.
Marcello Gandini è stato uno dei più visionari designer italiani ed ha firmato opere come Lamborghini Miura, Alfa Romeo Montreal, Ferrari GT4, solo per citarne alcune.
Della sua creatività, così come quella di altri designer, la Carrozzeria Bertone – la cui storia inizia nel 1912 a Torino – è stata fucina ideale e pratica.

La Lancia Stratos HF

Nel 1971 la Zero viene affinata per rispondere al requisito della produzione di 500 esemplari richiesto dallo FIA per l’omologazione in Gruppo 4, ovvero automobili ammesse a competere in Rally e corse Gran Turismo.
È esattamente quello che vuole Cesare Fioro, già pilota e direttore del reparto corse della Lancia al quale farà adottare la sigla HF, ovvero High Fidelity.

Lancia Stratos HF 1971Nasce così la Lancia Stratos HF, non solo una macchina, ma un progetto che voleva portare la Lancia a essere protagonista nei Rally internazionali dove competeva con buon successo con un’altra macchina iconica, la Fulvia HF
Ci vorrà ancora qualche anno, ma andrà esattamente così.

Alitalia e Lancia Stratos nell’epopea del Rally

Il primo ottobre 1974 la Lancia Stratos HF con Sandro Munari pilota e Mario Mannucci navigatore vince il Rally di Montecarlo; è l’inizio di un’epopea che vedrà la casa di Torino vincere per tre anni di seguito il mondiale costruttori.

Lancia Stratos AlitaliaNel 1975 la Lancia Stratos HF veste per la prima volta la livrea Alitalia; è un connubio perfetto di valore italiano che sarà portato al successo da piloti come Sandro Munari, Raffaele Pinto e Björn Waldegård.

Lancia Stratos AlitaliaNon sarà l’unico affiancamento di Alitalia al mondo delle competizioni automobilistiche: vedremo i colori della compagnia in Gran Turismo sulla Lancia Beta Montecarlo Turbo, e nei Rally sulla Fiat 131 Abarth Rally, sulla Fiat Ritmo e persino, episodio sporadico, su una Fiat 127.

AlitaliaIl futuro

La suggestione della Lancia Stratos HF con i colori bianco rosso e verde rimane però unica e insuperabile e segna uno zenith nel panorama della vita sportiva e culturale italiana.
Anche questo deve essere chiaro: sponsorizzare una squadra, un evento o un team certamente risponde a naturali logiche commerciali e di comunicazione, ma a volte c’è qualcosa in più, un valore aggiunto che rimane inalterato nel tempo, che attraversa generazioni e sopravvive a miopie politiche, crisi industriali e opacità di gestione.

Un valore che oggi ci fa simbolicamente ricordare  Alitalia con la bellezza di una storia di eccellenza che ha la linea di un’automobile tutta italiana, con la speranza che, al di là della nuova sigla che porterà i colori e l’immagine italiana nei cieli del mondo, il futuro possa essere guardato con gli stessi occhi della bambina che ci sorride dal manifesto.

 

Marco Panella, (Roma 1963) giornalista, direttore editoriale di Sportmemory, curatore di mostre e festival culturali, esperto di heritage communication. Ha pubblicato "Il Cibo Immaginario. Pubblicità e immagini dell'Italia a tavola"(Artix 2015), "Pranzo di famiglia. Una storia italiana" (Artix 2016), "Fantascienza. 1950-1970 L'iconografia degli anni d'oro" (Artix 2016) il thriller nero "Tutto in una notte" (Robin 2019) e la raccolta di racconti "Di sport e di storie" (Sportmemory Edizioni 2021)

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