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Nord Corea ’66

Nord Corea '66

Non sono marziani, eppure non sanno chi sono i Beatles. Non sono marziani, eppure occhi spalancati li accolgono a Lime Station nel cuore di Liverpool. Sono coreani del nord. Sono qui per giocarsi un posto tra le prime quattro del Mondo.

Giana Erminio. Calcio e grande storia

Nel calcio dei record, c’è una società di Lega Pro che porta il nome di un soldato diciannovenne. Erminio Giana è un caduto di guerra. Uno dei 651.000 militari italiani, i nostri nonni e bisnonni. Amava la Patria e il calcio, in due parole la vita. Non ha smesso di correre, né di giocare, né di sognare. 

Luigi Minchillo. Lacrime, sudore, pioggia e onore

Luigi Minchillo

“Cosa sono, lacrime?”. “Ma stai scherzando, è sudore. E poi fuori piove ed è buio pesto”. “Come quella notte a Detroit, allora. La volta buona per raccontare come andò. Vai.”. “Vado”.

Enrico Brusoni. L’oro sparito di Parigi

Enrico Brusoni

Parigi 1900, Velodromo di Vincennes. Enrico Brusoni è una delle nostre prime medaglie olimpiche, la prima d’oro nel ciclismo. Enrico vince e lo sa, ma misteriosamente l’albo d’oro non lo dice e nessuno sa perché. Eppure ci sono i risultati, i testimoni, ma servono cento anni e un ricercatore affamato di verità per restituire a Enrico Brusoni il suo. Perché l’importante è partecipare, ma chi vince – se vince pulito – non va mai offeso. Né dimenticato.

Valerio Bacigalupo. Le mani del Grande Torino

Valerio Bacigalupo

Non si racconterà mai abbastanza delle gesta del Grande Torino. Giocatori, tecnici e dirigenti accompagnati, nell’ultimo viaggio, da giornalisti ed equipaggio di un aereo con destinazione paradiso. Qui ricordiamo Valerio Bacigalupo, le sue mani forti e una foto che dice tutto.

Eiger. Parete nord

Eiger

Cos’è una parete di ghiaccio o di roccia? Non si sa, cambia ogni giorno, ogni ora. La parete nord dell’Eiger è un enigma. Si può provare a risolverlo e ci provano i migliori, i più temerari, i più coraggiosi. È qui che l’alpinismo diventa altro da sé restando sé stesso. 

Giro d’Italia 1946. Guerriglia per Trieste

Wilier Triestina 1946

Giugno 1946, la Repubblica è appena nata, il Giro d’Italia riparte ma le ferite sono ancora aperte. L’agonismo tra Coppi e Bartali tiene già banco, ma accade anche altro. Accade che per andare a Trieste si scateni la guerriglia. L’organizzazione annulla la tappa, ma qualcuno non è d’accordo. Sono i ragazzi della Wilier Triestina. Loro alla tappa di casa non rinunciano.

Mario D’Agata. Il pugile del silenzio

Mario D'Agata

“Non esiste chi non sente, non esistono muri invisibili. Io sono stato un uomo fortunato. Madre Natura mi ha tolto una cosa e me ne ha regalate cento”. Campione mondiale, due volte campione europeo. Categoria pesi Gallo al limite dei kg 53, 524, da Arezzo, Mario “piccolo Marciano” D’Agata. Il demolitore.

Il Genoa ritornA

Genoa serie A

La serie A ritrova il Genoa. Hai presente il figliol prodigo? La festa più grande che ci sia. La festa per chi non è mai andato via. La festa per chi vuoi vedere e lo rivedrai. Siamo tutti figli tuoi, Genoa Football & Cricket Club 1893. Bentornato!

Enzo Francescoli. El Principe

Enzo Francescoli

A casa sua ha portato tre coppe America. In Argentina è una leggenda del River Plate. In Italia è nella Hall of Fame del Cagliari. A Parigi e Marsiglia giocate come le sue non le hanno più viste. Non c’è classifica che non lo veda tra i primi cento di tutti i tempi e tra i primi venticinque sudamericani. Si chiama Enzo Francescoli. El Principe. La sua palla non ha mai fatto rumore.

Luis Monti. Di calcio e di leggenda

Luis Monti

Come lui nessuno. Centromediano senza rivali. Forza, piedi e visione del gioco. Luis Monti è stato unico e non solo perché ha giocato due finali mondiali in due nazionali diverse. Due nazionali, due cuori, quello dei padri e il suo, che diventano uno. Leggenda, sì. Luis Monti è leggenda.

Attilio Fresia. Oltre confine

Attilio Fresia

Alla voce “pioniere” il dizionario di Oxford dice: “Scopritore o promotore di nuove possibilità di vita o di attività, collegate specialmente all’insediamento e allo sfruttamento relativo in terre sconosciute”. Spesso visionari, sempre coraggiosi. Attilio Fresia, forse né l’uno e né l’altro. È però il primo calciatore italiano all’estero. Non è poco.