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Luis Monti. Di calcio e di leggenda

Luis Monti

Come lui nessuno. Centromediano senza rivali. Forza, piedi e visione del gioco. Luis Monti è stato unico e non solo perché ha giocato due finali mondiali in due nazionali diverse. Due nazionali, due cuori, quello dei padri e il suo, che diventano uno. Leggenda, sì. Luis Monti è leggenda.

Attilio Fresia. Oltre confine

Attilio Fresia

Alla voce “pioniere” il dizionario di Oxford dice: “Scopritore o promotore di nuove possibilità di vita o di attività, collegate specialmente all’insediamento e allo sfruttamento relativo in terre sconosciute”. Spesso visionari, sempre coraggiosi. Attilio Fresia, forse né l’uno e né l’altro. È però il primo calciatore italiano all’estero. Non è poco. 

Quando Gigi Riva tornerà…

Gigi Riva

9 aprile 1977. Gigi Riva lascia il calcio, quello giocato. Scarpini, maglietta, calzoncini, arbitri, fischietti e goal. Tanti goal. Sembra ieri. Era ieri. Il tempo, se sei Rombo di Tuono, è solo un opinione.

Valanga Azzurra. Cinque anni di leggenda

Valanga Azzurra

Alti e bassi per l’Italia dello sci. La squadra femminile c’è, tra gli uomini sono sempre troppo poche le carte da giocare. Complessivamente, manca la profondità.  Serve lavoro sodo, cura del talento, programmazione ed allineamento dei pianeti. C’era un tempo che siamo stati tutto questo. Il tempo di una valanga di emozioni. Una Valanga Azzurra. 

Omar Sivori. Ritorno al futuro

Sivori

Marty McFly e Jennifer Parker hanno tutta la vita davanti, ma la De Lorean di Doc li porta sulle tracce del passato. Questa volta arrivano in Svezia, poco fuori Stoccolma. È il 27 giugno 1957 e in un campo semisconosciuto la Juventus gioca un’amichevole dimenticata con l’AIK Solna. Eppure quella non è una partita qualunque. Quella è la partita in cui inizia il futuro italiano di Omar Sivori, el Cabezon. Campione irripetibile, malandrino e divertente, tra realtà e licenza letteraria, questa è la storia di Sivori che non avete mai letto.

Libertas Capodistria. Voga istriana a Los Angeles ’32

Libertas Capodistria

Le Olimpiadi degli italiani, così le hanno chiamate. Noi facciamo una gran bella figura, secondi nel medagliere dietro i padroni di casa. Tante storie di sport sano e bello. A Los Angeles il canottaggio non agguanta l’oro per decimi di secondo, ma dà una grande prova del nostro remo. Livornesi, romani e istriani sono forti e l’acqua lo dimostra a tutti. Tra le loro storie, quella della Libertas Capodistria ancora stringe il cuore.

Il sogno di Luka Modric

Luka Modric

Dal villaggio di pietre al pallone d’oro. Dai calcioni in Bosnia ad una finale mondiale. Da Basic ad Ancelotti. Luka Modric, giocatore con gli occhi dietro ed il sogno fisso davanti. Questa è la sua storia

Ernesto Duchini. Il maestro del calcio argentino

Ernesto Duchini

Se il calcio argentino ha un maestro, non può essere altri che lui. Calciatore con il Chacarita sin dagli anni’30, alla fine degli anni ’40 si siede dall’altra parte del campo. Venti anni come responsabile tecnico e altri venti da supervisore della nazionale giovanile. Una vita passata a vedere campioni dove altri vedevano solo ragazzi. Ernesto Duchini ha avuto una vita straordinaria e questa è la sua storia

Ernesto Servolo Vidal. Un istriano in Uruguay

Ernesto Servolo Vidal

Ai mondiali 1950 c’è un italiano nella rosa dell’Uruguay, clamorosamente campione del mondo. Si chiama Ernesto Servolo Vidal. Istriano di Buie, quando ha solo 2 anni la famiglia emigra in Argentina. Come tanti, il destino di Ernesto inizia così. Il suo sarà un destino di pallone e questa è la sua storia dimenticata.  

Francesco Marini Dettina. Il Presidente eroe

Francesco Marini Dettina

Venti anni dopo le sabbie di El Alamein, Francesco Marini Dettina diventa il tredicesimo presidente dell’AS Roma. La prende con i debiti, tanti,e la restituisce con i debiti. Ci mette del suo, ci perde del suo. Anni difficili, ma anche di tanto entusiamo. Anni che portano una Coppa Italia, Sormani, John Charles, ma anche la sera del Sistina. Gli anni della Roma di Franco Dettina, il presidente eroe.

Michele Dancelli. Traguardi, lacrime e gioia

Michele Dancelli

19 marzo 1970. Giorno di festa per San Giuseppe, ma anche per Michele Dancelli che 17 anni dopo la doppietta di Loretto Petrucci riporta a casa la Milano-Sanremo. Michele Dancelli non è un favorito, ma non ce n’è per nessuno e fa l’impresa. Al traguardo è gioia pura, ma anche lacrime vere. Di tutti. Come è giusto che sia.

Costantino Rozzi. Il Presidentissimo

Costantino Rozzi

Uomo di un pezzo e di una volta, Costantino Rozzi. Uno di quegli uomini che pensano col cuore. Rosso, come i suoi calzini che sono molto più di un simbolo, sono un’etica. Mancano uomini così. Mancano tanto.



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