Search
Close this search box.

Stai dritto

Matteo Berrettini, ovvero il tennis che avevamo a lungo atteso, sintesi estetica e dinamica, spettacolo che possiamo anche chiamare arte
Berrettini

Quanti decenni siamo stati ad aspettare il nuovo Panatta?
Ora, forse, dita incrociate, ne abbiamo più di uno.
Matteo Berrettini è un bel giovanotto romano dalla faccia simpatica ed educata che quando esplode il suo dritto diventa davvero un gran “maleducato”.
Lo esplode, appunto, senza rispetto di chi, dall’altra parte della rete, in qualche modo prova ad opporsi.

Che gioia quindi per noi tifosi assistere ai tentativi di contromisura: Giuliano Gemma, Albertone, John Wayne e tutta la Scuola di Polizia usano armi vere e proprie, Johnny Stecchino addirittura una motosega…Fantozzi è inerme e ammutolito, Dustin Hoffman supplica uno stop, Nino Manfredi e la banda di Operazione San Gennaro se la danno a gambe, Tippi Hedren (Gli Uccelli, Alfred Hitchcock, 1963) é sconvolta tanto quanto il gigante mantovano di Giulo Romano (Palazzo Te) e così via fino alla Madonna intimorita di Lorenzo Lotto.

Con questo cosa voglio dire…che Matteo Berrettini, con la sua elegante potenza ci rende partecipi del gioco, ci coinvolge fino all’immedesimazione come un ottimo attore in un film; e noi, sugli spalti ma soprattutto dal divano di casa, immaginiamo di colpire la palla proprio insieme a lui, e non c’è Bud Spencer spaccatutto o Humphrey Bogart e nessuna Bond Girl che possano opporsi.

Finalmente un Matteo come si deve…

Marco Innocenti. Dal 2007 ad oggi, contestualmente all’attività di poster maker per il cinema, ha realizzato oltre 400 "ricollage" digitali stampati su tela con inserti manuali di carta strappata dai manifesti pubblicitari raggiungendo un pubblico di appassionati e collezionisti sia in Italia che all’estero. Ispirato a Mimmo Rotella, fa però uso della computer grafica per mixare frammenti di noti capolavori della pittura classica e delle arti figurative con manifesti e fotogrammi cinematografici e con i miti e gli eroi dello sport.

ARTICOLI CORRELATI

Henri Cochet

Henri Cochet. Il tennis del Mago

Il bambino guardava gli altri giocare. Raccattava palle, le rimetteva in campo e poi continuava a guardare, a rubare con gli occhi e a mandare a memoria. Soprattutto il bambino sognava vedendosi anche lui vestito di bianco a tirare dritti, rovesci e battute. Il bambino si chiama Henri, è il figlio del custode del circolo e diventerà un campione. Uno dei più grandi della jeunesse dorée del tennis francese.

Leggi tutto »
Barazzutti e Connors

Corrado Barazzutti. Il furto di Forest Hills

1977. Us Open. Forest Hills, più che campi un tempio del tennis. Corrado Barazzutti arriva con la Davis cilena conquistata, è in forma e va avanti sino a dove nessun italiano era mai arrivato. La semifinale lo vede contro Jimmy Connors. Poteva finire in ogni modo, ma quello che fa Connors va oltre l’immaginazione e segna una delle più brutte pagine del tennis.

Leggi tutto »



La nostra newsletter
Chiudi