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Australian Open 2022, i quarti delle conferme. Ma non per tutti.

Nadal, Berrettini, Barty, Keys, Swiatek, Collins, Tsitsipas e Medvedev, da una parte; Monfils, Shapovalov, Sinner, Auger-Aliassime, Bolelli e Fognini dall’altra. E qualche numero o, se preferite, chiamatele curiosità.
Sinner da la mano a Tsitsipras

In campo maschile, nel martedì degli Australian Open, abbiamo assistito ai primi due singolari che definirei fotocopia.
Nadal contro Shapovalov che aveva fatto fuori Zverev (n. 3) al quarto turno e Berrettini contro Monfils – quest’ultimo nei precedenti incontri non aveva perso un set – lo spagnolo e l’italiano hanno entrambi superato i rispettivi quarti al quinto parziale contro due avversari che invece non sono fotocopia e neppure vicini d’età, ma fanno della mobilità e rapidità di esecuzione i loro punti di forza. Incredibile a vedersi Monfils coprire il campo in quel modo lì, anche dopo tre ore di gioco intenso, a 36 anni.
Grande Nadal come, a 35 anni, tenga testa a un ventitreenne che pratica un bel gioco e mostra di avere solo buoni colpi.

Come abbiamo detto gli Slam riservano più sorprese di quanto ci si possa aspettare e vedere vincere il maiorchino e il romano i rispettivi incontri al quinto parziale è stata una gioia perché solo i grandi campioni (e loro lo sono) vi riescono.
Tutti sanno che venerdì potremo assistere all’incontro-scontro fra i due, la prima delle due semifinali; forse i più distratti non si sono invece accorti che Rafa e Matteo, dopo aver vinto i primi due set, sono stati raggiunti dagli avversari negli altri due. A quel punto lì era lecito pensare ad un calo e ad un’uscita di scena del proprio favorito. E la cosa poteva starci. Per fortuna per noi non è andata così e comunque vada venerdì per il romano, noi tifosi saremo orgogliosi per le emozioni che ci ha dato in questo torneo. Non dimentichiamo per favore il lungo match (oltre quattro ore) contro Alcaraz. Il terzo turno, il più duro cui abbiamo potuto assistere. A proposito di fotocopia, anche nel punteggio i numeri realizzati da Nadal  e Berrettini sono praticamente identici.

I quarti femminili di martedì hanno certificato una conferma e una sorpresa.
La prima viene dalla numero Uno, australiana e, al momento, tennista di un altro pianeta. Basta scorrere i risultati dei set della Barty dei primi cinque incontri (due con teste di serie) chiusi tutti in due set, con molti 6-0, 6-1 e un solo 6-4. Il quarto di finale con la statunitense Pegula (n. 21 al mondo), che non è proprio l’ultima ruota del carro, è stato dominato con un 6-2, 6-0. Senza nulla togliere alla vincente, quando leggiamo questi numeri è lecito chiedersi sempre se sia stato per merito dell’una o per demerito dell’altra. Anche se una giornata storta ci può stare. A titolo di cronaca, l’americana aveva giocato e vinto l’incontro precedente contro la n. 5, la greca Sakkari.

Autralian Open 2022 Asleigh Barty
(Australian Open 2022. Asleigh Barty)

Asleigh Barty è la n.1 dal 2019, ha 26 anni e ad oggi ha vinto tre Slam e gode di 14 titoli Wta.

La sorpresa del secondo quarto femminile di martedì viene dalla vittoria dell’americana Madison Keys sulla più quotata ceca Barbora Kerjcicova, attuale n. 87 e già n. 7 (2016) del ranking Wta la prima, n. 4 e già n. 3 lo scorso anno la ceca che in carriera ha una vittoria al Roland Garros (2021). Giovedì, molto interessante l’incontro con la n.1, sarà la Barty a chiudere ancora una volta in tempi rapidi, o la Keys riuscirà almeno a strapparle un set? Ormai mancano poche ore.

Il mercoledì degli Australian Open

Partiamo dai femminili che sono stati giocati per primi e che hanno rispettato le attese, ma solo se gettiamo l’occhio al ranking, se guardiamo invece al percorso della trentaduenne francese Alize Cornet, n.60, che ha fatto prima fuori la Muguruza (n.3) e la Halep (n.14) a seguire, non era affatto scontato che cedesse in tre set all’americana Collins (n. 30). La francese in semifinale sarebbe stata la vera sorpresa di questi quarti, sia maschili che femminili.

Anche se ha perso contro una grande Swiatek (n. 7), un eccellente lavoro ha fatto la quasi trentasettenne estone Kaia Kanepi, oggi n. 115 e già n. 12, ma dieci anni fa che in questi Open ha eliminato la Kerber al primo turno e la Sabalenka (n. 2) al quarto turno.

A questo punto siamo arrivati alle conferme o, se vogliamo tirarci su di morale, alle sorprese di questo turno maschile, e partiamo dal primo dei due incontri, quello tra il nostro Sinner e il greco Tsitsipas.
Perché faccio cenno anche alla sorpresa? Perché Sinner avrebbe potuto anche perdere e non sarebbe stata una sorpresa, sulla carta l’avversario è più avanti nel ranking, ha vinto più titoli ed è più completo dell’italiano.
Sorprendente la spinta che il greco ha dato al match (1h e 54) vinto in tre set.

Australian Open Tsitsipas
(Australian Open 2022. Stefanos Tsitsipas)

A tal proposito, ove non lo avesse fatto, suggerirei ad Alcaraz di andare a vedere i colpi del greco, in particolare ogni dritto, forse lo aiuterebbe a capire la differenza tra un gioco grintoso ed aggressivo “ragionato” e l’aggressività fine a se stessa. Sorprendente lo Tsitsipas che abbiamo visto oggi se pensiamo a quello di due giorni fa nei cinque set contro Taylor Fritz, un’altra persona; sorprendente che Sinner non sia riuscito a vincere anche un solo set e che abbia addirittura totalizzato solo la metà dei game del greco (nove contro diciotto); e sorprendente infine che ad ogni inizio di set abbia perso il proprio servizio. Resta il dubbio che il rosso altoatesino, al contrario del greco, abbia preparato male la partita.
Santopadreeeeeeee, che dici al riguardo?

Australian open 2022 Medvedev
(Australian Open 2022. Daniil Medvedev)

Più intenso e ricco di colpi di scena il secondo dei due match, quello tra il giovane canadese Feliz Auger Aliassime e il più maturo Daniil Medvedev. Se a un certo punto dell’incontro tutti abbiamo pensato a una netta e sorprendente vittoria del più giovane quando al terzo set i due sono giunti al tie break, dopo un 7-6 e un 6-3 nei primi due a favore dell’americano, ecco che il russo si aggiudica il terzo (7-6) e riapre così la partita per andare al quarto parziale che va avanti punto a punto e che offre la palla del match al canadese che non sa sfruttare l’opportunità. Il russo è attento e così i due vanno al quinto ed ultimo parziale vinto, neanche a dirlo dal russo 7-5. Il canadese ha avuto anche in quest’ultimo parziale la palla del controbreak.

Cos’altro dire, che i singolari maschili hanno dimostrato, ove mai ve ne fosse bisogno, che sulla lunga distanza (al quinto parziale) i campioni sanno sempre come risalire a galla, abbiamo detto di Nadal contro Shapovalov, Tsitsipas contro Fritz, Berrettini contro Alcaraz, e da ultimo, Medvedev contro Auger-Aliassime.
Aspettiamo a questo punto di vedere come finirà tra il russo e il greco.

Fognini e Bolelli si danno la mano in campo
(Australian Open 2022. Fabio Fognini e Simone Bolelli)

Fognini e Bolelli

Sfuma la semifinale per i nostri doppisti che si sono impegnati e hanno fatto un bel percorso in questo torneo, vincendo peraltro il secondo turno contro le teste di serie n.9, i più quotati Melo (brasiliano) e Dodig (croato), e soccombendo ai quarti contro i numeri 2, Ram e Salisbury, probabili vincitori prossimi. L’impresa del 2015 non è riuscita ai nostri, anche se lo abbiamo sperato. Per chi non lo ricordasse, la coppia quell’anno alzò il trofeo degli Australian Open.

È tutto da Melbourne o, se preferite, dal salotto di casa mia, nell’attesa di venerdì.

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Vincenzo Mascellaro, uomo di marketing, comunicazione e lobby, formatore, scrittore e oggi prestato al giornalismo

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