Quando Harley Earl nasce, nel 1893, Hollywood non era ancora la fabbrica dei sogni.
Eppure Harley di sogni avrebbe seminato la vita, e non solo la sua.
Figlio di un carpentiere del Michigan che prima diventa falegname, poi inizia a costruire carrozze e dopo ancora, nel 1908, fonda la Earl Automobile Works, Harley diventerà capo stilista della General Motors e sarà tra i designer maggiormente influenti sul futuro e sul suo immaginario.
Un futuro verso il quale Harley si proietta sperimentando linee, forme e soluzioni ardite.
Sarà lui ad inaugurare nel 1951 il filone delle concept car con la Buick Y Job, ma è solo l’inizio.
Nel 1956 accade qualcosa di più, perché la Buick Centurion XP 301 non sarà solo una concept car, ma una prova generale di futuro.
I Motorama
Harley Earl è talmente innamorato del futuro che intorno alla sua rappresentazione motoristica costruisce una manifestazione di rara suggestione, costosissima, ma capace di affascinare il grande pubblico facendolo sentire già dentro quel futuro che lui aveva non solo immaginato, ma a cui aveva dato forma e stile.
Promossi dalla General Motors, nascono cosi i Motorama, ovvero quanto di più moderno la comunicazione di mercato in quegli anni potesse immaginare.
Non fiere – chiamarli così sarebbe riduttivo -, i Motorama erano veri e propri spettacoli itineranti, moderni nei linguaggi e nella forma, e mostravano al grande pubblico auto da sogno. Che poi, nel futuro, la maggior parte di loro avrebbero potuto solo continuare a sognare quelle auto è un dettaglio trascurabile.
Di base a New York, i Motorama facevano tappe a Boston, Miami, Los Angeles, San Francisco e si sarebbero svolti dal 1950 al 1961.
La Buick Centurion XP 301
È in questa grande rappresentazione dell’immaginario che, nel Motorama del 1956, viene presentata una concept car di particolare fascino che, oltre ad ammaliare per bellezza della linea, mostra soluzioni e dotazioni di un’anticipazione assoluta: la Buick Centurion XP-301, coupè a quattro posti con motore 8 cilindri a V da 325 cv.
Avanti con i tempi
Linea assolutamente futuristica la Buick Centurion incanta il pubblico del Motorama 1956.
Nettamente in anticipo sui tempi – carrozzeria in vetroresina, sedili anteriori a secchiello e non a panchina, poggiatesta, tachimetro indipendente con quadrante girevole, pinne posteriori sulla carrozzeria, tettuccio in vetro amovibile, telecamera posteriore che trasmetteva le immagini su un visore montato centralmente sul cruscotto – la Buick Centurion XP 301 era di fatto un laboratorio a quattro ruote.
Curioso notare che, in virtù della telecamera, sulla Buick Centurion XP 301 non erano previsti specchietti retrovisori.
Altra grande anticipazione della mirabolante concept car era il cambio al volante, con una manopola che fungeva da selettore di marcia.
Una nota a parte meritano infine i sedili automatici che, all’apertura delle portiere, scorrevano in avanti o indietro per facilitare l’entrata o l’uscita.
America profonda
Mai entrata in produzione seriale, la Buick Centurion XP 301 rimane come esempio di eccellenza del design motoristico e oggi fa bella mostra di sé allo Sloan Museum, Flint, Michigan, Stati Uniti profondi.
Ma è proprio nel profondo che rimangono i sogni.
Poteva forse andare diversamente per la Buick Centurion XP 301?