Sophia, se mi lasci l’ovale…
Una variante sul titolo del tormentone di Julio Iglesias del 1976.
Il dubbio resta, vale o non vale?
Di fronte ad una statuaria Sophia Loren (Ieri oggi e domani di Vittorio De Sica, 1963) al posto di Mastroianni c’è una mischia multietnica di rugbisti comprensibilmente inebetiti, più di quanto lo fosse il grande Marcello in una delle scene cult della commedia all’italiana.
Banale e maschilista come calciatori e veline? Sì, però è un maschilismo innocuo, sano e galante.
I piloni trasformano un rude placcaggio in un inchino, la mischia si dirada per far spazio al sorgere di una bellezza luminosa.
Sono i soliti maschi che quando vedono una bella donna in déshabillé (come si diceva una volta), sbroccano e perdono di vista la realtà delle cose, pronti addirittura a lasciare l’ovale e a sedersi al tavolino del bar per parlare di quanto è sexy Sophia.
La donna è oggetto sì, ma oggetto di culto.